Due scrittori di respiro nazionale saranno i prossimi ospiti degli “Incontri con gli autori in biblioteca”: mercoledì 12 ottobre alle ore 21 Dario Voltolini presenterà in biblioteca il suo libro ”Il Giardino degli Aranci” e mercoledì 16 novembre alle ore 21 Matteo Caccia porterà lo spettacolo dal suo “Voci che sono la mia. Come le storie ci cambiano la vita” al Teatro Civico.
L'ingresso è gratuito su prenotazione allo 0171. 948621 biblioteca@comune.busca.cn.it
Dopo aver accolto, con un pubblico via via sempre più numeroso, Eleonora Sottili, Enrica Tesio, Davide Longo e Guido Catalano, dalla scorsa primavera la biblioteca continua così la sua nuova iniziativa con una programmazione ambiziosa che può soddisfare una platea di lettori ad ampio raggio proponendo conversazioni letterarie che confinano con lo spettacolo.
“Il Comune si è impegnato – dice la assessore all’Istruzione Lucia Rosso – a percorrere un itinerario culturale per avvicinare sempre più alla lettura i cittadini e la biblioteca civica si apre alla gente con iniziative come questa e come quelle delle letture animate per i bambini. Invitiamo dunque a sostenerci partecipando numerosi”.
Dario Voltolini
Nato a Torino nel 1959, è autore di racconti, romanzi, volumi illustrati, radiodrammi, testi di canzoni e libretti per il teatro. È docente presso la Scuola Holden di cui è stato anche direttore didattico. Fra i suoi libri: Una intuizione metropolitana (1990), Rincorse (1994), Forme d’onda (1996), 10 (2000), Primaverile (2001). Nel 2003 ha pubblicato I confini di Torino, cui sono seguiti Sotto i cieli d’Italia (2004, firmato insieme a Giulio Mozzi), Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia (2006), Foravía (2010) e Pacific Palisades (2017). Ha scritto i libretti Mosorrofa o dell’ottimismo (1993) e Tempi burrascosi (2008, interpretato da Elio), entrambi musicati da Nicola Campogrande, e il testo della canzone per L’Orage Queste ferite sono verdi (2013, vincitrice della XXIII edizione di Musicultura).
Il Giardino degli Aranci
Nino Nino incontra per caso all’Ikea Luciana, la ragazza per la quale aveva provato al liceo il suo primo vero innamoramento. Ora sono entrambi adulti, sposati e con figli, ma l’emozione del rivedersi li spinge a darsi un appuntamento al giardino degli aranci di Roma. È questo il nucleo centrale del romanzo breve di Dario Voltolini, Il giardino degli aranci (La nave di Teseo, 2022). Mentre Nino Nino si reca all’appuntamento con Luciana gli tornano in mente gli incontri avuti da bambino con le sue coetanee: è come se rivedere la persona su cui ha tanto fantasticato da giovane abbia innescato un processo che lo porta a interrogarsi su chi era e cosa è diventato…
Matteo Caccia
Novarese classe 1975 è un conduttore radiofonico, attore e scrittore. Raccoglie, scrive e racconta storie alla radio, in podcast e dal vivo. Fra i suoi programmi più noti “Storie di rinascita” su Radio 24 dal lunedì al venerdì alle ore 15 su Radio 24. Anche maestro alla Scuola Holden di Torino.
L'ingresso è gratuito su prenotazione allo 0171. 948621 biblioteca@comune.busca.cn.it
Dopo aver accolto, con un pubblico via via sempre più numeroso, Eleonora Sottili, Enrica Tesio, Davide Longo e Guido Catalano, dalla scorsa primavera la biblioteca continua così la sua nuova iniziativa con una programmazione ambiziosa che può soddisfare una platea di lettori ad ampio raggio proponendo conversazioni letterarie che confinano con lo spettacolo.
“Il Comune si è impegnato – dice la assessore all’Istruzione Lucia Rosso – a percorrere un itinerario culturale per avvicinare sempre più alla lettura i cittadini e la biblioteca civica si apre alla gente con iniziative come questa e come quelle delle letture animate per i bambini. Invitiamo dunque a sostenerci partecipando numerosi”.
