Un ecomuseo per Busca

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Incontro ieri sera con cittadini e associazioni in vista della creazione di un ecomuseo riconosciuto dalla Regione Piemonte

Data:

10 Novembre 2021

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Ieri sera al Teatro Civico
Ieri sera al Teatro Civico
C’è stato anche un ”brainstorming” fra il pubblico nella serata di ieri al Teatro civico per individuare su quali peculiarità  puntare al fine di  rendere Busca più appetibile ai turisti  e dare maggiore consapevolezza della propria storia e della propria cultura ai sui stessi abitanti.

L’incontro con i cittadini e i rappresentanti delle associazioni e delle imprese locali è stato voluto dal Comune, insieme con l'associazione Ingenium, sul tema "Busca per un ecomuseo del territorio".  Hanno parlato il sindaco Marco Gallo, gli assessori Lucia Rosso ed Ezio Donadio, il presidente dell'associazione Ingenium Giovanni Tolosano, Sara Bigazzi di Hangar Piemonte (collegata da Torino in streaming) e Barbara Barberisi dell'ecomuseo Terra del Castelmagno e Claudio Luciano presidente dell’associazione La Cevitou di Monterosso Grana, che hanno portato l’esperienza di un ecomuseo, fra i 25 del Piemonte, in attività dal 2007.
 
L’incontro, infatti, è nato dalla volontà di unire il Comune con i suoi cittadini, le associazioni e le imprese nella creazione di un ecomuseo riconosciuto dalla Regione Piemonte, che faccia da coordinamento e da collettore delle offerte turistico-ricettive di Busca.
 
“Il Comune ha  affidato con una convenzione  – hanno spiegato il sindaco e gli assessori – all’associazione Ingenium, che gestisce il parco-museo dell’Ingenio nell’ex convento dei Cappuccini, l’iter della creazione e a questo fine l’associazione ha avviato una collaborazione, seguita da Zelda Beltramo,  con Hangar Piemonte, il servizio di affiancamento professionale rivolto alle organizzazioni culturali  della Regione Piemonte, coordinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo. Il passo da fare ora è proprio il coinvolgimento dei cittadini. Dopo l’incontro di ieri si proseguirà con un breve questionario rivolto a tutti che arriverà presto nella case dei buschesi sul notiziario comunale  Buscaje e sarà pubblicato  su questo sito e  sulle pagine istituzionali Facebook e Instagram.

Come già ieri sera in sala, tutti sono chiamati a rispondere a due semplici domande: quali sono le prime tre cose che fanno bella Busca (un luogo specifico, civile o di culto, abbandonato o ancora in uso, una leggenda, una persona o un personaggio, un periodo o un avvenimento storico, un prodotto tipico)? Ci sono tesori nascosti da valorizzare?

I più segnalati in sala sono risultati, fra i luoghi, il castello del Roccolo e i sentieri collinari e, fra i prodotti, i baci alla nocciola. In realtà, per Busca esiste una grande varietà di elementi oltre a quelli citati (dai bastioni medievali alle chiese settecentesche, dalle scuole di musica alle produzione agricole, dai percorsi di trekking alle pista di motocross e di kart), anche troppo vasta, mentre manca una caratteristica che possa rendere la città immediatamente individuabile.

“La sfida – ha sottolineato il sindaco Marco Gallo  - che ci poniamo non è semplice. Dobbiamo affrontare anche una carenza di ricettività. Ma il nostro ruolo di amministratori consiste nel cercare di creare le condizioni per rendere attraente il territorio alle imprese e ai giovani che hanno voglia di cimentarsi. Un bell’esempi è dato dalla nuova gestione del rifugio a Pian Pietro di Valmala. Si tratta di avviare tutti insieme, pubblico e privato, un’azione virtuosa. Le opere notevoli già messe in atto dal Comune, dal polo scolastico alla fusione con Valmala, dal restyling delle piazze all’ottenimento dei Distretto  urbano del Commercio a questa iniziativa per l'ecomuseo vanno in questa direzione”.

Ecomusei
La Regione riconosce e promuove gli ecomusei sul proprio territorio quali strumenti culturali di interesse generale e utilità sociale orientati a uno sviluppo locale sostenibile, volti a recuperare, conservare, valorizzare e trasmettere il patrimonio identitario, culturale, sociale, ambientale, materiale e immateriale di un territorio omogeneo, attraverso la partecipazione delle comunità locali in tutte le loro componenti.
La Regione concede contributi economici ai Soggetti gestori, pubblici o privati, per la realizzazione delle attività istituzionali svolte dagli Ecomusei, in applicazione della Legge regionale n. 13 del 3 agosto 2018 "Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte".
Gli obiettivi degli ecomusei sono:
  • favorire progetti di sviluppo sostenibile del territorio che mettano in relazione cultura, ambiente, cura del paesaggio, agricoltura, formazione, turismo e inclusione sociale attraverso la partecipazione di abitanti, associazioni, amministrazioni locali e istituzioni scolastiche;
  • riservare particolare attenzione alle competenze tramandate oralmente a vantaggio delle nuove generazioni attraverso percorsi didattici ed educativi;
  • valorizzare il patrimonio linguistico piemontese attraverso confronti intergenerazionali e interculturali;
  • salvaguardare l’archeologia industriale attraverso il recupero, il ripristino funzionale e la nuova destinazione d’uso di fabbriche, opifici, mulini, officine, miniere, ecc.;
  • favorire attività economiche sostenibili attivando laboratori tematici con lo scopo di recuperare le attività agrosilvopastorali e artigianali, mettendole in relazione con le industrie locali e le nuove tecnologie;
  • favorire la conoscenza dei prodotti tipici locali, coinvolgendo produttori, operatori turistici, residenti e visitatori;
  • adottare logiche di rete e processi partecipati, su ispirazione della Convenzione Europea del Paesaggio, della Convenzione di Faro e dei trattati internazionali dedicati alla salvaguardia dei patrimoni culturali materiali e immateriali, attivando scambi di esperienze e favorendo progetti condivisi con altri ecomusei, musei e istituti culturali.


 

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Ultimo aggiornamento: 10/11/2021 10:52