“Un grande motivo di orgoglio per la città”: il sindaco Marco Gallo ha avviato così la conversazione con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, tornato questa mattina a Busca (dopo la visita a metà febbraio scorso per i progetto ecomueseo Ingenium e Strada dei Cannoni) appositamente per vedere da vicino il cantiere del nuovo polo scolastico che accoglierà le scuole primarie e medie.
“Tutto era incominciato esattamente quattro anni fa – ha sottolineato il sindaco - quando cogliemmo al volo l’opportunità di un bando regionale, presentando un progetto che ottenne subito il finanziamento, grazie ai suoi contenuti innovativi ed ecosostenibili. E’ dunque proprio la Regione, ora presieduta da Cirio, che dobbiamo ringraziare e siamo perciò onorati che egli sia venuto oggi a constatare di persona che tutto procede bene, nonostante le varie difficoltà di questo periodo. Con questa realizzazione possiamo guardare con ottimismo al futuro: così diamo alle prossine generazioni buschesi un luogo dell’istruzione e della cultura moderno, sicuro, tecnologico e bello, che sarà aperto a tutta la popolazione per diverse attività ogni giorno in tutto l’anno. Sarà uno dei motivi principali per restare o venire ad abitare qui. Ne siamo più che convinti. Vorrei sottolineare in questa circostanza anche il grande lavoro svolto da tutti gli uffici comunali e in particolare dai responsabili dell’ufficio tecnico Giuseppe Moi e Bruno Tallone, dallo studio dei progettisti e dalla dirigenza e dagli operai della ditta di costruzione, dal dirigente scolastico e dagli insegnanti: con tutti loro portiamo avanti in armonia un’impresa davvero impegnativa per una cittadina come la nostra. Ringrazio anche tutto il consiglio comunale che crede all'unanimità nel progetto. Ma oggi mi rivolgo in particolare agli alunni che verranno qui per imparare, per crescere come comunità: qui nasce il nostro futuro”.
“Costruire scuole – ha detto Cirio – è un’impresa fondamentale per guardare avanti con concreto ottimismo. Per questa grande impresa dobbiamo rendere merito ai molti che ha citato il sindaco, ma soprattutto è proprio a lui che dobbiamo essere grati, perché è grazie a Sindaci come quello che avete qui a Busca, capaci di scelte decisive, che le comunità possono progredire. Credere e scommettere in progetti come questi, specialmente in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, è un segnale di forte di speranza. Io partecipo in prima persona a questa scommessa, per questo mi impegno a tornare qui per all’avvio dell’anno scolastico 2023/24 in occasione dell’apertura di questa scuola. Ricordiamoci che la scuola è di tutti – ha detto rivolgendosi in particolare agli alunni convenuti - perché è pagata con i soldi che provengono dai cittadini lavoratori, i quali pagando le tasse delegano parte dei loro proventi agli amministratori pubblici, i quali li devono restituire investendo in servizi moderni ed efficienti. Voglio poi sottolineare che la Regione Piemonte ha fatto avere al Comune i finanziamenti necessari per costruire questa scuola grazie ai contributi della Banca Europea degli Investimenti, perché Busca, il Piemonte, l’Italia fanno parte di una vasta comunità, la quale purtroppo vive ai suoi confini la terribile esperienza della guerra, e là le scuole vengono abbattute invece che costruite. Allora ora urliamo tutti insieme la parola pace”.
Alla mattinata, infatti, sono stati presenti gli alunni e gli insegnanti di tre classi di quinta delle primarie e di cinque classi di prima media, in rappresentanza dei ragazzi che potranno inaugurare l’apertura del polo.
Hanno parlato anche il dirigente scolastico Davide Martini, il progettista dello studio Settanta7, Daniele Rangone, e il general manager dell’impresa di costruzioni Operazione, Emanuele di Palo, i quali hanno avuto tutti parole di elogio reciproco per la grande forza di collaborazione che li unisce ed è quanto mai necessaria. L'architetto Rangone ha fatto notare che questo edifcio pubblico è il primo in Piemonte ad essere costruito con una particolare tecnica in legno lamellare.
L’incontro è stato condotto dalla assessora all’Istruzione Lucia Rosso, presenti anche gli assessori Beatrice Aimar, Diego Bressi, Ezio Donadio e i consiglieri comunali Carla Eandi, Marco Golé, Chiara Giusiano.
