Belle maschere, bello spettacolo, bella gente
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Il MascheraFest ha onorato la festa di San Luigi
Data:
07 Luglio 2008
Tempo di lettura:
2 min
Tutto ciò grazie al MascheraFest, quarta edizione, organizzata dalla compagnia teatrale Santibriganti di Torino, in collaborazione con i Comuni di Busca, Caraglio e Boves, con il contributo di fondazioni bancarie e della Regione Piemonte.
Molta gente, accorsa anche per la festa patronale di San Luigi, nella centrale piazza della Rossa ha assisito allo spettacolo Clown in Libertà, di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori. Lo show, del Teatro Necessario di Parma, è stato un momento di euforia provocata da un ottimo trio di pagliacci suonatori acrobati, giocolieri che si esibisce sia in strada. I componenti del trio hanno collaborato come attori o musicisti con Teatro delle Briciole e Teatro Europa di Parma, Teatro Regio di Parma ed hanno conquistato numerosi e prestigiosi premi anche a livello internazionali.
Un po' più tardi, lungo le vie del cento storico il Teatro dei Due Mondi di Faenza ha presentato Fiesta, testo e regia di Alberto Grilli. Una pièce nata da un'idea intorno a un racconto di Gabriel Garcia Marquez:'uso sapiente di musica, percussioni, trampoli, con gli interpreti bardati di sgargianti costumi, scenografie e trucchi di grande effetto. Anche loro hanno conquistato prestigiosi premi a livello europeo.
Un discreto numero di spettatori (quasi un centinaio) ha assistito, infine, al terzo spettacolo proposto dal MacheraFest ieri sera alle 21.30 nel castello del Roccolo, nonostante il temporale appena passato e le minacciose condizioni del tempo.
Santibriganti Teatro (Torino) ha presentato Danza Perpetua, fabula comica in dieci immagini, con Maria Augusta Balla, Fulvia Beatrice Romeo, Michele Guaraldo; costumi Deborah Gambino e Cristina Voglione; luci Antonio Stallone, maschera Franco Leita; collaborazione per canti e musiche Pietro Mossa; regia Mauro Piombo.
Poetico e comico, lo spettacolo, che commisura la lingua italiana con i dialetti (ibridati e comprensibili), emoziona e diverte, in un’atmosfera sorprendentemente solare e circolare: si conclude infatti con un gioco di vecchi, speculare a quello dei ragazzi in apertura. La drammaturgia è frutto di creazione collettiva.
