ASSOCIAZIONI - La Società Corale Città di Cuneo in concerto nella chiesa parrocchiale

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Mercoledi 14 novembre alle ore 21, per iniziativa dell'associazione culturale Bafile

Data:

31 Ottobre 2007

Tempo di lettura:

6 min

Il coro della Società Corale Città di Cuneo: in concero nella chiesa parrocchiale Maria Vergine Assunta il 14 novembre
Il coro della Società Corale Città di Cuneo: in concero nella chiesa parrocchiale Maria Vergine Assunta il 14 novembre
L'associazione culturale Enrico Bafile conclude il ciclo degli incontri musicali del 2007 con il settimo concerto ospitando la Società corale Città di Cuneo, nella chiesa dell’Assunta mercoledi 14 novembre alle ore 21. L'ingresso è libero.
 
Il concerto si apre con un mottetto di Johann Sebastian Bach, “Lobet denn Herrn, alle Heiden” (“Lodate il Signore, popoli tutti”), l’unico scritto per quattro voci e basso continuo (gli altri prevedono l’uso di alcuni strumenti in più), l’unico che certamente non abbia avuto una funzione funebre. 

La prima parte della serata si volge poi ad oriente, ed è dedicata alla grande coralità ortodossa russa con i due suoi compositori più rappresentativi. Di Petr Il’ic Cajkovskij, considerato da più parti il “padre” della musica russa, verranno presentate la delicata “Legenda” e due dei Nove Cori sacri, scritti su testi della Liturgia Ortodossa.

A seguire tre estratti da uno dei capolavori corali del Novecento, i “Vespri” di Sergej Rachmaninov.

La seconda parte della serata è invece interamente dedicata alla musica corale anglosassone del Novecento, con una carrellata sui suoi compositori più noti. 

Il PROGRAMMA
S. Bach (1685 – 1750) Mottetto “Lobet denn Hern, alle Heiden” BWV 230
P. I. Cajkovskij (1840 - 1893) “Legenda” (“Leggenda”)
P. I. Cajkovskij (1884/85) “Heruvimskaja pjesn n.1” (“Inno dei Cherubini n. 1”)
“Ninje sily njebjesnija” (“Ora le forze del cielo”)
dai “Nove cori sacri”
S. Rachmaninov (1873 - 1943) “Bogorodice Djevo” (“Vergine Madre di Dio”)
dai “Vespri” op. 37 (1915)
“Blazen Muz” (“Benedetto l’uomo”)
“Voskries iz groba” (“Resurrezione dalla tomba”)
M. E. Bossi (1861 - 1925) “Westminster Abbey” op. 76
R. Thompson (1899 - 1984) “Alleluia”
B. Britten (1898 - 1976) “Hymn to the Virgin” (“Inno alla Vergine”)
J. Gardner (*1917) “Tomorrow shall be my dancing day”
(“Domani sarà il mio giorno di danza”)
R. Chilcott (*1955) “Christmas-tide” (“Tempo di Natale”)
A. Bullard (*1947) “Scots Nativity” (“Natale in Scozia”)
J. Rutter (*1945) “Rejoice and be merry” (“Gioite e siate felici”)


S. Bach (1685 – 1750) Mottetto “Lobet denn Hern, alle Heiden” BWV 230
Composto intorno al 1730 a Lipsia, ci è pervenuto solo in una copia a stampa del 1821, cosa che ha alimentato per un certo tempo il dubbio circa la sua autenticità; ad ulteriore differenza dagli altri cinque mottetti, tutti articolati in più movimenti interni, quest’opera si presenta come un blocco unitario, sia pure tripartito, sul Salmo 117 che recita: “Lodate il Signore, popoli tutti, voi tutte, nazioni, dategli gloria; poiché la sua grazia e la sua verità dominano su di noi nell’eternità. Alleluja”.
 
Il primo versetto è una doppia fuga, il secondo alterna omofonia e polifonia, sottolineando in particolare la parola “ewigkeit” (“eternità”), la terza sezione è una fuga veloce sull’ “Alleluja”.
 
P. I. Cajkovskij (1840 - 1893) “Legenda” (“Leggenda”)
Un racconto sacro a quattro voci che presenta l’infanzia di Cristo in chiave allegorica.

P. I. Cajkovskij (1884/85) “Heruvimskaja pjesn n.1” (“Inno dei Cherubini n. 1”)
“Ninje sily njebjesnija” (“Ora le forze del cielo”) dai “Nove cori sacri

Scritti su testi della Liturgia Ortodossa per l’interessamento dello zar Alessandro III fra il novembre 1884 e l’aprile 1885: entrambi di struttura strofica, densi di uno splendido modalismo arcaicizzante, rappresentano con forza l’umanità dolente raccolta in solenne preghiera. 

S. Rachmaninov (1873 - 1943) “Bogorodice Djevo” (“Vergine Madre di Dio”)
dai “Vespri” op. 37 (1915) - “Blazen Muz” (“Benedetto l’uomo”) - “Voskries iz groba” (“Resurrezione dalla tomba”)

A seguire tre estratti da uno dei capolavori corali del Novecento, i “Vespri” di Sergej Rachmaninov: scritti nel 1915 ancora su testi liturgici ortodossi, rappresentano una mirabile sintesi fra austerità di fede, abbondanza di spunti melodici tradizionali e orchestrazione corale (il coro si spinge fino a dodici voci). Il primo è forse la pagina più conosciuta, “Bogorodice Djevo” (“Ave Maria”), cui segue il Tropario “Voskries iz groba” (“Resurrezione dalla tomba”), che mette particolarmente in risalto un tema popolare nelle voci acute, ed infine “Blazen muz” (“Benedetto l’uomo”), in cui ad ogni frase del Salmo, cantato da un numero di voci ridotto (tre o quattro), l’“Alleluja” fornisce un ritornello a coro pleno: il tempo e l’intensità aumentano progressivamente, la scrittura è verticale e compatta. 

