Cenni storici Valmala
Il territorio compreso tra il Monte San Bernardo e il Colle della Ciabra fu abitato e frequentato da pastori gia in epoca preistorica: tale area e ricca di incisioni rupestri del tipo a coppelle rinvenibile anche in altre valli vicine.
La prima grande migrazione "civilizzatrice" fu quella dei Liguri, anch'essi di stirpe indoeuropea, che provenendo dal sud.
I reperti più antichi individuati in Val Varaita risalgono con una certa frequenza solamente a partire da quella data e giungono fino al 450 a.C. circa (prima età del Ferro).
A questo periodo risalgono, anche le prime manifestazioni artistiche e le prime incisioni rupestri della valle Seconda grande migrazione fu poi quella dei Celti, i quali, provenendo dal centro Europa, si diffusero sia a nord che a sud, qui giungendo verso il V secolo a.C. Durante 'Impero Romano il territorio di Valmala fece parte della Gallia Cisalpina. trovandosi a monte del villaggio di Lemma.
Con la decadenza romana, a partire dalla battaglia combattuta a Pollenzo tra i Goti e i Romani si susseguono alterni periodi di dominazione gotica, romana e bizantina, poi longobarda e franca.
All'inizio del XII secolo i Vasto sono signori di un ampio feudo che si estendeva dal Posino al mare e comprendeva probabilmente anche l'attuale territorio di Valmala.
Nel 1135. mori Bonifacio il Vasto, che dopo aver diseredato il figlio primogenito Bonifacio di Incisa, lasciò ai sette figli l'ampio feudo.
Al figlio Guglielmo I toccò il, feudo di Busca (comprendente probabilmente anche Valmala), ma i fratelli ebbero per lungo tempo diritto di consignoria su molte parti del feudo paterno.
Con la disgregazione del Marchesato di Busca, Valmala fu sottoposta al Marchesato di Saluzzo.
Lo scudo degli Ammiragli di Rodi scolpito sul battistero (1461) della chiesa parrocchiale e la tradizionale attribuzione di un antico edificio colonico all'Ordine dei Templari testimoniano la presenza durante il medioevo degli Ordini Cavallereschi dei Templari.
I Cavalieri dell'Ordine di Malta o di San Giovanni, Signori di Rodi imposero dunque la loro signoria e influenza sul territorio di Valmala o su parte di esso.
Nel corso del 1300 segui le alterne vicende del Marchesato, schierato con i ghibellini e i Visconti, contro gli Angioini ed i Savoia.
Alla fine del secolo il Ducato Sabaudo estese la propria autorità sulla parte della Valle Varaita compresa tra il fiume e la Valle Maira.
Le comunicazioni tra le due valli si sono sempre svolte attraverso il colle di Valle Mala (ora Valmala) ed il colle di Sampeyre.
Ciò spiega sia l'importanza strategica della via di Valle Mala sia l'interesse che a questa parte della Val Varaita rivolsero nei secoli sia i Savoia sia i Francesi.
Nel corso del '400 Valmala appare sottoposta ai marchesi di Saluzzo, in una posizione di frontiera sempre più rilevante strategicamente rispetto a Rossana controllata dal Ducato Sabaudo.
Gli scambi commerciali erano fiorenti e di enorme importanza per l'economia locale, ma la rivalità e l'autonomia di ogni comune costituivano un forte elemento i contrasto.
In questi anni si formano i primi statuti comunali dai quali si rileva 'effettiva importanza assegnata alla pastorizia con continui riferimenti ai limiti dei pascoli e agli usi civici, ma anche ai prodotti del bosco e dell'agricoltura.
Lo statuto comunale di Valmala risale al XV secolo.
L'economia della Valle Mala" non si limitava alla pastorizia e all'agricoltura: di rilievo fu anche l'estrazione del gneiss e la metallurgia.
Dopo il trattato di pace di Cateau Cambrésis (1559) il territorio di Valmala con il Comune di Villa S. Costanzo e Dronero appartennero alla Francia mentre il confine con lo stato Sabaudo passava sul Varaita tra Piasco e Rossana, seguendo pressappoco il confine dell'attuale Comune di Rossana e Valmala.
Non va dimenticato a proposito il successo incontrato dalla riforma calvinista e valdese in queste valli: nel seicento erano numerosissimi i centri religiosi protestanti a volte affiancati a quelli cattolici: Anche a Valmala compare l'individuazione di una chiesa riformata.
