Che forza da quel giardino!

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Il parco dei Sensi in villa Ferrero al centro di un convegno sulla garden therapy

Data:

21 Novembre 2008

Tempo di lettura:

8 min

Si lavora alla costruzione del labirinto
Si lavora alla costruzione del labirinto
Tutti hanno bisogno / di bellezza come di pane ,/ luoghi in cui giocare o pregare, / ove la natura possa curare e rallegrare / e dare forza / all’animo / e al corpo insieme.(J. Muir)

Spesso ricorrere alle parole di un poeta aiuta e spiegare immediatamente cosa si vuole dire. E, davvero, tutti abbiamo bisogno di bellezza come di pane.

Un esempio? Il giardino dei sensi che si sta costruendo nel parco di Villa Ferrero, la sede della residenza “Meinardi” per disabili.

Il convegno
Patrizia Bausano, presidente della cooperativa “Insieme a voi” che gestisce la villa, parlerà di questa esperienza al convegno “Ortogiardino terapia nel sociale”, mercoledì 26 novembre a Torre Pellice, organizzato dall’associazione La Bottega del Possibile.

“Il giardino dei sensi in un contesto di disabilità” è l’argomento di cui parleranno Bausano e Maurizio Zarpellon, giardiniere, vivaista e scrittore di Chiusa Pesio, che ha progettato il giardino.

Sui tre ettari di terreno che circondano Villa Ferrero, dove svettano quasi duecento alberi di querce, olmi e carpini, si stanno costruendo giardini per ognuno dei 5 sensi.

 
I protagonisti
Insieme ai giardinieri professionisti, agli studenti, agli operai e agli operatori sociali, i protagonisti dell’impresa sono gli ospiti della residenza (attualmente al completo, con venti utenti): sono loro che hanno piantato i bulbi di tulipano e hanno curato parte dei 1600 piantini messi a dimora, quelli non raggiungi dall’impianto di irrigazione.

Adesso, a fine autunno, il colpo d’occhio sui lavori già svolti non è significativo. Ma già dalla prossima primavera una nuova bellezza (perché è piacevole anche il bosco del parco) colpirà i visitatori e meriterà i complimenti agli autori.

Aiuti e contributi
Spiega Marco Milanese, vice-presidente della cooperativa: “Per realizzate il progetto del giardino abbiamo ottenuto la collaborazione della Regione, che ha fornito manodopera gratuita, mettendo a disposizione una squadra di sette operai specializzati per una trentina di giornate che hanno costruito le staccionate, il pergolato, la cordolatura, i sei cassoni in legno del giardino del Tatto. Abbiamo poi avuto l’aiuto dell’Istituto agrario di Verzuolo, i cui studenti e professori hanno lavorato in settembre e ottobre e ritorneranno in primavera. Con l’istituto si ha l’intenzione di stabilire una collaborazione permanente. Un contributo di 10 mila euro dalla Fondazione cassa di risparmio di Torino è servito per acquistare una serra laboratorio vivaistico e i cordoli in legno di castagno che delimitano il nuovo sentiero; un altro di 5 mila euro dalla Banca cooperativa di Caraglio è servito interamente per la costruzione del laghetto nel giardino dell’Udito”.

Si è lavorato da luglio a ottobre. Sono stati completati i giardini dell’Udito, del Tatto e della Vista; sono già state acquistate le piante da frutta per il giardino del Gusto; è stato realizzato tutto il sentiero, in ghiaia e calce, bordato dai cordoli in legno, il cui costo, 20 mila euro, è stato sostenuto dalla cooperativa. Già fatto il pergolato in legno dell’ingresso al parco, che, dalla prossima primavera reggerà le piante di rose e gelsomini.

Un stage nel parco

Un lavoro importante ha poi riguardato l’allestimento dell’impianto di irrigazione e adesso Milanese e il giardiniere della villa sono impegnati nella pulizia e manutenzione delle piante esistenti, monitorate secondo il metodo VTA sullo stato di stabilità, che ha decretato la necessità di abbatterne (e sostituirne) almeno una trentina. A quest’ultimo intervento collaborerà la classe che segue il corso di giardinaggio del progettista Zarpellon, con una stage nel parco durante il prossimo inverno è sarà richiesta anche la collaborazione del Comune. 

"Aspettiamo gli amici buschesi"
“Se anche i privati cittadini – conclude Milanese - potranno darci una mano potremmo realizzare l’obiettivo di creare un ambiente del tutto nuovo, che risulti di stimolo ai portatori di handicap, ma non soltanto a loro. Insieme con la Casa del custode, e le sue aule didattiche, il giardino è a disposizione di tutti, sia per lo studio sia per il relax. Cerchiamo la collaborazione dei buschesi, perché Villa Ferrero faccia pienamente parte della città”.

Il progetto
Il progetta era già stato illustrati su questo sito nello scorso febbraio. Eccolo, nel raccondo dal progettista.

"La particolare esposizione rivolta a sud-est, con moderata pendenza e l’altitudine di circa 600 metri fanno del parco un territorio favorevole alla collocazione di innumerevoli specie e varietà di piante ornamentali. A rendere indicato il sito alla coltivazione contribuisce poi la tessitura e fertilità del terreno nonché la buona disponibilità idrica, grazie alla presenza di una sorgente costante. 

