La perpetua Maria, due giovani contadine, un'operaia della filanda, un operaio della fucina della Pianca e la moglie del proprietario si stuzzicano, spettegolano, chiacchierano: è la scena che si presenterà ai visitatori, improvvisamente calati in un’altra epoca e in un altro mondo. Così saranno ambientate le visite, teatralizzate, alla scoperta del borgo Biandone e della fucina della Pianca, evento dal titolo “Quatr pass ant’l passà (quattro passi nel passato)”.
L’appuntamento è per domenica prossima, 16 ottobre, in diversi orari per gruppi di pubblico alle 14, oppure alle 14.45, alle 15.30, alle 16.15, alle 17. La partenza per il giro turistico nei luoghi e nel tempo è dal parco-museo dell’Ingenio, viale Mons. Ossola 1, 15 minuti prima dell’orario di inizio. La partecipazione è gratuita, con prenotazione (posti limitati), specificando orario, nome e numero di partecipanti a ecomuseobusca@gmail.com, oppure al tel. 349.5094696 dopo le ore 18 o con messaggio whatsapp. In caso di maltempo l'evento sarà rimandato.
Il racconto di come si viveva nel borgo tra le due Grandi Guerre è organizzato nell’ambito del progetto dell’ecomuseo buschese dell’associazione Ingenium e del Comune in collaborazione con Italia Nostra sezione di Cuneo, il consorzio irriguo Canale Morea-Attissano e con la consulenza di Gianpiero Cavallo, architetto.
La realizzazione è a cura dell’associazione Mangiatori di nuvole con testo e regia di Omar Ramero e Giulia Brenna. I personaggi sono coloro che hanno vissuto e lavorato nel Biandone, l’area industriale del tempo dove si poteva contare sull’apporto dello scorrere del Maira, adoperandosi tra corderia, filanda, segheria e fucina della Pianca.
“La giornata del 16 ottobre – dicono gli assessore Ezio Donadio e Lucia Rosso che seguono il progetto per il Comune - è una sorta di spin off della giornata della Giornata Nazionale di Italia Nostra del 7 maggio scorso, ideata a partire dai laboratori operativi promossi dall’associazione nazionale che hanno saputo far emergere il ricco potenziale del territorio buschese, capace di creare sinergie positive e produttive di nuove esperienze. Non soltanto abbiamo importanti siti culturali, bellezze naturalistiche, ottime tradizioni, ma anche un ricco tessuto associativo che lo può sostenere. Dobbiamo proseguire su questa strada per dare vita ad un sistema strutturato di promozione territoriale, perché se ‘la città che non vedi è sotto i tuoi occhi’, tutti insieme possiamo farla emergere in tutta la sua bellezza. Grazie a Italia Nostra per aver scelto Busca come esempio da segnalare e a cui dedicare un apposito dossier e grazie a tutti i cittadini e le associazioni coinvolte, a cominciare da Ingenium che per prima ha creduto in questo percorso”.
La trama delle scene
La perpetua e una contadina si incontrano di fronte al portone della corderia: Maria deve ritirare la preziosa corda per il campanile, Caterina la cinghia per aiutare i vitelli a nascere. I due mondi si scontrano con il doppio risultato di strappare risate e far capire come si producevano le corde di canapa. Una giovane operaia della Filanda e l'amica che aspetta il fidanzato operaio in segheria chiacchierano e raccontano cosa volesse dire lavorare in fabbrica nella prima metà del Novecento. L'operaio novellino viene interrogato dalla moglie del padrone della fucina: saprà cavarsela e dimostrare che ha imparato i segreti del mestiere, oppure farà una figuraccia e avrà bisogno dei preziosi consigli della signora, che approfitta dell'assenza del marito per ficcanasare nella fabbrica?
L’appuntamento è per domenica prossima, 16 ottobre, in diversi orari per gruppi di pubblico alle 14, oppure alle 14.45, alle 15.30, alle 16.15, alle 17. La partenza per il giro turistico nei luoghi e nel tempo è dal parco-museo dell’Ingenio, viale Mons. Ossola 1, 15 minuti prima dell’orario di inizio. La partecipazione è gratuita, con prenotazione (posti limitati), specificando orario, nome e numero di partecipanti a ecomuseobusca@gmail.com, oppure al tel. 349.5094696 dopo le ore 18 o con messaggio whatsapp. In caso di maltempo l'evento sarà rimandato.
Il racconto di come si viveva nel borgo tra le due Grandi Guerre è organizzato nell’ambito del progetto dell’ecomuseo buschese dell’associazione Ingenium e del Comune in collaborazione con Italia Nostra sezione di Cuneo, il consorzio irriguo Canale Morea-Attissano e con la consulenza di Gianpiero Cavallo, architetto.
La realizzazione è a cura dell’associazione Mangiatori di nuvole con testo e regia di Omar Ramero e Giulia Brenna. I personaggi sono coloro che hanno vissuto e lavorato nel Biandone, l’area industriale del tempo dove si poteva contare sull’apporto dello scorrere del Maira, adoperandosi tra corderia, filanda, segheria e fucina della Pianca.
“La giornata del 16 ottobre – dicono gli assessore Ezio Donadio e Lucia Rosso che seguono il progetto per il Comune - è una sorta di spin off della giornata della Giornata Nazionale di Italia Nostra del 7 maggio scorso, ideata a partire dai laboratori operativi promossi dall’associazione nazionale che hanno saputo far emergere il ricco potenziale del territorio buschese, capace di creare sinergie positive e produttive di nuove esperienze. Non soltanto abbiamo importanti siti culturali, bellezze naturalistiche, ottime tradizioni, ma anche un ricco tessuto associativo che lo può sostenere. Dobbiamo proseguire su questa strada per dare vita ad un sistema strutturato di promozione territoriale, perché se ‘la città che non vedi è sotto i tuoi occhi’, tutti insieme possiamo farla emergere in tutta la sua bellezza. Grazie a Italia Nostra per aver scelto Busca come esempio da segnalare e a cui dedicare un apposito dossier e grazie a tutti i cittadini e le associazioni coinvolte, a cominciare da Ingenium che per prima ha creduto in questo percorso”.
La trama delle scene
La perpetua e una contadina si incontrano di fronte al portone della corderia: Maria deve ritirare la preziosa corda per il campanile, Caterina la cinghia per aiutare i vitelli a nascere. I due mondi si scontrano con il doppio risultato di strappare risate e far capire come si producevano le corde di canapa. Una giovane operaia della Filanda e l'amica che aspetta il fidanzato operaio in segheria chiacchierano e raccontano cosa volesse dire lavorare in fabbrica nella prima metà del Novecento. L'operaio novellino viene interrogato dalla moglie del padrone della fucina: saprà cavarsela e dimostrare che ha imparato i segreti del mestiere, oppure farà una figuraccia e avrà bisogno dei preziosi consigli della signora, che approfitta dell'assenza del marito per ficcanasare nella fabbrica?