M. E. Bossi (1861 - 1925) “Westminster Abbey” op. 76 
“Fuori programma” per coro ed organo realmente significativo ad opera di un autore italiano: si tratta del “Westminster Abbey ” op. 76 di Marco Enrico Bossi, noto soprattutto come compositore di musica per organo, ma autore anche di importanti pagine corali: abbozzato l’11 gennaio 1891, il brano fu completato il giorno seguente e dedicato all’organista dell’Abbazia di Westminster; in esso si scorgono pienamente il fasto e la solennità delle cerimonie che proprio nell’Abbazia di Londra accompagnano da sempre le cerimonie regali e le nozze dei Principi di casa Windsor. 

R. Thompson (1899 - 1984) “Alleluia”

una delle pagine più rappresentative della letteratura corale americana; l’autore, maestro di Leonard Bernstein, lo scrisse ne luglio del 1940 basandosi esclusivamente sulla parola del titolo, ripetuta moltissime volte: “Questa musica” ebbe a dire al proposito “non può essere eseguita in modo gioioso… Ricorda piuttosto quel passo del libro di Giobbe, in cui sta scritto che «il Signore ha dato, il Signore ha tolto: Benedetto sia il nome del Signore»”. 

B. Britten (1898 - 1976) “Hymn to the Virgin” (“Inno alla Vergine”)

Estatica contemplazione di Maria madre di Dio su un testo bilingue, nel quale con il coro pleno che canta in inglese dialoga un piccolo gruppo che risponde in latino. 

J. Gardner (*1917) “Tomorrow shall be my dancing day”
(“Domani sarà il mio giorno di danza”)
R. Chilcott (*1955) “Christmas-tide” (“Tempo di Natale”)
A. Bullard (*1947) “Scots Nativity” (“Natale in Scozia”)
J. Rutter (*1945) “Rejoice and be merry” (“Gioite e siate felici”)
Quattro brani dei contemporanei, che al carattere natalizio del testo accostano sonorità ora raccolte ora festose, ma sempre orecchiabili e godibili anche da un pubblico non “addetto ai lavori”.

La SOCIETÀ CORALE “CITTÀ DI CUNEO”
Bartolomeo Gallizio, organo - Giuseppe Cappotto, direttore

La Società Corale “Città di Cuneo”, fondata nel 1946, vanta oltre 600 concerti e la partecipazione ad importanti iniziative (come “Settembre Musica” di Torino,  la “Rassegna Internazionale” di Aosta, il “Festival di Musica Sacra” di Nizza ed altre ancora); per molti anni ha organizzato la rassegna “Corali a Cuneo dall’Europa”, che ha visto la partecipazione di importanti cori di fama internazionale (norvegesi, svedesi, tedeschi, francesi, inglesi, sloveni, lituani, cechi, ungheresi). 

Ha effettuato tournées di concerti in Germania, Francia, Repubblica Ceca ed Inghilterra; nell’aprile del 1990 ha partecipato alla Rassegna Internazionale di Montreux, in Svizzera, con lusinghiero successo. 

Pur prediligendo un repertorio di autori romantici tedeschi, russi, cechi e di compositori del ‘900 (ad esempio, ha eseguito più volte la “Liturgia di San Giovanni Crisostomo” di Cajkovskij), il Coro della Società ha realizzato nella sua storia importanti produzioni integrali come la “Passione secondo Giovanni”, la “Messa in si minore” e la “Passione secondo Luca” di Bach (quest’ultima nel maggio scorso), il “Requiem” e la Messa KV 220 di Mozart, il “Te Deum” di Charpentier, il “Messia” di Händel e la “Sinfonia n. 9” di Beethoven, il “Requiem” di Fauré, il “Gloria” ed il “Requiem” del compositore contemporaneo inglese John Rutter, oltre a Messe di Schubert e di Haydn; ha partecipato inoltre a seminari di studio con il M° Fosco Corti, il M° Peter Erdei ed il M° Janos Klezli, dell’Accademia “F. Liszt” di Budapest. 

Quanto alle produzioni discografiche, nel 1994 il Coro ha inciso su Compact Disc la “Messa op. 86” in Re maggiore per coro e organo di Antonín Dvorák e, in prima assoluta, il ciclo a cappella “V prírode” (“Nel regno della natura”) op. 63 dello stesso autore; nell’aprile del ‘98 è invece uscito un altro CD con gli estratti dell’esecuzione dal vivo dell’Oratorio “Il Messia” di Händel. 

Nel giugno 2006 il Coro ha altresì partecipato all’incisione “Musiche nuziali di Marco Enrico Bossi” per la prestigiosa casa discografica Tactus di Bologna. 

Nel 2000 c’è stata  l’uscita del primo CD del Coro delle Voci Bianche, contenente brani popolari e contemporanei, Spirituals ed estratti da Musicals. 

La Società propone serate d’ascolto e conferenze riservate ai suoi soci, pubblica il semestrale “Proposta Corale” e promuove la formazione musicale dei giovani e giovanissimi con corsi di lettura ed attività musicale con il metodo “Goitre”.

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