Nel corso del 600 e del 700 Valmala segue le sorti del Ducato Sabaudo subendo le invasioni ricorrenti dell'esercito francese ma, nel 1713, con la pace di Utrecht i francesi sono scacciati dal Piemonte e dalla Val Varaita.
Il territorio di Valmala, fu ancora impegnato dalle operazioni militari di difesa dall'esercito tranco-spagnolo nel corso delle guerre di successione austriaca durante il 1743 e il 1744.
Nel 1794 la Valle Varaita fu teatro dell'invasione francese e nei 20 anni successivi dell'Impero Napoleonico.
Nel 1834 la tradizione vuole che sul luogo denominato "Chiotto" sia apparsa la Madonna a quattro pastorelle di Valmala le quali, dalle meire sottostanti, salivano con le mandrie ai pascoli più alti.
Particolarmente importanti furono le apparizioni del 6 e del 15 di agosto al quale furono presenti, oltre alle veggenti, anche molti pellegrini della zona.
Nel 1835 Giuseppe Pittavano, padre di una delle veggenti, fece edificare sul luogo dell'apparizione un pilone, sul quale il pittore saluzzese Giuseppe Gautero dipinse l'immagine della madonna.
Nel 1840 sorse la prima cappella e tra il 1849 e il 1851 venne edificato l'attuale santuario posto a 1379 m di altitudine.
La volta del presbiterio fu realizzata nel 1878 e nel 1857 fu annesso il grande porticato che offriva ricovero ai pellegrini in caso di maltempo.
Sul piazzale antistante furono edificati due ampi fabbricati per dare ospitalità ai pellegrini: il palazzo vecchio a fine '800 e il palazzo nuovo nel 1925.
Nel 1865 venne ricostruita in forme gotiche l'antica chiesa parrocchiale per adattarla alle esigenze della popolazione che a fine secolo era di circa un migliaio di persone; tale numero si è ridotto in questo secolo a meno di un centinaio di unità a causa della forte migrazione dovuta alla povertà dell'economia montana.
Durante l'ultimo conflitto bellico il paese contò numerose perdite documentate dalle due lapidi affisse presso il santuario di Valmala e presso la borgata Chiesa: caddero 8 militi, 2 civili e 9 partigiani.
Nel 1956 venne collegato l'abitato di Valmala al Santuario della Madonna della Misericordia posta a circa 6 chilometri a monte.
Questo santuario è oggi il principale della diocesi di Saluzzo.
La prima grande migrazione "civilizzatrice" fu quella dei Liguri, anch'essi di stirpe indoeuropea, che provenendo dal sud.
I reperti più antichi individuati in Val Varaita risalgono con una certa frequenza solamente a partire da quella data e giungono fino al 450 a.C. circa (prima età del Ferro).
A questo periodo risalgono, anche le prime manifestazioni artistiche e le prime incisioni rupestri della valle Seconda grande migrazione fu poi quella dei Celti, i quali, provenendo dal centro Europa, si diffusero sia a nord che a sud, qui giungendo verso il V secolo a.C. Durante 'Impero Romano il territorio di Valmala fece parte della Gallia Cisalpina. trovandosi a monte del villaggio di Lemma.
Con la decadenza romana, a partire dalla battaglia combattuta a Pollenzo tra i Goti e i Romani si susseguono alterni periodi di dominazione gotica, romana e bizantina, poi longobarda e franca.
All'inizio del XII secolo i Vasto sono signori di un ampio feudo che si estendeva dal Posino al mare e comprendeva probabilmente anche l'attuale territorio di Valmala.
Nel 1135. mori Bonifacio il Vasto, che dopo aver diseredato il figlio primogenito Bonifacio di Incisa, lasciò ai sette figli l'ampio feudo.
Al figlio Guglielmo I toccò il, feudo di Busca (comprendente probabilmente anche Valmala), ma i fratelli ebbero per lungo tempo diritto di consignoria su molte parti del feudo paterno.
Con la disgregazione del Marchesato di Busca, Valmala fu sottoposta al Marchesato di Saluzzo.
Lo scudo degli Ammiragli di Rodi scolpito sul battistero (1461) della chiesa parrocchiale e la tradizionale attribuzione di un antico edificio colonico all'Ordine dei Templari testimoniano la presenza durante il medioevo degli Ordini Cavallereschi dei Templari.
I Cavalieri dell'Ordine di Malta o di San Giovanni, Signori di Rodi imposero dunque la loro signoria e influenza sul territorio di Valmala o su parte di esso.
