Tanta cortesia, poca emozione

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Un buschese a Pechino

Data:

08 Agosto 2008

Tempo di lettura:

2 min

Alle ore 20.08 di Pechino (14.08 in Italia) in un tripudio di luci e rulli di tampuri e fuochi di artificio ha avuto inizio la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino 2008
Alle ore 20.08 di Pechino (14.08 in Italia) in un tripudio di luci e rulli di tampuri e fuochi di artificio ha avuto inizio la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino 2008
Continua il diario di viaggio di Enrico Garbolino, il buschese che partecipa alle Olimpiadi come accompagnatore ufficiale della spedizione degli Stati Uniti d’America

Ciao a tutti,
nonostante mi giungano notizie di titoli sui giornali occidentali del tipo "Usa e Cina ai ferri corti", qui l'accoglienza da parte della gente che si incontra per strada è buona. Per strada, mi è capitato di essere fermato da intere famiglie che volevano scattare fotografie con gli atleti americani e persino... con me.

Intano in Usa House sono arrivati i signori Bush, padre e figlio e loro seguito: come previsto, era tutto blindato...

I tassisti 
sono estremamente gentili. Non sanno leggere, purtroppo, i caratteri dell'alfabeto e cercare di farsi capire pronunciando i nomi delle vie, anche le più conosciute, è in impresa... una fatica il più delle volte del tutto inutile. 

Ieri (l'altro ieri per chi legge), insieme con  colleghi del team ed un interprete, è servita una lunga discussione con un taxista (su un'auto munita fortunatamente di  aria condizionata) per convincerlo a portarci  in un  certo indirizzo (Location di Casa Brasile): conosceva esattamente il numero civico ed il corso, peraltro centralissimo, ma non sapendo dell'esietenza dell'hotel che volveamo raggiungere, non ne voleva sapere di partire. 

La consueta estrema cortesia dei cinesi si dissolve quando vengono messi di fronte all'imprevisto o alla novità.

Per strada 
si passeggia tra la modernià dei grattacieli dalle forme più bizzarre, tra maxischermi grandi come palazzi di 4 piani, nel traffico impazzito,e si incontrano venditori ambulanti con i loro piccoli cestini; anziane signore danzano  con ventagli e veli colorati.

Al mattino, nel tratto che percorro per raggiungere Casa Usa, incontro bisinnesman incravattati in bicicletta, gruppi di signori e signore intenti a fare ginnastica e cirsa sui marciapiedi del corso; giocatori di bagminton (volano); uomini seduti sui muretti o sulle panchine, regolarmente con la maglietta tirata fin sopra la pancia, intenti a farsi aria con ogni tipo di ventaglio improvvisato; giovani ragazzi e ragazze vestiti all'ultima moda; volontari per ogni situazione (chi addetto a regolare l'attraversamento delle strade - sempre un rischio - chi addetto a regolare il traffico delle auto e chi quello delle bici..); militari e poliziotti... 

Si incrociano molti giornalisti e fotografi. Gli unici a mancare, mi pare, sono i turisti. In effetti, soprattutto per il pessimo clima, bisogna proprio essere degli accaniti fans dell'evento olimpico per godersi la vacanza qui. 

Manca un po',  per ora,  l'emozione... La gente non mi pare tanto coinvolta... "Passion lives here" era il nostro motto a Torino 2006, ma qui ora tutto deve ancora cominciare...

 A presto, Enrico

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