Il viaggio di solidarietà partito da San Chiaffredo di Busca la mattina di mercoledì 27 aprile, via Austria e Cechia, giovedì 28 aprile si è concluso a Jaroslaw, sul confine polacco con l’ Ucraina: sono stati consegnati in un grande centro per rifugiati i medicinali, i generi alimentari e di prima necessità e i giocattoli contenuti nel pullman.
L’iniziativa, voluta dalla comunità locale e coordinata dalla pro loco San Chiaffredo, è stata possibile grazie alle tantissime donazioni da parte dei cittadini e delle imprese locali che hanno consentito di coprire le spese del viaggio e l’acquisto dei materiali.
La spedizione era composta da Fausto Pignatta e Marco Gribaudo, per la pro Loco, Stefano Lerda, referente per l’iniziativa, Romina Lerda, infermiera, e le interpreti Francesca Berardo e Oksana. Venerdì 29 aprile il gruppo è ripartito dal confine ucraino con 41 cittadini, compresi 10 bambini, che scappavano dalla guerra, ed è entrato in Italia sabato mattina, dove i profughi sono stati lasciati nelle diverse destinazioni, Verona, Vercelli, Asti, Torino, Alba, Piasco.
“Un grande grazie – dicono gli organizzatori - va ai tanti sostenitori dell’iniziativa e ai molti che hanno lavorato per questa piccola spedizione umanitaria, nata con lo slogan non possiamo aiutare tutti ma tutti possiamo aiutare qualcuno”.
L’iniziativa, voluta dalla comunità locale e coordinata dalla pro loco San Chiaffredo, è stata possibile grazie alle tantissime donazioni da parte dei cittadini e delle imprese locali che hanno consentito di coprire le spese del viaggio e l’acquisto dei materiali.
La spedizione era composta da Fausto Pignatta e Marco Gribaudo, per la pro Loco, Stefano Lerda, referente per l’iniziativa, Romina Lerda, infermiera, e le interpreti Francesca Berardo e Oksana. Venerdì 29 aprile il gruppo è ripartito dal confine ucraino con 41 cittadini, compresi 10 bambini, che scappavano dalla guerra, ed è entrato in Italia sabato mattina, dove i profughi sono stati lasciati nelle diverse destinazioni, Verona, Vercelli, Asti, Torino, Alba, Piasco.
“Un grande grazie – dicono gli organizzatori - va ai tanti sostenitori dell’iniziativa e ai molti che hanno lavorato per questa piccola spedizione umanitaria, nata con lo slogan non possiamo aiutare tutti ma tutti possiamo aiutare qualcuno”.