Dopo il successo del primo week end di apertura della mostra Arte e carità, alla galleria Casa Francotto fino al 9 febbraio, con oltre cinquecento visitatori, in settimana prendono il via i laboratori didattici. Sono già quasi mille i ragazzi prenotati.
Inoltre, prosegue domenica 24 novembre l’iniziativa “Un biglietto due eventi”, con cui si possono visitare in alternativa alle ore 9,30 le cave di alabastro oppure dalle 14,30 le Confraternite della Rossa e della Bianca. Un’occasione unica per scoprire anche i lati più nascosti dei i due gioielli barocchi accompagnati da Bruno Raspini, uno dei curatori della mostra. Occorre la prenotazione allo 371.5420603.
Sempre domenica alle 17 nella galleria Casa Francotto si potrà assistere ad un work shop con Alberto Valmaggia, presidente dell’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale Lvia che presenterà il suo intervento dal titolo “Da don Benevelli ai giorni nostri, da oltre cinquant’anni un servizio di pace”.
Dice la assessora alla Cultura Lucia Rosso: “Sarà proposto ogni settimana un momento di riflessione con una realtà di volontariato che svolte oggi un servizio caritativo. Desideriamo anche così far diventare Casa Francotto sempre più uno spazio pubblico, un luogo del dialogo, del confronto, dove sviluppare il pensiero critico, promuovere la conoscenza, la partecipazione e il benessere della comunità”.
La mostra di120 opere è organizzata dal Comune, assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Ospedale Civile, ed è curata da Cinzia Tesio, Rino Tacchella, Dario Lorenzati e Bruno Raspini. L’allestimento è di Maurizio Colombo.
Sono esposte opere di straordinario valore che esprimo come i grandi maestri del Novecento hanno interpretare il tema della carità firmate. Alcuni nomi degli artisti più noti sono Picasso, Fontana, Martini, Manzù, Cassinari, Mastroianni, Luzzati. Una sezione è dedicata ai contemporanei con lavori di Fissore, Gosso, Ambrogio, Ramella, Preverino.
Una parte dell’esposizione è dedicata alle opere caritative storiche di Busca: le Confraternite della Rossa e della Bianca, l’Ospedale, l’Opera Pia Abbà Degiovanni Soleri di Castelletto. Si offre, infine, una rassegna del volontariato locale del Terzo millennio.
Orari
Venerdì dalle 15:30 -18:30
Sabato 10:00 – 12:00 / 15:30 -18:30
Domenica 10:00 – 12:00 / 14:30 -18:30
Biglietti
Intero 10 euro, Ridotto 6 euro (buschesi, enti convenzionati, insegnanti, studenti univerisitari) Gratuito per under 14 e TESSERA MUSEI.
Info
Telefono 371 5420603 info@casafrancotto.it – www.casafrancotto.it
Associazione Internazionale Volontari Laici
Lvia è n’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale che opera per contribuire al superamento della povertà estrema, alla realizzazione di uno sviluppo equo e sostenibile ed al dialogo tra comunità italiane ed africane.
Lvia è stata fondata nel 1966 a Cuneo dal sacerdote-partigiano Aldo Benevelli, ispirandosi alla spinta riformatrice del Concilio Vaticano II e ai valori di giustizia e pace. Da allora, si adopera con professionalità e dedizione promuovendo i principi del bene comune e della cittadinanza attiva e responsabile.
Lvia è attiva in 10 Paesi Africani e in quasi 60 anni, in collaborazione con partner internazionali e locali e con il supporto di migliaia di sostenitori, ha garantito acqua, salute e cibo; ha migliorato l’agricoltura familiare e la gestione delle risorse naturali; ha rafforzato la piccola imprenditoria e migliorato la qualità dell’ambiente; ha supportato l’inclusione e l’innovazione sociale a beneficio di milioni di persone.
Durante le crisi umanitarie, LVIA affronta l’emergenza per salvaguardare la vita e la dignità delle persone e opera per migliorare le capacità delle popolazioni e delle istituzioni locali ad affrontare le crisi.
In Italia, offre opportunità di educazione e di cittadinanza attiva, formazione alla cooperazione internazionale, viaggi di conoscenza in Africa, scambi giovanili e realizza percorsi d’inclusione in ambienti svantaggiati.
