Torre della Rossa: si restaura anche il dipinto

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Sotto l'orologio lo stemma comunale, una 'gloria' d’angeli e lo skyline della città. Inoltre cambierà l'illuminazione

Data:

12 Ottobre 2007

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2 min

Ultime settimane di lavoro sulle impalcature della torre
Ultime settimane di lavoro sulle impalcature della torre
La Soprintendenza per i Beni artistici del Piemonte ha autorizzato l’associazione La Madunina a dare avvio al restauro del dipinto sulla facciata della torre campanaria della chiesa della Santissima Trinità, detta della Rossa.

Mentre si stanno per concludere gli interventi di consolidamento e restauro all’edificio, con la stesura di una velatura a copertura delle riparazioni alle sconnessure fra le pietre, la buona notizia è che i lavori potranno essere completati, come auspicavano i soci de La Madunina, titolari dell’iniziativa, riportando alla luce anche il dipinto, che ora si scorge appena, sotto l’orologio.

Il simbolo della città, detto ‘L Cioché, è nascosto dai ponteggi dallo scorso maggio; ad inizio agosto, in tempo per la festa patronale della Madonnina, sono stati tolti i ponti più alti, che circondavano la cella campanaria, già restituita ai colori originali.

Mercoledì scorso sono entrati all’opera gli esperti di restaurato pittorico della ditta che sta eseguendo i lavori, la Artes di Bra, ed entro poche settimane dovrebbero terminare il loro intervento, tanto è vero che i soci de La Madunina stanno già pensando alla cerimonia di inaugurazione, che dovrà mettere in evidenza anche la prevista nuova illuminazione della torre. Non mancherà il degno accompagnamento musicale, un pegno, ed un piacere, dovuto sia alla tradizionale ospitalità offerta dalla chiesa della Rossa ai concerti di musica classica, sia alla presenza proprio sotto ‘L Cioché del Palazzo della Musica, sede del Civico istituto musicale.

Il dipinto

Emblema della città, la torre unisce l’aspetto laico e l’aspetto religioso della comunità locale: per una parte, la più antica, torre civica e per l’altra parte, la più recente ed in alto, campanile. Il Cioché dei buschesi, fino ad alcuni decenni fa, portava sulla sua facciata, secondo un gusto non raro nell’Ottocento piemontese, un affresco, che ora si intravede appena, con l’illustrazione dello stemma comunale circondato da un “gloria” d’angeli e, ai piedi, lo skyline della città, visto dal ponte delle Aie Basse.

Una sorta di manifesto promozionale d’epoca, con il quale si annuciavano ai viandanti le bellezze del posto, sotto la comune egida politica e religiosa.

All’interno della cella campanaria i recenti lavori hanno rinvenuto una data, 1879, ed una sigla, M. C., che potrebbe essere la firma del misterioso autore dell’affresco.

I finanziamenti
I lavori sono finanziati con contributi provenienti da diversi enti; il Comune ha coordinato e sostenuto gli iter delle pratiche: 70 mila euro dalla Regione Piemonte, 70 mila euro dalla fondazione Compagnia di San Paolo, 20.000 euro dal Comune, 20.000 euro dalla fondazione Cassa di risparmio di Torino, più altri fondi messi a disposizione dall’associazione. Il progetto è a cura dello studio architetti Davide e Pier Luigi Barbero di Busca.

“Ringrazio - afferma il sindaco Luca Gosso - il presidente Orazio Bruna e i soci de La Madunina per quanto hanno già fatto e ancora stanno facendo a beneficio del complesso architettonico della chiesa della Santissima Trinità, forse il più importante di Busca”.

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