Il progetto Città cardioprotetta, sviluppato per iniziativa del Comune e in collaborazione con la Croce Rossa a partire dal 2016, ha messo a disposizione dei cittadini una rete capillare di defibrillatori automatici (Dae), presenti in gran numero su tutto il territorio . Fin da subito, quest’opera è stata accompagnata dai corsi di formazioni per i cittadini alle manovre del Blsd (Basic life support e defibrillation). Ad oggi il 13% della popolazione adulta buschese risulta abilitata, mentre millecinquecento bambini e ragazzi della scuole cittadine hanno seguito un piano formativo di nozioni di primo soccorso. “Sono fiero del percorso avviato nel 2016 e giunto oggi a fare di Busca un modello da imitare - dice il consigliere con delega alla Sanità Jacopo Giamello, che ha ideato e seguito tutto il progetto -. Abbiamo creato una comunità più forte e sicura, in grado di salvare vite”.
Infatti, per rendere ancora più incisivo il progetto e per proseguire la costruzione di una comunità di persone in grado di salvare vite, come indicato dalle principali linee guida internazionali, negli ultimi due anni scolastici la formazione è stata rivolta anche agli studenti dell’istituto comprensivo. Tramite incontri teorico-pratici con esercitazioni sui manichini, in prima elementare tutti hanno imparato come chiamare il 112 riconoscendo una persona in potenziale condizioni di arresto cardiaco, in quinta elementare sono state insegnate le manovre di disostruzione delle vie aeree, in prima media gli studenti hanno appreso come eseguire il massaggio cardiaco e in terza media come usare il defibrillatore.
Questa ulteriore fase del progetto, svolta insieme da Comune, Croce Rossa e associazione Idee.Comunità, ha portato alla formazione di milleciquecento studenti buschesi, grazie ai corsi tenuti nella settimana scorsa da medici e infermieri che hanno partecipato come volontari.
Un convegno il 4 maggio
Di formazione e di cultura del primo soccorso si parlerà alla terza edizione del convegno “Una città cardioprotetta”, in programma in città il 4 maggio prossimo. L’evento, accreditato ECM per professionisti sanitari ma aperto a tutta la popolazione, attende la partecipazione di esperti locali e nazionali che dibatteranno su come fornire alle generazioni del futuro i mezzi per affrontare le emergenze. Le iscrizioni sono aperte scrivendo una mail a info@staffpep.com
Infatti, per rendere ancora più incisivo il progetto e per proseguire la costruzione di una comunità di persone in grado di salvare vite, come indicato dalle principali linee guida internazionali, negli ultimi due anni scolastici la formazione è stata rivolta anche agli studenti dell’istituto comprensivo. Tramite incontri teorico-pratici con esercitazioni sui manichini, in prima elementare tutti hanno imparato come chiamare il 112 riconoscendo una persona in potenziale condizioni di arresto cardiaco, in quinta elementare sono state insegnate le manovre di disostruzione delle vie aeree, in prima media gli studenti hanno appreso come eseguire il massaggio cardiaco e in terza media come usare il defibrillatore.
Questa ulteriore fase del progetto, svolta insieme da Comune, Croce Rossa e associazione Idee.Comunità, ha portato alla formazione di milleciquecento studenti buschesi, grazie ai corsi tenuti nella settimana scorsa da medici e infermieri che hanno partecipato come volontari.
Un convegno il 4 maggio
Di formazione e di cultura del primo soccorso si parlerà alla terza edizione del convegno “Una città cardioprotetta”, in programma in città il 4 maggio prossimo. L’evento, accreditato ECM per professionisti sanitari ma aperto a tutta la popolazione, attende la partecipazione di esperti locali e nazionali che dibatteranno su come fornire alle generazioni del futuro i mezzi per affrontare le emergenze. Le iscrizioni sono aperte scrivendo una mail a info@staffpep.com