Perché la riqualificazione dell’impianto di compostaggio di Borgo San Dalmazzo è un’opera strategica

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Il Comune di Busca è tra i firmatari di una lettera aperta che spiega la presa di posizione all’interno dell’Assemblea dei Sindaci della partecipata Acsr spa

Data:

09 Marzo 2023

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Un render del progetto del biogestore
Un render del progetto del biogestore
Il Comune di Busca è tra i firmatari di una lettera aperta che spiega la presa di posizione all’interno dell’Assemblea dei Sindaci della partecipata  Acsr spa in cui è stata approvata la linea di finanziamento a fondo perduto di euro 12.851.000,00 assegnata dal PNRR sul progetto titolato “Riqualificazione tecnologica dell’impianto di compostaggio esistente di Borgo San Dalmazzo, con inserimento di una nuova sezione anaerobica e produzione di biometano”. La pubblichiamo di seguito.

 [Si tratta di ] “Un finanziamento che premia la sostenibilità ambientale del progetto e più in generale offre una grande opportunità al territorio del quadrante cuneese.
Dal 2016 l’assemblea dei Sindaci ha lavorato con CEC ed ACSR affinché si riuscisse a rendere competitivo un impianto fondamentale per le nostre comunità. Originariamente il progetto era di circa 13 milioni di euro che avrebbero gravato sulla Tari, spalmata sulle bollette degli utenti di ogni singolo comune. Il relativo piano economico-finanziario prevedeva il riconoscimento di incentivi da parte del GSE, dapprima per la produzione di biogas e successivamente per il metano da trazione. Il progetto – di valenza provinciale – ha da sempre l’obiettivo della salvaguardia del presidio industriale di Borgo San Dalmazzo e della relativa forza lavoro impiegata. Inutile ricordare che ad oggi già esiste un impianto di digestione, digestione aerobica e quindi molto più a rischio di produzione odori di quanto non possa esserlo un impianto anaerobico.
Sul piano finanziario, poi, occorre evidenziare come la Legge di Stabilità approvata il 29.12.2022 abbia previsto – per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali – un ulteriore contributo calcolato nella misura del 10% dell’importo assegnato al progetto: sul progetto del digestore si arriva dunque alla cifra complessiva di euro 14.136.100,00. Risorse che non andrebbero ad incidere sulla Tari e che coprirebbero almeno l’80% dell’investimento.
La parte che andrebbe a gravare sulla tariffa verrebbe quindi agevolmente assorbita anche da un quantitativo di molto inferiore alle 35.000 tonnellate dando in ogni caso la possibilità di modificare l’originaria previsione tariffaria di conferimento e di conseguenza l’agibilità sul mercato per attingere conferimenti anche da altri consorzi.
Riteniamo che nel rispetto del territorio di tutto il consorzio si debba tenere a mente il prioritario interesse ad agire per il bene delle comunità e per il bene dei cittadini. E che nel rispetto dei cittadini di Borgo San Dalmazzo si debba lavorare affinché l’impianto non abbia impatti o impronte ambientali tali da ledere legittimi interessi.
Consapevoli della responsabilità che deriva dall’ottenimento di un contributo a fondo perduto così importante auspichiamo che si possano effettuare con celerità gli approfondimenti proposti in Assemblea e di attivare quanto necessario per la realizzazione di quest’opera strategica a servizio pubblico dell’intera provincia”.
Comuni firmatari: Argentera, Boves, Busca, Caraglio, Cartignano, Castelletto Stura, Chiusa Pesio, Dronero, Monterosso Grana, Prazzo, San Damiano Macra, Tarantasca, Valdieri, Villar San Costanzo

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Ultimo aggiornamento: 09/03/2023 10:46