I ragazzi hanno poi letto poesie di loro creazione sul significato della Scuola, hanno decorato con i disegni di foglie colorate, ciascuna recante una parola emblematica, un albero di legno, simbolo di radici e di futuro, che troverà spazio nella nuova scuola, e hanno riempito un cassetta in legno, la “capsula del tempo”, con oggetti del presente (una boccetta con l’igienizzante per le mani e una mascherina protettiva, matita e quaderno, il libro Buschesi sulla storia della città, una smartphone, l’edizione odierna del quotidiano La Stampa, l’ultimo numero del notiziario comunale Buscaje, una moneta da un euro, la foto dei moduli provvisori dove devono andare a scuola in attesa della costruzione della nuova scuola, uno spartito musicale, una bandierina arcobaleno della pace, messaggi ai bambini di domani), la quale sarà interrata all’interno della nuova scuola per essere riaperta fra 50 anni, una scritta alla superfice reciterà: da aprire il 5 aprire 2072.
Le tappe dei lavori
Era l’aprile di quattro anni fa quanto si incominciò a parlare di un nuovo polo scolastico per le scuole primarie e medie di Busca: una variante al Piano regolatore, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, individuò l’area in corso Giolitti di circa cinquemila metri quadrati allora occupata dal consorzio agrario e adiacente alle vecchie scuole medie, come una zona di rilevante interesse pubblico e si avviò la procedura di esproprio del consorzio e la stesura del progetto che prevedeva l’abbattimento dei due edifici.
Il progetto, realizzato dallo studio Settanta7 di Torino, ottenne dalla Regione Piemonte un finanziamento di 8.130.240 euro, mentre il cofinanziamento richiesto, pari a 1.460.660 euro è coperto dal contributo del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che ne riconosce la qualità di edificio a “energia quasi zero”.
L’avvio del cantiere, con l’abbattimento dei vecchi edifici subì un posticipo sui tempi previsti a causa dell’avvento della pandemia nel marzo 2020. Nell’agosto 2020, si incominciò con lo smantellamento delle coperture in amianto del consorzio agrario. Nel maggio 2021 i lavori di costruzione furono affidati all’impresa Operazione srl di Napoli, nell’agosto dello stesso anno si procedette all’abbattimento dell’edificio delle scuole medie e in autunno incominciarono gli scavi. Da allora i lavori procedono senza sosta.
A che punto è il cantiere
Gli ultimi aggiornamenti sono illustrati dai responsabili dell’impresa di costruzioni Operazione, il general manager Emanuele di Palo e il direttore del cantiere Claudio Banacci “Possiamo dire completata la parte di struttura propedeutica all'impostazione dei solai di primo livello in cemento armato, poiché sono stati gettati tutti i pilastri e i setti (muri verticali) dei blocchi B ed E e si è partiti con la carpenteria del 1° livello del blocco B, che sarà gettato a giorni e si sta incominciando a montare la carpenteria per il solaio del blocco E. La struttura in lamellare del blocco A è a buon punto: tutto il primo solaio è completato e si sta iniziando l'impostazione del secondo solaio. AL fine di accelerare il processo di completamento della struttura in lamellare, l'impresa ha messo in cantiere una seconda gru, alta 25 metri e con braccio da 30 metri, dedicata esclusivamente al blocco A. Nonostante il momento difficile, dovuto alla guerra in Ucraina che conseguenti problematiche per l’acquisizione di materie prime come l’acciaio e il legno, l'impresa sta cercando in tutti i modi di evitare ritardi nell'esecuzione del progetto, impegnandosi, in prima persona con sforzi economici non indifferenti”.
Il progetto
In primo luogo era stata verificata la convenienza economica dell’ipotesi di adeguare gli edifici esistenti alle più recenti normative. La relazione costi/benefici ha tenuto conto di aspetti impiantistici, energetici e manutentivi, oltre che puramente strutturali. E’ stata così evidenziata la non convenienza dell’adeguamento e si è scelta la demolizione della scuola media per la ricostruzione di un polo, con capienza totale pari a 822 alunni, 432 della primaria e 390 della secondaria di primo grado. Il progetto è stato realizzato anche sulla scorta delle richieste del dirigente scolastico, pienamente coinvolto, e comprende gli spazi della scuola primaria e secondaria di primo grado con annessa palestra e auditorium. La scuola si configura come una composizione di due corpi allungati connessi tramite un unico ingresso.