Lvia promuove l’intercultura e il volontariato come crescita personale e sociale, opera nelle scuole e con i giovani, partecipa a Campagne per i diritti umani e i beni comuni.
Lvia ha il supporto di migliaia di cittadini, fondazioni, imprese, associazioni, Regioni ed Enti locali, l’Unione Europea, l’ONU, Ministeri e agenzie di cooperazione internazionale.
E’ una ONG riconosciuta e verificata dal Ministero degli Affari Esteri Italiano e dall’Unione Europea.
Le confraternite
A Busca le due confraternite più fiorenti erano quella della SS Annunziata, detta della Bianca, fondata intorno alla fine del XIV secolo e la Rossa nata dopo il 1584. I confratelli erano chiamati “Rossi” e “Bianchi” per via del colore dei camici da loro indossati durante le processioni e le manifestazioni pubbliche. Le confraternite erano per gli associati aiuto e stimolo alle pratiche di pietà e un richiamo al dovere di aiutare i pellegrini, i poveri e gli ammalati; di queste necessità non si occupava lo Stato, ma la Chiesa e le istituzioni religiose, con la creazione di ospedali, lazzaretti, orfanotrofi e ospizi per i pellegrini.
La contrapposizione, a volte anche aspra, tra le due Confraternite fece nascere una gara di generosità e di ampliamento delle opere spirituali e caritative giunte sino a noi, capolavori di carità e di arte, espressione della cultura e dell'anima buschese.
La Santissima Annunziata
Detta "La Bianca" è stata la prima confraternita di Busca. Le sue origini potrebbero risalire a metà del Trecento a quando datano i documenti delle crociate di Cuneo, Fossano e Dronero. La confraternita era formata dalle personalità del paese e aveva un grande impegno caritativo. Ambizioni e discordie contribuirono alla scissione del gruppo che diede vita alla fine del Cinquecento, alla confraternita della SS Trinità. I confratelli erano impegnati in opere di carità messe in atto in cinque occasioni all’anno: il 2 febbraio (Purificazione di Maria) il 25 marzo (l’Annunziata) Il Giovedì Santo, il 15 agosto (Assunta) e l’8 settembre (Natività di Maria). Nel 1589, fu aggregata all'Arciconfraternita SS Annunziata del Gonfalone di Roma, la più antica della città eterna, riconosciuta da papa Clemente IV nel 1267 con l'approvazione delle regole scritte da San Bonaventura alcuni anni prima. Il 17 marzo 1728 venne posata la prima pietra per la costruzione della Chiesa della SS Annunziata di Busca, uno splendido gioiello barocco, progettato dall’ingegner Francesco Gallo e decorato con gli affreschi di Giuseppe Dallamano. Nel 1755 i confratelli riuscirono ad ottenere l’autorizzazione per aprire un Monte di Pietà e successivamente, nel 1778 nacque l'Orfanotrofio maschile e femminile. Nel 1757 i confratelli della Bianca erano 915, le consorelle 825.
Santissima Trinità
Sin dalla sua costituzione alla fine del Cinquecento, la Confraternita, nata da una costola della Bianca, si intitolò alla Santissima Trinità in riferimento alla grande Arciconfraternita omonima di Roma. Quest’ultima era sorta per iniziativa di San Filippo Neri nel 1540, soprattutto per assistere i pellegrini che si recavano a Roma.
Intorno alla metà del Seicento si avviò la costruzione della nuova chiesa che venne consacrata nel 1665. I confratelli si impegnarono alla creazione di un’opera caritativa. In un primo tempo, si optò per l’accoglienza e l’ospitalità dei pellegrini. Nel 1698 la Confraternita ebbe l’autorizzazione del Vescovo di Fossano per l’erezione dell’Ospedale per i poveri infermi, opera allora inesistente, dal momento che i tentativi precedenti non avevano avuto successo. Nonostante l’autorizzazione a procedere, l’istituzione ebbe compimento solo nel 1702 a causa delle iniziali opposizioni del Comune e della Bianca. Il 13 dicembre 1702 si raggiunse un compromesso. La Confraternita, allora, fece costruire a proprie spese un edificio presso la chiesa, sopra le restanti rovine del castello, dove si trovava la piccola casa di sua proprietà.
