Busca e Costigliole Medaglie d'argento al merito civile

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Il Presidente della Repubblica ha assegnato le attese onorificenze

Data:

01 Aprile 2006

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4 min

La pagina del sito del Quirnale in cui è comparsa la notizia dell'onorificenza
La pagina del sito del Quirnale in cui è comparsa la notizia dell'onorificenza
“Piccolo centro cuneese, durante l'ultimo conflitto mondiale, subiva una delle più feroci rappresaglie da parte delle truppe naziste, che trucidarono brutalmente numerosi cittadini inermi ed incendiarono una ventina di case rurali. Lo popolazione, con eroico coraggio e indomito spirito patriottico, partecipava alla guerra di Liberazione e offriva ammirevole prova di solidarietà umana nel dare ospitalità ad alcune famiglie ebree” Con questa motivazione la Presidenza della Repubblica ha conferito alla Città di Busca la Medaglia d’argento al merito civile per l’eccidio di Ceretto del 5 gennaio 1944 in cui furono uccisi dai nazifascisti 27 innocenti . Con la stessa motivazione è stato altresì insignito il Comune di Costigliole Saluzzo. Il Presidente della Repubblica ha, così, accolto tempestivamente la richiesta rivolta lo scorso gennaio dalle due amministrazioni comunali. “Accolgo con emozione questa notizia anticipatami dalla segreteria dell’onorevole Teresio Delfino che ha seguito l’iter, e che ringrazio, – commenta il Sindaco di Busca, Luca Gosso – attesa dai miei concittadini da tanto tempo. Sessantadue anni da quei fatti tremendi non sono certo bastati per dimenticare, anzi: nella memoria collettiva di buschesi e costigliolesi il ricordo dei sacrifici dei nostri padri è più vivo cha mai. All’unanimità i due Consigli comunali hanno deciso, poche settimane fa, di ricorrere nuovamente (una richiesta per una onorificenza al valore militare fu rivolta decenni fa e rimase senza risposta - ndr) alla sensibilità del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, per vedere giustamente riconosciuto il grande tributo dato alla causa della Libertà dalla nostra gente. Voglio ricordare anche, nell’onore reso oggi ufficialmente agli eroi di Ceretto, le altre vittime civili di Busca in quei terribili anni, Don Costanzo Demaria, Bartolomeo Lerda e Luigi Ardissone di San Chiaffredo, e i tanti partigiani uccisi per la nostra libertà. Al termine del conflitto si contarono trentanove vittime civili buschesi. In occasione della Cerimonia di consegna li ricorderemo tutti e ciascuno e da allora in poi i loro nomi saranno per sempre idealmente puntati su Gonfalone della Città”. Afferma il Sincado di Costigliole Milva Rinaudo: “Il riconoscimento giunto oggi è un atto di giustizia nei confronti delle nostre comunità che, ad oltre sessant’anni dall’eccidio, ricordano ancora l’efferatezza di quest’episodio. La memoria ci aiuta a guardare al passato con interezza di sentimenti, a riconoscerci nella nostra identità, a radicarci nei suoi valori fondanti per costruire un futuro nuovo. E’ questo il patrimonio vero di un popolo e guardare al nostro triste passato con questo grande riconoscimento per chi ha pagato con la vita il prezzo della nostra libertà non può che darci forza per lavorare e realizzare pienamente ideali per cui merita vivere e battersi. Il contributo dato dal mio paese alla lotta di liberazione è stato molto alto: i loro nomi, il loro sacrificio, mai dimenticati dalla nostra comunità”. La cerimonia ufficiale di consegna delle Medaglie avverrà il prossimo 25 Aprile: il Comune, insieme all’Associazione dei Partigiani (Anpi) e all’Associazione 5 gennaio 1944, si appresta a celebrare l’evento con un particolare programma di celebrazioni, con mostre e convegni. Busca e Costigliole si aggiungono ora agli altri Comuni della provincia di Cuneo insigniti della Medaglia d’argento al merito civile: Cherasco e Peveragno, mentre Clavesana ha ricevuto la Medaglia d'argento al valor civile, Boves è decorata con Medaglia d’oro al valor militare e Medaglia d’oro al valor civile, Cuneo ed Alba con Medaglie d’oro al valor militare, Borgo San Dalmazzo con Medaglia d'oro al merito civile; la Provincia di Cuneo è medaglia d'oro al merito civile. Breve storia dell’eccidio Il 5 gennaio 1944 a Ceretto vennero uccisi 27 innocenti per dare una lezione, per far capire alla popolazione del saluzzese che i nazifascisti erano decisi a non permettere che la “malapianta” della Resistenza potesse protendersi verso la pianura, una pianura il cui controllo era assolutamente necessario per mantenere i trasporti con Torino. L’azione repressiva ebbe evidentemente carattere intimidatorio, dal momento che nella zona non esistevano ancora formazioni partigiane organizzate e quindi fu facile per le forze tedesche e per le esordienti truppe della Repubblica di Salò. procedere all’operazione. Si volle tuttavia trovare un pretesto, creare il “casus belli”. Si disse che l’azione contro Ceretto fosse la “naturale” conseguenza di una azione “ribellistica” condotta da 5 giovani Costigliolesi il 23 dicembre 1943 a Villafalletto, durante la quale era rimasto mortalmente ferito un carabiniere. Tutto incomincia alle 10 del mattino. I reparti nazifascismi arrivano alle prime case sparse lungo la strada fra Villafalletto e Costigliole per dare avvio al rastrellamento. Il primo a cadere sotto le raffiche nemiche è Giovanale Falco che stava cercando di salvare il suo bestiame dalle fiamme appiccate alla stalla dagli stessi assassini. I militi nazifascisti proseguono verso Costigliole bruciando, saccheggiando, distruggendo e uccidendo con un impeto davvero barbarico (erano forse un po’ meno aggressivi i tedeschi delle camicie nere, ricordano unanimemente i testimoni). Ecco l’elenco delle vittime, in ordine di “massacro”: Alessandro Conte, Stefano Bertaina, Chiaffredo Barbero, Giuseppe Corsetti, Pietro e Stefano Del Piano (fratelli), Francesco e Giuseppe Caruso (fratelli), Domenico Falco, Giovanni Battista Ramonda, Antonio Bruno, Giovanni Battista Salomone, Angelo Falco, Lorenzo Ramonda, Domenico Garello, Michelangelo Abello, Giovanni Abello, Giuseppe Abello, Giovanni Trova, Giuseppe Dao, Pierino Abello, Michele Fornasero, Giovanni e Vittore Garino (padre e figlio), Giuseppe Aimar, Francesco Giordano. Alla fine delle tremenda giornata risultavano distrutte o gravemente compromesse 27 cascine; erano andati distrutti 4.390 metri quadrati di tetto, 8000 Mg di fieno, 6.180 Mg di paglia, 42 quintali di grano, 32,5 quintali di granoturco, 2,10 quintali di fagioli, 9,4 quintali di patate, rubate o distrutte 35.500 lire; i danni complessivi furono calcolati in 4 milioni di lire dell’epoca. (da “Ceretto, 5 gennaio 1944” )

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