5 bracci
L’edificio è diviso ed individuato in 5 bracci: A, il più lungo, con sviluppo in legno lamellare, B, ossia il corpo centrale che ospita l’ingresso principale, le scale e gli ascensori, con sviluppo in calcestruzzo, C e D con sviluppo in legno lamellare e acciaio, E che ospita l’auditorium al piano terreno, con sviluppo in calcestruzzo e in legno lamellare.
Tutte le platee di fondazione dei cinque settori (o bracci) erano state completate in febbraio e da marzo sono incominciate le opere relative alle elevazioni dei due piani fuori terra, oltre alla copertura.
Tre piani
Il piano terra rappresenta il luogo di incontro tra scuola e comunità: ricco di spazi innovativi, dove l’apprendimento avviene non soltanto all’interno dello spazio ordinato dell’aula, ma si svolge in moduli flessibili, è aperto alla comunità di Busca nelle ore extrascolastiche. In particolare, sono dotati di accessi secondari: l’auditorium, il laboratorio di attività pratiche e la mensa. Il nuovo polo si orienta verso una didattica 3.0. e, proprio in ragione di questa attitudine progettuale, sono previsti degli spazi flessibili, totalmente fruibili e funzionali, secondo tecnologie innovative. Previsto anche un sistema che riduce a zero la presenza di barriere architettoniche, in quanto le pareti possono essere facilmente spostate secondo binari a scomparsa ancorati al soffitto.
Il piano terra ospita alcuni spazi laboratorio, la mensa ed i relativi servizi, una sala polivalente, l’area della direzione didattica e un’area dedicata alle attività musicali e attività collaterali, un auditorium (aperto alla comunità) e la palestra;
il primo piano ospita nel corpo longitudinale est aule, laboratori, spazi polivalenti e servizi della scuola primaria; corpo longitudinale ovest, aule, laboratori, aula insegnanti, uffici e servizi della scuola secondaria;
nel secondo piano si estendono in verticale gli spazi a servizio delle due scuole.
Gli ambienti didattici flessibili e aperti, che vanno al di là della contrapposizione aula/corridoio, sono in grado di permettere setting didattici diversificati per dare risposta ai principi didattici del nuovo millennio. Il limite fisico dell’aula può “smaterializzarsi” a favore di spazi di interazione per la condivisione e lo svolgimento delle attività di gruppo.
La struttura
Il nucleo centrale di ingresso e distribuzione verticale è realizzato con setti in calcestruzzo armato per equilibrare l’eccentricità dei due corpi. Anche il piano terra sarà in c.a., in modo da consentire la realizzazione delle grandi vetrate sugli spazi collettivi/laboratoriali. Per rendere la struttura più leggera, è stato preferito utilizzare per i piani superiori il sistema costruttivo in X-LAM. La palestra presenta invece una struttura a telaio in legno. Il sistema costruttivo x-lam, ovvero prefebbricazione lignea, è stato pensato per il primo e secondo piano in modo da rendere la struttura complessivamente più leggera. È un materiale oltre che durevole e resistente, che garantisce tempi rapidi di costruzione, ottime performance termoigrometriche e una facile disassemblabilità a fine ciclo di vita dell’edificio poichè non necessita di malte o colla per la sua posa in opera. Una struttura che garantisce il benessere interno e sostenibile, per una scuola d’avanguardia. E’ di veloce realizzazione.
Polo NZEB
Sono state studiate puntualmente le stratigrafie da impiegare all’interno del progetto per avere un polo scolastico NZEB, cioè un edificio che consumi un bassa quantità di energia per la sua gestione giornaliera e che possa essere certicabile LEED (primo protocollo di sostenibilità al mondo). Gli impianti e le soluzioni stratigrafiche adottate consentono il raggiungimento della classe A4. Elemento importante per il risparmio in termini economici, ma anche energetici, è l’involucro. Si è tenuto conto dei criteri ambientali minimi, per migliorare il livello di sostenibilità e ridurre i costi di manutenzione e gestione, del comfort percepito dagli utenti e, soprattutto, dell’impatto ambientale che la realizzazione di un edificio comporta.
Spazi verdi
Le aree esterne saranno debitamente attrezzate a verde pubblico, il parcheggio sarà realizzato a nord del lotto, la viabilità assumerà una conformazione ad anello, pedonale e ciclabile, sicura e scorrevole.