Busca città cardioprotetta organizza da questo anno scolastico una serie di lezioni per insegnare nelle scuole come si fa una telefonata in caso di emergenza e le principali tecniche salvavita. Avviata nello scorso novembre, l’iniziativa, dal titolo “Ragazzi di cuore”, continua e questa mattina si sono effettuati nuovi incontri con gli alunni buschesi. Dopo le classi prime e quinte delle scuole primarie del capoluogo e delle frazioni nello scorso novembre, è toccato oggi alle scuole medie, con le classi prima e terza.
L’esito dei soccorsi dipende in buona parte da come si comunica la situazione. E’ una cosa che si deve imparare a scuola, ma non soltanto: impadronirsi delle principali tecniche salvavita è molto importante per tutti. La legge 1441 del 2021 sulla diffusione dei Dae prevede anche l’insegnamento delle manovre di primo soccorso nelle scuole, ma in molti casi non si è strutturati per farlo.
A Busca, invece, la disposizione sulla carta è diventata realtà: l’organizzazione è del Comune in collaborazione con l'associazione Idee.comunità e con la Croce Rossa, insieme con l’istituto comprensivo e si può svolgere grazie al coinvolgimento dei medici e degli infermieri volontari Chiara Barile, Lella Flego, Jacopo Giamello, Stefano Giraudo, Marta Giusiano, Elena Marino, Marco Nannini, Martina Tropini.
“Busca – spiega il consigliere comunale Jacopo Giamello che segue queste iniziative - si è dimostrata in questi anni all'avanguardia nella diffusione delle tecniche salvavita, raggiungendo un numero straordinario di cittadini in grado di mettere in atto la rianimazione cardiopolmonare e di usare il defibrillatore automatico e, con il progetto Città cardioprotetta - persone di cuore, ha diffuso numerosi strumenti salvavita sul territorio cittadino. Ma perché il primo soccorso faccia parte del bagaglio culturale di ogni cittadino è necessario che sia appreso fin da bambini, a cominciare appunto dalla chiamata di soccorso. Oltre all’insegnamento della chiamata al 122 si insegnano anche la disostruzione vie aeree e la rianimazione cardiopolmonare”.
L’esito dei soccorsi dipende in buona parte da come si comunica la situazione. E’ una cosa che si deve imparare a scuola, ma non soltanto: impadronirsi delle principali tecniche salvavita è molto importante per tutti. La legge 1441 del 2021 sulla diffusione dei Dae prevede anche l’insegnamento delle manovre di primo soccorso nelle scuole, ma in molti casi non si è strutturati per farlo.
A Busca, invece, la disposizione sulla carta è diventata realtà: l’organizzazione è del Comune in collaborazione con l'associazione Idee.comunità e con la Croce Rossa, insieme con l’istituto comprensivo e si può svolgere grazie al coinvolgimento dei medici e degli infermieri volontari Chiara Barile, Lella Flego, Jacopo Giamello, Stefano Giraudo, Marta Giusiano, Elena Marino, Marco Nannini, Martina Tropini.
“Busca – spiega il consigliere comunale Jacopo Giamello che segue queste iniziative - si è dimostrata in questi anni all'avanguardia nella diffusione delle tecniche salvavita, raggiungendo un numero straordinario di cittadini in grado di mettere in atto la rianimazione cardiopolmonare e di usare il defibrillatore automatico e, con il progetto Città cardioprotetta - persone di cuore, ha diffuso numerosi strumenti salvavita sul territorio cittadino. Ma perché il primo soccorso faccia parte del bagaglio culturale di ogni cittadino è necessario che sia appreso fin da bambini, a cominciare appunto dalla chiamata di soccorso. Oltre all’insegnamento della chiamata al 122 si insegnano anche la disostruzione vie aeree e la rianimazione cardiopolmonare”.