(dal libro Le opere caritative della città di Cusca curato da Luca Gosso)
Inoltre, prosegue domenica 24 novembre l’iniziativa “Un biglietto due eventi”, con cui si possono visitare in alternativa alle ore 9,30 le cave di alabastro oppure dalle 14,30 le Confraternite della Rossa e della Bianca. Un’occasione unica per scoprire anche i lati più nascosti dei i due gioielli barocchi accompagnati da Bruno Raspini, uno dei curatori della mostra. Occorre la prenotazione allo 371.5420603.
Sempre domenica alle 17 nella galleria Casa Francotto si potrà assistere ad un work shop con Alberto Valmaggia, presidente dell’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale Lvia che presenterà il suo intervento dal titolo “Da don Benevelli ai giorni nostri, da oltre cinquant’anni un servizio di pace”.
Dice la assessora alla Cultura Lucia Rosso: “Sarà proposto ogni settimana un momento di riflessione con una realtà di volontariato che svolte oggi un servizio caritativo. Desideriamo anche così far diventare Casa Francotto sempre più uno spazio pubblico, un luogo del dialogo, del confronto, dove sviluppare il pensiero critico, promuovere la conoscenza, la partecipazione e il benessere della comunità”.
La mostra di120 opere è organizzata dal Comune, assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Ospedale Civile, ed è curata da Cinzia Tesio, Rino Tacchella, Dario Lorenzati e Bruno Raspini. L’allestimento è di Maurizio Colombo.
Sono esposte opere di straordinario valore che esprimo come i grandi maestri del Novecento hanno interpretare il tema della carità firmate. Alcuni nomi degli artisti più noti sono Picasso, Fontana, Martini, Manzù, Cassinari, Mastroianni, Luzzati. Una sezione è dedicata ai contemporanei con lavori di Fissore, Gosso, Ambrogio, Ramella, Preverino.
Una parte dell’esposizione è dedicata alle opere caritative storiche di Busca: le Confraternite della Rossa e della Bianca, l’Ospedale, l’Opera Pia Abbà Degiovanni Soleri di Castelletto. Si offre, infine, una rassegna del volontariato locale del Terzo millennio.
Orari
Venerdì dalle 15:30 -18:30
Sabato 10:00 – 12:00 / 15:30 -18:30
Domenica 10:00 – 12:00 / 14:30 -18:30
Biglietti
Intero 10 euro, Ridotto 6 euro (buschesi, enti convenzionati, insegnanti, studenti univerisitari) Gratuito per under 14 e TESSERA MUSEI.
Info
Telefono 371 5420603 info@casafrancotto.it – www.casafrancotto.it
Associazione Internazionale Volontari Laici
Lvia è n’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale che opera per contribuire al superamento della povertà estrema, alla realizzazione di uno sviluppo equo e sostenibile ed al dialogo tra comunità italiane ed africane.
Lvia è stata fondata nel 1966 a Cuneo dal sacerdote-partigiano Aldo Benevelli, ispirandosi alla spinta riformatrice del Concilio Vaticano II e ai valori di giustizia e pace. Da allora, si adopera con professionalità e dedizione promuovendo i principi del bene comune e della cittadinanza attiva e responsabile.
Lvia è attiva in 10 Paesi Africani e in quasi 60 anni, in collaborazione con partner internazionali e locali e con il supporto di migliaia di sostenitori, ha garantito acqua, salute e cibo; ha migliorato l’agricoltura familiare e la gestione delle risorse naturali; ha rafforzato la piccola imprenditoria e migliorato la qualità dell’ambiente; ha supportato l’inclusione e l’innovazione sociale a beneficio di milioni di persone.
Durante le crisi umanitarie, LVIA affronta l’emergenza per salvaguardare la vita e la dignità delle persone e opera per migliorare le capacità delle popolazioni e delle istituzioni locali ad affrontare le crisi.
In Italia, offre opportunità di educazione e di cittadinanza attiva, formazione alla cooperazione internazionale, viaggi di conoscenza in Africa, scambi giovanili e realizza percorsi d’inclusione in ambienti svantaggiati.
