Casa Francotto, dopo l'impronta contemporanea degli ultimi mesi, propone la mostra curata da Roberto Gianinetti “Manuale minimo. Dialoghi tra matrici e stampe d’arte” con numerose tipologie di incisioni provenienti da tutta Italia. Le matrici evocano l'idea di profondità e dialogano con le stampe d'arte corrispondenti. Materiali rustici e innovativi sono in mostra fino al 28 agosto, visitabili con ingresso libero nel seguente orario: sabato dalle ore 16 alle 19, domenica dalle 16 alle 19. In rassegna gli artisti Alfredo Bartolomeoli, Susanna Doccioli, Roberto Gianinetti, Mario Lo Coco, Silvia Sala, Renata Torazzo, Caterina Valentini.
.
Si tratta della diciannovesima mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP - humanity, ecology, liberty, politics organizzata in questa edizione in collaborazione con la Città di Busca
Come per l’Homo sapiens agricoltore che vede crescere una piantina proprio dove un seme, tempo addietro, si era infossato nel terreno, così l’artista incisore avverte che il suo pensiero e la sua idea nascono e crescono dal possibile scavo manuale di una matrice, di un luogo piatto, primitivo e iniziale che attende l’intervento di una mano che prepari il terreno per una semina imminente: quella dell’inchiostro.
Ci troviamo ancora in un mondo virtuale, in potenza, che allude o intravede un possibile reale, finché la mano, proprio lei, inizia un movimento: prende il bulino, la sgorbia, un pennello intriso di cera, anche un trapano, una sega, un disco abrasivo e scava. A poco a poco prende origine un graffito anomalo che scrive, tra le altre cose, Help. È la matrice che chiede Aiuto.
Nell’incisione classica l’ortodossia prevede che, al termine della tiratura su carta, la matrice venga biffata, cioè distrutta, tagliata, stuprata, resa inservibile per ulteriori future stampe; nel contemporaneo l’attenzione rende giustizia al luogo di partenza, con tutte le tracce del lavoro.
.
Si tratta della diciannovesima mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP - humanity, ecology, liberty, politics organizzata in questa edizione in collaborazione con la Città di Busca
Come per l’Homo sapiens agricoltore che vede crescere una piantina proprio dove un seme, tempo addietro, si era infossato nel terreno, così l’artista incisore avverte che il suo pensiero e la sua idea nascono e crescono dal possibile scavo manuale di una matrice, di un luogo piatto, primitivo e iniziale che attende l’intervento di una mano che prepari il terreno per una semina imminente: quella dell’inchiostro.
Ci troviamo ancora in un mondo virtuale, in potenza, che allude o intravede un possibile reale, finché la mano, proprio lei, inizia un movimento: prende il bulino, la sgorbia, un pennello intriso di cera, anche un trapano, una sega, un disco abrasivo e scava. A poco a poco prende origine un graffito anomalo che scrive, tra le altre cose, Help. È la matrice che chiede Aiuto.
Nell’incisione classica l’ortodossia prevede che, al termine della tiratura su carta, la matrice venga biffata, cioè distrutta, tagliata, stuprata, resa inservibile per ulteriori future stampe; nel contemporaneo l’attenzione rende giustizia al luogo di partenza, con tutte le tracce del lavoro.