Nel corso del 1300 segui le alterne vicende del Marchesato, schierato con i ghibellini e i Visconti, contro gli Angioini ed i Savoia.
Alla fine del secolo il Ducato Sabaudo estese la propria autorità sulla parte della Valle Varaita compresa tra il fiume e la Valle Maira.
Le comunicazioni tra le due valli si sono sempre svolte attraverso il colle di Valle Mala (ora Valmala) ed il colle di Sampeyre.
Ciò spiega sia l'importanza strategica della via di Valle Mala sia l'interesse che a questa parte della Val Varaita rivolsero nei secoli sia i Savoia sia i Francesi.
Nel corso del '400 Valmala appare sottoposta ai marchesi di Saluzzo, in una posizione di frontiera sempre più rilevante strategicamente rispetto a Rossana controllata dal Ducato Sabaudo.
Gli scambi commerciali erano fiorenti e di enorme importanza per l'economia locale, ma la rivalità e l'autonomia di ogni comune costituivano un forte elemento i contrasto.
In questi anni si formano i primi statuti comunali dai quali si rileva 'effettiva importanza assegnata alla pastorizia con continui riferimenti ai limiti dei pascoli e agli usi civici, ma anche ai prodotti del bosco e dell'agricoltura.
Lo statuto comunale di Valmala risale al XV secolo.
L'economia della Valle Mala" non si limitava alla pastorizia e all'agricoltura: di rilievo fu anche l'estrazione del gneiss e la metallurgia.
Dopo il trattato di pace di Cateau Cambrésis (1559) il territorio di Valmala con il Comune di Villa S. Costanzo e Dronero appartennero alla Francia mentre il confine con lo stato Sabaudo passava sul Varaita tra Piasco e Rossana, seguendo pressappoco il confine dell'attuale Comune di Rossana e Valmala.
Non va dimenticato a proposito il successo incontrato dalla riforma calvinista e valdese in queste valli: nel seicento erano numerosissimi i centri religiosi protestanti a volte affiancati a quelli cattolici: Anche a Valmala compare l'individuazione di una chiesa riformata.
Nel corso del 600 e del 700 Valmala segue le sorti del Ducato Sabaudo subendo le invasioni ricorrenti dell'esercito francese ma, nel 1713, con la pace di Utrecht i francesi sono scacciati dal Piemonte e dalla Val Varaita.
Il territorio di Valmala, fu ancora impegnato dalle operazioni militari di difesa dall'esercito tranco-spagnolo nel corso delle guerre di successione austriaca durante il 1743 e il 1744.
Nel 1794 la Valle Varaita fu teatro dell'invasione francese e nei 20 anni successivi dell'Impero Napoleonico.
Nel 1834 la tradizione vuole che sul luogo denominato "Chiotto" sia apparsa la Madonna a quattro pastorelle di Valmala le quali, dalle meire sottostanti, salivano con le mandrie ai pascoli più alti.
Particolarmente importanti furono le apparizioni del 6 e del 15 di agosto al quale furono presenti, oltre alle veggenti, anche molti pellegrini della zona.
Nel 1835 Giuseppe Pittavano, padre di una delle veggenti, fece edificare sul luogo dell'apparizione un pilone, sul quale il pittore saluzzese Giuseppe Gautero dipinse l'immagine della madonna.
Nel 1840 sorse la prima cappella e tra il 1849 e il 1851 venne edificato l'attuale santuario posto a 1379 m di altitudine.
La volta del presbiterio fu realizzata nel 1878 e nel 1857 fu annesso il grande porticato che offriva ricovero ai pellegrini in caso di maltempo.
Sul piazzale antistante furono edificati due ampi fabbricati per dare ospitalità ai pellegrini: il palazzo vecchio a fine '800 e il palazzo nuovo nel 1925.
Nel 1865 venne ricostruita in forme gotiche l'antica chiesa parrocchiale per adattarla alle esigenze della popolazione che a fine secolo era di circa un migliaio di persone; tale numero si è ridotto in questo secolo a meno di un centinaio di unità a causa della forte migrazione dovuta alla povertà dell'economia montana.
Durante l'ultimo conflitto bellico il paese contò numerose perdite documentate dalle due lapidi affisse presso il santuario di Valmala e presso la borgata Chiesa: caddero 8 militi, 2 civili e 9 partigiani.
Nel 1956 venne collegato l'abitato di Valmala al Santuario della Madonna della Misericordia posta a circa 6 chilometri a monte.
Questo santuario è oggi il principale della diocesi di Saluzzo.