Lvia promuove l’intercultura e il volontariato come crescita personale e sociale, opera nelle scuole e con i giovani, partecipa a Campagne per i diritti umani e i beni comuni.
Lvia ha il supporto di migliaia di cittadini, fondazioni, imprese, associazioni, Regioni ed Enti locali, l’Unione Europea, l’ONU, Ministeri e agenzie di cooperazione internazionale.
E’ una ONG riconosciuta e verificata dal Ministero degli Affari Esteri Italiano e dall’Unione Europea.
Le confraternite
A Busca le due confraternite più fiorenti erano quella della SS Annunziata, detta della Bianca, fondata intorno alla fine del XIV secolo e la Rossa nata dopo il 1584. I confratelli erano chiamati “Rossi” e “Bianchi” per via del colore dei camici da loro indossati durante le processioni e le manifestazioni pubbliche. Le confraternite erano per gli associati aiuto e stimolo alle pratiche di pietà e un richiamo al dovere di aiutare i pellegrini, i poveri e gli ammalati; di queste necessità non si occupava lo Stato, ma la Chiesa e le istituzioni religiose, con la creazione di ospedali, lazzaretti, orfanotrofi e ospizi per i pellegrini.
La contrapposizione, a volte anche aspra, tra le due Confraternite fece nascere una gara di generosità e di ampliamento delle opere spirituali e caritative giunte sino a noi, capolavori di carità e di arte, espressione della cultura e dell'anima buschese.
La Santissima Annunziata
Detta "La Bianca" è stata la prima confraternita di Busca. Le sue origini potrebbero risalire a metà del Trecento a quando datano i documenti delle crociate di Cuneo, Fossano e Dronero. La confraternita era formata dalle personalità del paese e aveva un grande impegno caritativo. Ambizioni e discordie contribuirono alla scissione del gruppo che diede vita alla fine del Cinquecento, alla confraternita della SS Trinità. I confratelli erano impegnati in opere di carità messe in atto in cinque occasioni all’anno: il 2 febbraio (Purificazione di Maria) il 25 marzo (l’Annunziata) Il Giovedì Santo, il 15 agosto (Assunta) e l’8 settembre (Natività di Maria). Nel 1589, fu aggregata all'Arciconfraternita SS Annunziata del Gonfalone di Roma, la più antica della città eterna, riconosciuta da papa Clemente IV nel 1267 con l'approvazione delle regole scritte da San Bonaventura alcuni anni prima. Il 17 marzo 1728 venne posata la prima pietra per la costruzione della Chiesa della SS Annunziata di Busca, uno splendido gioiello barocco, progettato dall’ingegner Francesco Gallo e decorato con gli affreschi di Giuseppe Dallamano. Nel 1755 i confratelli riuscirono ad ottenere l’autorizzazione per aprire un Monte di Pietà e successivamente, nel 1778 nacque l'Orfanotrofio maschile e femminile. Nel 1757 i confratelli della Bianca erano 915, le consorelle 825.
Santissima Trinità
Sin dalla sua costituzione alla fine del Cinquecento, la Confraternita, nata da una costola della Bianca, si intitolò alla Santissima Trinità in riferimento alla grande Arciconfraternita omonima di Roma. Quest’ultima era sorta per iniziativa di San Filippo Neri nel 1540, soprattutto per assistere i pellegrini che si recavano a Roma.
Intorno alla metà del Seicento si avviò la costruzione della nuova chiesa che venne consacrata nel 1665. I confratelli si impegnarono alla creazione di un’opera caritativa. In un primo tempo, si optò per l’accoglienza e l’ospitalità dei pellegrini. Nel 1698 la Confraternita ebbe l’autorizzazione del Vescovo di Fossano per l’erezione dell’Ospedale per i poveri infermi, opera allora inesistente, dal momento che i tentativi precedenti non avevano avuto successo. Nonostante l’autorizzazione a procedere, l’istituzione ebbe compimento solo nel 1702 a causa delle iniziali opposizioni del Comune e della Bianca. Il 13 dicembre 1702 si raggiunse un compromesso. La Confraternita, allora, fece costruire a proprie spese un edificio presso la chiesa, sopra le restanti rovine del castello, dove si trovava la piccola casa di sua proprietà.
(dal libro Le opere caritative della città di Cusca curato da Luca Gosso)