Si sono conclusi i lavori di restauro dei dipinti della cappella di San Giacomo e da pochi giorni i massari hanno ricevuto l’attestazione da parte della Soprintendenza alle Belle Arti del buon esito degli interventi. E’ al via ora la seconda fase che prevede la valorizzazione e la promozione del sito e la cappella è stata inserita nella brochure Itinerari del Sacro (edizione 2023) della rete delle cinque diocesi della provincia di Cuneo.
Nella foto una delle quattro vele dopo il restauro, che ha portato alla luce dipinti rappresentanti i quattro Dottori della Chiesa ora oggetto di studio per attribuirne l’autore, probabilmente i quattrocenteschi Fratelli Biazaci da Busca o Pietro da Saluzzo.
I lavori sono stati svolti sono, a cura della Parrocchia Maria Vergine Assunta di Busca, dalla ditta restauratrice Moselli Riccardo di Torino.
E’ fuor di dubbio il valore artistico dell’antica cappella, che sorge in un’area che era circondata nel ‘400 da mura, destinata anche ai pellegrini, chiamata Mastrella, un recinto a cielo aperto con tettoie e porticati, come i caravanserragli ,che offrivano ricovero alle carovane fuori dalle mura, per prevenire contagi.
Sulla via Francigena
Busca, pertanto, risulta una tappa di uno degli itinerari medioevali del pellegrinaggio al santuario di Santiago da Compostela, in Spagna. Questa è l’ipotesi di Giorgio Brunetti contenuta nel suo ” Le vie dei pellegrini a San Giacomo di Compostela attraverso la Provincia Granda” (1963). Secondo lo studioso la cappella buschese si trovava sulla Via Francigena, lungo il tracciato Pollenzo, Savigliano, Busca, Dronero, Valle Maira, Colle Saturn, Larche...
Inoltre, che nel sito detto Mastrella vi fosse un transito e un centro di sosta dei pellegrini verso Compostela è altresì confermato da documenti esistenti nelle due confraternite buschesi dei battuti Rossi e dei Bianchi. “Questo sito, culturalmente suggestivo, - ricordano i massari che lo curano con dedizione - può offrire dunque spunti interessanti per ricerche scolastiche e visite guidate nell’ambito del progetto di valorizzazione della cappella e dell’intero territorio”.
Nella foto una delle quattro vele dopo il restauro, che ha portato alla luce dipinti rappresentanti i quattro Dottori della Chiesa ora oggetto di studio per attribuirne l’autore, probabilmente i quattrocenteschi Fratelli Biazaci da Busca o Pietro da Saluzzo.
I lavori sono stati svolti sono, a cura della Parrocchia Maria Vergine Assunta di Busca, dalla ditta restauratrice Moselli Riccardo di Torino.
E’ fuor di dubbio il valore artistico dell’antica cappella, che sorge in un’area che era circondata nel ‘400 da mura, destinata anche ai pellegrini, chiamata Mastrella, un recinto a cielo aperto con tettoie e porticati, come i caravanserragli ,che offrivano ricovero alle carovane fuori dalle mura, per prevenire contagi.
Sulla via Francigena
Busca, pertanto, risulta una tappa di uno degli itinerari medioevali del pellegrinaggio al santuario di Santiago da Compostela, in Spagna. Questa è l’ipotesi di Giorgio Brunetti contenuta nel suo ” Le vie dei pellegrini a San Giacomo di Compostela attraverso la Provincia Granda” (1963). Secondo lo studioso la cappella buschese si trovava sulla Via Francigena, lungo il tracciato Pollenzo, Savigliano, Busca, Dronero, Valle Maira, Colle Saturn, Larche...
Inoltre, che nel sito detto Mastrella vi fosse un transito e un centro di sosta dei pellegrini verso Compostela è altresì confermato da documenti esistenti nelle due confraternite buschesi dei battuti Rossi e dei Bianchi. “Questo sito, culturalmente suggestivo, - ricordano i massari che lo curano con dedizione - può offrire dunque spunti interessanti per ricerche scolastiche e visite guidate nell’ambito del progetto di valorizzazione della cappella e dell’intero territorio”.