La mannaia dello Stato si abbatte di nuovo sui Comuni

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Per Busca la brutta notizia vale una diminuzione di trasferimenti di 80 mila euro. L'indignazione del sindaco

Data:

08 Novembre 2007

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Il sindaco, Luca Gosso
Il sindaco, Luca Gosso
Meno soldi ai Comuni da parte dello Stato. Ormai non è più una notizia. Ma i modi e i tempi dell’ultimo taglio in ordine di tempo, arrivato come un fulmine a ciel sereno l’altro ieri, dimostra come “non ci sia più limite al peggio…” afferma il sindaco di Busca, Luca Gosso, che insieme ai suoi colleghi di tutta Italia, riuniti dell’Anci (Associazione dei Comuni italiani), sono decisi a dar battaglia.

Per Busca la brutta notizia vale una diminuzione di trasferimenti pari a oltre 80 mila euro. In Italia sono stati tagliati 609 milioni di euro e a città come Roma e Napoli mancheranno fino a 28 milioni di euro.

“Questo governo di dilettanti allo sbaraglio – dice il sindaco di Busca - si è davvero superato. Non era mai capitato che a novembre venissero ridotti i trasferimenti per l’anno in corso. Inoltre l’entità degli importi è assai rilevante e la motivazione priva di buon senso. E’ vergognoso che lo Stato ci tratti in questo modo”.
L’esasperazione di Gosso è giustificata anche dal fatto avrebbe voluto arrivare all’approvazione del Bilancio 2008 entro fine anno e perciò, anticipando le scadenze, era stato previsto di portare alla votazione del Consiglio comunale di questa sera l’assestamento 2007.

“Adesso – spiega Gosso - tutto è in discussione e dovremo rinviare i provvedimenti mettendo in forte dubbio gli impegni che ci eravamo presi . Sarà infatti molto difficile rispettare i programmi che ci eravamo proposti”.

Ma come si giustificano questi tagli? Nella finanziaria del 2007 era prevista una riduzione di trasferimenti erariali verso i Comuni (il cosiddetto Decreto Visco) in relazione all’aumento di gettito Ici, conseguente all’ampliamento della base imponibile, dovuto al riclassamento di determinate categorie di immobili (A5 e E). Una proposta accettabile: se i Comuni incasseranno più soldi dall’Ici, lo Stato taglierà l’equivalente dai trasferimenti. Ma il taglio deciso ora non poggia su alcun dato certo, visto che i Comuni fino ad oggi non hanno incassato un solo euro dall’aumento delle rendite catastali. Inoltre la mannaia colpisce in modo indiscriminato e senza attinenza all’effettivo stato delle cose: “Ad oggi – si legge su un comunicato dell’Anci firmato dal suo presidente, e sindaco di Firenze, Leonardo Domenici - non sono disponibili dati attendibili, anzi, per gli immobili ex rurali è stato rinviato a fine novembre il termine di scadenza per la dichiarazione di parte della variazione catastale, rendendo praticamente impossibile la quantificazione immediata della nuova base imponibile’’.

Insomma, per far quadrare i suoi conti lo Stato dà per certi introiti che certi non sono. L’Anci chiede di sospendere l’operatività della riduzione dei trasferimenti erariali verso i Comuni, perchè in base al meccanismo di emersione della nuova base imponibile ed ai relativi tempi di riscossione del tributo è impossibile percepire tali risorse entro l’anno.

“Speriamo vivamente – conclude il sindaco di Busca – che la protesta di tutti i Comuni d’Italia possa convincere il governo a sospendere l’operatività della riduzione dei trasferimenti erariali, subordinandola all’effettivo maggior gettito incassato”..

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