Le opere dei Biazaci
A Busca
Non restano a Busca opere firmate; certamente gli inizi e la costituzione della bottega sono avvenuti negli anni giovanili ed è ipotizzabile che, tra le numerose cappelle andate perdute o gli affreschi che ancora restano sotto l'intonaco di altre, vi siano opere dei Biazaci.
Tra gli affreschi in cappelle ancora esistenti:
- la cappella di santo Stefano, restaurata dal Comune nel 1988;
- la cappella di San Sebastiano, vicino al cimitero;
- il trittico della parete sud della cappella di Madonna del campanile;
- l'abside della cappella di San Martino, purtroppo ridipinto con tecnica irrecuperabile.
Altre opere o lacerti di affreschi sono in corso di studio in Busca, in quanto presentano caratteristiche che li avvicinano ai nostri artisti.
A Savigliano
Nel 1465 Tommaso fu a Savigliano per gli affreschi della torre dell'orologio del Comune.
Nel 1994-95, durante i lavori di restauro dell'antica chiesa di San Giovanni, si ebbe un'altra scoperta: venne alla luce un'intera vela dell'antica chiesa capovolta nel 1454 al di sopra di una Annunciazione, attribuita, sin dal tempo del Turletti, a Pietro da Saluzzo. Ciliento della soprintendenza ai Beni artistici e Storici di Torino, che ha seguito i lavori, li attribuisce con sufficienti ragioni ai Biazaci.
Lo stesso Ciliento attribuisce i dipinti esterni della Chiesa di San Giuliano ai nostri pittori, non è dello stesso pensiero Perotti.
A Cuneo
Capella Mater Amabilis (il più antico nucleo del Santuario degli Angeli ora inserita nella casa di cura): Galante Garrone la riferirebbe a Pietro da Saluzzo, ma la consuetudine dei tratti somatici la fa riferire al migliore Tommaso.
Nelle valli cuneesi
Tra l'attività saviglianese e quella ligure, iniziata secondo il Rossi nel 1474, si collocano le altre opere Piemontesi delle valli Maira, Varaita e Grana.
A Macra
Nel 2000 sono stati recuperati gli affreschi della cappella di San Peyre con la danza macabra e una data forse 1461 (M. Piccat).
A Marmora
Nel 1988 sono stati scoperti gli affreschi che fiancheggiano l'ingresso della parrocchiale; è venuta alla luce, tra le figure di santi, un monito in lingua italianizzante con la firma di Tommaso Biazaci e la data 1459, un'opera che rivela artisti già maturi.
A Sampeyre
Vi sono gli splendidi affreschi della chiesa parrocchiale nella prima cappella a sinistra.
A Casteldelfino
La Parrocchiale Santa Margherita, forse ultima opera.
A Chiot Martin di Valmala
Catalano ha letto la data 1474 e i nomi dei Biazaci.
A Valgrana
Nella Casa dell'ospizio resta la bella Trinità dello stesso tipo iconografico di quella di Melle, opera questa che si è salvata fortunosamente dalla distruzione dell'Ospizio su cui era dipinta.
In Liguria
Nel 1474 Tommaso e Matteo lavorano ad Albenga: Madonna di Palazzo Bianco.
L'oratorio dell'Annunziata del 1474 fu forse la prima opera ligure.
San Bernardino di Albenga e Montegrazie di Imperia
I cicli escatologici e la stupenda abside, con storie del Battista, firmata e datata 1484 e la Cappella di San Lorenzo datata 1490.