Venerdì 24 febbraio alle ore 21 al Teatro Civico, per la stagione teatrale “Stella Madre” organizzata da Santibriganti Teatro nel Teatri Civici di Caraglio, di Busca e di Dronero, andrà in scena lo spettacolo “Nove giorni. La storia di Paolo che tornò dalla guerra di Russia”. Produzione teatrovillaggioindipendente, con Renato Cavallero e Giuseppe Caradonna, guidati dalla regia di Massimiliano Giacometti.
“Ma davvero sei stato in Russia durante la guerra?" e la risposta, inaspettata, ti fa fermare e ascoltare, per ore: “mi ricordo tutto dal primo giorno che sono partito da casa fino a quando ci sono tornato…”. Sono queste le parole con cui il regista e adattatore del testo sceglie di introdurre il progetto spettacolo “Nove giorni”.
È la storia di Paolo, un giovane che il 25 luglio 1942 parte per la guerra in Russia suo malgrado. È la storia di Paolo a cui viene rubata la giovinezza, un ragazzo come tanti che avrebbe voluto sognare ciò che i giovani da sempre sognano: innamorarsi, divertirsi ed essere libero, ma in quegli anni imperava la dittatura e un conflitto mondiale. Paolo non ne ha parlato per tantissimi anni, ha tenuto dentro di sé ciò che aveva vissuto. Poi un bel giorno scrive e racconta, forse doveva solo liberarsene o forse ha pensato che noi, tutti, potevamo farne qualcosa.
Biglietti disponibili on line su www.ticket.it o in cassa con apertura un’ora prima dello spettacolo.
“Ma davvero sei stato in Russia durante la guerra?" e la risposta, inaspettata, ti fa fermare e ascoltare, per ore: “mi ricordo tutto dal primo giorno che sono partito da casa fino a quando ci sono tornato…”. Sono queste le parole con cui il regista e adattatore del testo sceglie di introdurre il progetto spettacolo “Nove giorni”.
È la storia di Paolo, un giovane che il 25 luglio 1942 parte per la guerra in Russia suo malgrado. È la storia di Paolo a cui viene rubata la giovinezza, un ragazzo come tanti che avrebbe voluto sognare ciò che i giovani da sempre sognano: innamorarsi, divertirsi ed essere libero, ma in quegli anni imperava la dittatura e un conflitto mondiale. Paolo non ne ha parlato per tantissimi anni, ha tenuto dentro di sé ciò che aveva vissuto. Poi un bel giorno scrive e racconta, forse doveva solo liberarsene o forse ha pensato che noi, tutti, potevamo farne qualcosa.
Biglietti disponibili on line su www.ticket.it o in cassa con apertura un’ora prima dello spettacolo.