Cioché in parte restaurato per la Madonnina

Dettagli della notizia

Entro il 5 agosto tolti i ponteggi dalla cella campanaria. In arrivo dalla Regione un contributo di 70 mila euro

Data:

19 Luglio 2007

Tempo di lettura:

3 min

I ponteggi circondano la torre
I ponteggi circondano la torre
Il simbolo di Busca, la torre campanaria che si erge sopra la chiesa della Santissima Trinità, detta della Rossa, ora nascosta dai ponteggi, sarà presto in parte liberata dalla gabbia in cui è costretta a causa dei lavori di restauro

Prima della festa della Madonnina, ossia della Confraternita della Rossa, che cadrà il 5 agosto, saranno tolti i ponteggi più alti che circondano la cella campanaria, la quale sta, dunque, per essere restituita ai colori originali. 

I lavori erano iniziati lo scorso maggio e stanno proseguendo secondo i tempi previsti, sotto il beneplacito della Soprintendenza ai Beni culturali ed architettonici del Piemonte. 

“Ed è giunta proprio ora – annuncia il sindaco Luca Gosso – una buona notizia: il consigliere regionale Elio Ristagno, che ringrazio vivamente per aver seguito l’iter della pratica, ci ha comunicato che la Regione Piemonte ha stanziato 70 mila euro per l’intervento, in base alla legge regionale n.58 del 1978. Il Comune appoggia e coordina le varie richieste di finanziamento avanzate nei confronti di diversi enti dall’associazione La Madunina, titolare del progetto. Ringrazio altresì il presidente e i soci de La Madunina per quanto hanno già fatto e ancora stanno facendo a beneficio del complesso architettonico della chiesa della Santissima Trinità, forse il più importante di Busca”.

I 70 mila euro della Regione si aggiungono ai 70 mila euro giunti dalla fondazione Compagnia di San Paolo, ai 20.000 euro stanziati dal Comune e ai 20.000 euro della fondazione Cassa di risparmio di Torino. Mancherebbero ancora 50 mila euro per raggiungere la cifra di 230.000 euro prevista dallo studio progettista degli architetti Davide e Pier Luigi Barbero di Busca. Altre proposte di finanziamento sono state avanzate, senza contare i fondi a disposizione dell’associazione, che allo scopo ha aperto una sottoscrizione pubblica.
“Se giungessero risposte affermative in tempi non troppo lunghi anche alle ultime richieste - afferma il presidente dell’associazione, Orazio Bruna – potremmo proseguire i lavori fino al completamento, senza dover togliere e poi rimettere in un secondo tempo i ponteggi, l’allestimento dei quali è di per sé molto oneroso”.

Il simbolo della città

Giustamente emblema della città, la torre unisce l’aspetto laico e l’aspetto religioso della comunità locale: per una parte, la più antica, torre civica e per l’altra parte, la più recente ed in alto, campanile, il Cioché dei buschesi, fino ad alcuni decenni fa, portava sulla sua facciata un altro elemento che simboleggiava la comunanza e la convivenza, per così dire, sotto lo stesso tetto dei due elementi. Infatti, secondo un gusto non raro nell’Ottocento piemontese, il lato della torre che si affaccia sulla piazza XX Settembre ospitava un affresco, che ora si intravede appena, con l’illustrazione dello stemma comunale circondato da un “gloria” d’angeli e, ai piedi, lo.skyline della città, visto dal ponte della Aie Basse. 

Una sorta di manifesto promozionale d’epoca, con il quale si promuovevano ai viandanti le bellezze del posto, sotto la comune egida politica e religiosa. 

Il progetto dei lavori intrapresi prevede il restauro completo della struttura, compreso il recupero dell’affresco. 

Spiegano gli architetti che hanno redatto il progetto: “I restauratori della ditta Artes di Bra stanno per completare il recupero della cella campanaria, dove sono ospitate tre campane, le due più piccole, che appartengono alla chiesa, ed il campanone centrale, di pertinenza civica. Sono stati divelti gli intonaci ammalorati ed è stata apposta una mano di latte di calce. In seguito ad indagini stratigrafiche, sono stati ripristinati gli intonaci nei colori originali"

"Qui - continuano i progettisti - all’interno della cella, abbiamo rinvenuto una data, 1879, ed una sigla, M. C., che potrebbe essere la firma del misterioso autore dell’affresco in facciata. Intanto, i lavori continuano con la pulitura degli archetti pensili del coronamento medievale della torre, ed il consolidamento e la pulitura della torre stessa, il cui impianto, secondo le ricerche dello storico Francesco Fino, risale all’epoca romana. Anche il quadrante dell’orologio sul lato della piazza principale sarà riportato al disegno originale, Contemporaneamente procediamo all’indagine e alle ricerche sull’affresco, che speriamo di poter recuperare completamente, ricostruendolo ‘sottotono’ rispetto ai colori originali”.

Immagini

Allegati

Ultimo aggiornamento: