Come si fa una telefonata in caso di emergenza? L’esito dei soccorsi dipende in buona parte da come si comunica la situazione. E’ una cosa che si deve imparare: impararla a scuola, fin dalla primaria, significa impadronirsi di un metodo che potrebbe essere molto importante nel corso di tutta la vita. Tuttavia, questo genere di lezioni non rientra, per ora, nei programmi ordinari: perciò, Busca città cardioprotetta, ha organizzato una serie di incontri con gli alunni di tutte le classi delle scuole primarie del capoluogo e delle frazioni nel corso dei quali i bambini imparano come chiamare nel modo corretto i soccorsi, ricorrendo al numero unico di emergenza 112. Le prime lezioni hanno avuto luogo questa mattina organizzate dal Comune in collaborazione con l'associazione Idee.comunità e con la Croce Rossa di Busca.
“La nostra è una città – spiega il consigliere comunale Jacopo Giamello che segue queste iniziative - che, nel corso degli ultimi anni, si è dimostrata all'avanguardia nella diffusione delle tecniche salvavita, raggiungendo un numero straordinario di cittadini in grado di mettere in atto la rianimazione cardiopolmonare e di usare il defibrillatore automatico e, con il progetto Persone di cuore, ha diffuso numerosi strumenti salvavita sul territorio cittadino. Ma perché il primo soccorso faccia parte del bagaglio culturale di ogni cittadini, è necessario che esso sia appreso fin da bambini a cominciare appunto dalla chiamata di soccorso. Oggi abbiamo sperimentato come i più piccoli siano propensi, consci e seriamente impegnati nel voler conoscere come si fa. Grazie a loro e a tutti coloro che ci danno una mano in questo percorso e in particolare agli infermieri che tengono le lezioni Chiara Barile, Lella Flego, Marta Giusiano, Marco Nannini, Martina Tropini e al volontario della Cri Busca Stefano Giraudo”.
“La nostra è una città – spiega il consigliere comunale Jacopo Giamello che segue queste iniziative - che, nel corso degli ultimi anni, si è dimostrata all'avanguardia nella diffusione delle tecniche salvavita, raggiungendo un numero straordinario di cittadini in grado di mettere in atto la rianimazione cardiopolmonare e di usare il defibrillatore automatico e, con il progetto Persone di cuore, ha diffuso numerosi strumenti salvavita sul territorio cittadino. Ma perché il primo soccorso faccia parte del bagaglio culturale di ogni cittadini, è necessario che esso sia appreso fin da bambini a cominciare appunto dalla chiamata di soccorso. Oggi abbiamo sperimentato come i più piccoli siano propensi, consci e seriamente impegnati nel voler conoscere come si fa. Grazie a loro e a tutti coloro che ci danno una mano in questo percorso e in particolare agli infermieri che tengono le lezioni Chiara Barile, Lella Flego, Marta Giusiano, Marco Nannini, Martina Tropini e al volontario della Cri Busca Stefano Giraudo”.