Cent’anni in bellezza: è davvero così per Maria Barra, che oggi li ha compiuti in salute, nella sua casa in frazione Rosata Raffo, contornata da figli e nipoti. Alla festa hanno preso parte anche il sindaco, Marco Gallo, che le ha donato un mazzo di fiori a nome dei suoi concittadini, e il parroco don Roberto Bruna.
Nata niente meno che a Parigi, la sua vita è poi trascorsa in realtà fra la valle Varaita e Busca. I genitori, emigrati oltralpe come molti valligiani dell’epoca, erano ritornati in Italia quando Maria aveva appena quattro anni. E’ lei stessa a raccontare: “Mia mamma, Maria Garzini, era di Sampeyre, mio padre era di Gilba. Avevano provato l’avventura, ma poi pensarono bene di tornare a casa. In valle ho trovato marito e, appena vent’enne, in piena guerra, nel ‘43, mi sono sposata con Pietro Fino e siamo andati ad abitare a Melle”.
In seguito le cose della vita li hanno portati a Busca, con i loro tre figli Costanzo, Secondo e Anna, prima, nel '64, in frazione San Chiaffredo e poi, dal 1970, in Roata Raffo, nella casa che ancora abita, Vedova dal 1997.
Altri due buschesi classe 1923 sono ancora in vita e aspettano di festeggiare il fortunato traguardo.
Nata niente meno che a Parigi, la sua vita è poi trascorsa in realtà fra la valle Varaita e Busca. I genitori, emigrati oltralpe come molti valligiani dell’epoca, erano ritornati in Italia quando Maria aveva appena quattro anni. E’ lei stessa a raccontare: “Mia mamma, Maria Garzini, era di Sampeyre, mio padre era di Gilba. Avevano provato l’avventura, ma poi pensarono bene di tornare a casa. In valle ho trovato marito e, appena vent’enne, in piena guerra, nel ‘43, mi sono sposata con Pietro Fino e siamo andati ad abitare a Melle”.
In seguito le cose della vita li hanno portati a Busca, con i loro tre figli Costanzo, Secondo e Anna, prima, nel '64, in frazione San Chiaffredo e poi, dal 1970, in Roata Raffo, nella casa che ancora abita, Vedova dal 1997.
Altri due buschesi classe 1923 sono ancora in vita e aspettano di festeggiare il fortunato traguardo.