Dario Voltolini
Nato a Torino nel 1959, è autore di racconti, romanzi, volumi illustrati, radiodrammi, testi di canzoni e libretti per il teatro. È docente presso la Scuola Holden di cui è stato anche direttore didattico. Fra i suoi libri: Una intuizione metropolitana (1990), Rincorse (1994), Forme d’onda (1996), 10 (2000), Primaverile (2001). Nel 2003 ha pubblicato I confini di Torino, cui sono seguiti Sotto i cieli d’Italia (2004, firmato insieme a Giulio Mozzi), Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia (2006), Foravía (2010) e Pacific Palisades (2017). Ha scritto i libretti Mosorrofa o dell’ottimismo (1993) e Tempi burrascosi (2008, interpretato da Elio), entrambi musicati da Nicola Campogrande, e il testo della canzone per L’Orage Queste ferite sono verdi (2013, vincitrice della XXIII edizione di Musicultura).
Il Giardino degli Aranci
Nino Nino incontra per caso all’Ikea Luciana, la ragazza per la quale aveva provato al liceo il suo primo vero innamoramento. Ora sono entrambi adulti, sposati e con figli, ma l’emozione del rivedersi li spinge a darsi un appuntamento al giardino degli aranci di Roma. È questo il nucleo centrale del romanzo breve di Dario Voltolini, Il giardino degli aranci (La nave di Teseo, 2022). Mentre Nino Nino si reca all’appuntamento con Luciana gli tornano in mente gli incontri avuti da bambino con le sue coetanee: è come se rivedere la persona su cui ha tanto fantasticato da giovane abbia innescato un processo che lo porta a interrogarsi su chi era e cosa è diventato…
Matteo Caccia
Novarese classe 1975 è un conduttore radiofonico, attore e scrittore. Raccoglie, scrive e racconta storie alla radio, in podcast e dal vivo. Fra i suoi programmi più noti “Storie di rinascita” su Radio 24 dal lunedì al venerdì alle ore 15 su Radio 24. Anche maestro alla Scuola Holden di Torino.
Opere: Amnèsia, Mondadori, 2009; Il nostro fuoco è l'unica luce, Mondadori, 2012; Il silenzio coprì le sue tracce, 2017; Voci che sono la mia, Il saggiatore 2022
Voci che sono la mia
Raccontare una storia non è mai un gesto innocuo, una semplice distrazione o un passatempo: di questo Matteo Caccia è sicuro, e ne ha fatto il cuore del suo mestiere di narratore. Le storie ci attraversano, ci condizionano, perciò è necessario imparare a leggerle e ad ascoltarle. Dopo il successo di programmi radiofonici come Pascal, Amnèsia e Una vita, i podcast, l'invenzione del format Don't tell my mom, Caccia ha deciso di ripercorrere tutta la sua esperienza narrativa e trasformarla nelle pagine di "Voci che sono la mia". Dalla Maratona di New York alle strade notturne di Kobane, dalla cabina telefonica nel deserto del Mojave alla rimessa di barche di Bocca di Magra. In un continuo intrecciarsi di voci e incontri, i racconti di Caccia mostrano tutti gli espedienti per sperimentare e perfezionare l'arte della narrazione: la sua ostruzione, l'uso del corpo, la giusta temperatura incalzano e riescono a far percepire l'anima del racconto. Rivelano inoltre una condizione imprescindibile per riuscire ad ascoltare e a leggere: sapere che ciascuno di noi è il risultato di tutte le voci che ha udito, le pagine che ha letto, i racconti che gli sono stati tramandati. Solo forti di questa consapevolezza le storie avranno su di noi il potere di cambiarci e, talvolta, anche di salvarci.
Raccontare una storia non è mai un gesto innocuo, una semplice distrazione o un passatempo: di questo Matteo Caccia è sicuro, e ne ha fatto il cuore del suo mestiere di narratore. Le storie ci attraversano, ci condizionano, perciò è necessario imparare a leggerle e ad ascoltarle. Dopo il successo di programmi radiofonici come Pascal, Amnèsia e Una vita, i podcast, l'invenzione del format Don't tell my mom, Caccia ha deciso di ripercorrere tutta la sua esperienza narrativa e trasformarla nelle pagine di "Voci che sono la mia". Dalla Maratona di New York alle strade notturne di Kobane, dalla cabina telefonica nel deserto del Mojave alla rimessa di barche di Bocca di Magra. In un continuo intrecciarsi di voci e incontri, i racconti di Caccia mostrano tutti gli espedienti per sperimentare e perfezionare l'arte della narrazione: la sua ostruzione, l'uso del corpo, la giusta temperatura incalzano e riescono a far percepire l'anima del racconto. Rivelano inoltre una condizione imprescindibile per riuscire ad ascoltare e a leggere: sapere che ciascuno di noi è il risultato di tutte le voci che ha udito, le pagine che ha letto, i racconti che gli sono stati tramandati. Solo forti di questa consapevolezza le storie avranno su di noi il potere di cambiarci e, talvolta, anche di salvarci.