"Il parco può diventare un veicolo di integrazione tra i visitatori esterni e gli ospiti della struttura. Il metodo scelto per raggiungere quest’obiettivo è il Giardino sensoriale, cioè un insieme di situazioni che possano stimolare i cinque sensi, quindi la partecipazione e la conoscenza, coadiuvando gli intenti terapeutici e le finalità occupazionali della cooperativa Insieme a Voi.

"Questo tipo di giardino è già presente in molti istituti con simili finalità soprattutto nel Nord Europa e dove viene praticata la garden therapy, con la quale si ottengono sempre ottimi risultati, sia per problematiche mentali che fisiche. A questo si aggiunga che un gruppo di lavoro costituito da almeno 3-5 persone potrebbe essere in grado di sviluppare diverse filiere, anche produttive, cioè in grado di supportare economicamente la stessa equipe. Solo due esempi: turismo (visite guidate, gruppi scolastici, tour botanici) e cultura (corsi, mostre, fiere giardinaggio, convegni, concerti, spettacoli, laboratori didattici)".

Senza contare che il parco di Villa Ferrero confina con il Parco del Castello del Roccolo, con il quale si potrebbe addirittura realizzare uno percorso integrato.

Il percorso
"Si tratta - spiega ancora il progettista - di un giardino caratterizzato da un lungo percorso (sentiero-vialetto) che sfruttando la morfologia del terreno e la disposizione delle piante in loco (non si è ipotizzato nessun abbattimento di alberature esistenti), nonché la naturale suddivisione del parco in cinque settori, si amplia in altrettanti giardini, ognuno dedicato ad un senso umano: olfatto, vista, tatto, udito, gusto

“Il motivo conduttore di tutto il giardino è il cerchio, simbolo di abbraccio, raccoglimento, grembo materno, per gli indiani è la grande madre o la forza formativa e ricettiva, nella simbologia antica è l’infinità dello spazio…

Il Giardino dell’Olfatto
“Superata l’entrata principale, appena imboccata la strada asfaltata che con alcune svolte porta alla Villa Ferrero, sul lato destro ho collocato l’entrata al giardino sensoriale. Questa prima parte è dedicata all’olfatto, quindi tutte le piante proposte si caratterizzano per essere molto profumate. In questo giardino ho previsto la realizzazione di due ampi tunnel-pergola che identificano l’entrata e l’uscita da una grande radura circolare delimitata da tigli, acacie e una bordura di rose, gelsomini e caprifogli. E poi té, vaniglia, agrume, mela, un tappeto di Mentha pulegium tenuta rasata come un prato emanerà la sua fresca essenza ad ogni passo...

Il Giardino del Tatto
"Si può fare il percorso toccando, tastando, accarezzando ogni particolare che nel “Giardino del Tatto” è messo lì apposta per questo scopo. Ho inserito proprio a bordo sentiero una serie di graminacee ornamentali, quindi anche molto belle esteticamente, ma flessuose e morbide, in grado di invadere quel tanto che basta per provocare un contatto obbligato. Dopo alcune svolte il percorso entra in una sezione formata da numerose varietà di Salix Corylus (noccioli) e Acer, dalle forme e con le cortecce particolarmente intriganti: levigatissime, grinzose, contorte, colorate, rugose, e come nel caso di alcuni Salix con delle fioriture assolutamente affascinanti (gattini).

Il Giardino della Vista
"Una radura sufficientemente ampia e soleggiata per accogliere una serie di quattro aiuole che costituiranno il “Giardino del Colore”. Una sequenza dei quattro colori più diffusi nel mondo floreale, da cui si allargano una infinità di altre sfumature (crema, porpora, rosa, lilla ecc). Quando si giunge ad ogni piazzola si dovrebbe avere la sensazione di essere pienamente immersi nel colore relativo...

Il Giardino dell’Udito
"Le piante non parlano…ma nemmeno stanno zitte. Possono provocare dei suoni udibili se si predispone l’animo ad accoglierli. Per esempio le fronde degli alberi mosse dal vento hanno un suono diverso a seconda della specie, e lo stesso dicasi per le erbe e gli arbusti. I campioni della specialità sono i bambù. Le acacie, per esempio, o altre grandi leguminose come le Catalpa, producono lunghi baccelli che una volta rinsecchiti sui rami producono un suono particolare e inconfondibile. Queste e altre piante formeranno un particolarissimo giardino che vuole essere più di una provocazione, un vero angolo dove ascoltare la voce più intima della natura. Il fulcro del Giardino del Suono è un labirinto di bambù, una via obbligata per chi ha intenzione di seguire tutto il percorso del giardino sensoriale…

Il Giardino del Gusto
"È la parte di giardino meglio esposta al sole quindi in grado di fornire frutti e verdure buone e di alto valore nutritivo. Sfruttando un vecchio terrazzamento, si può costruire un orto frutteto, ampliabile nel tempo, che possa rappresentare per gli ospiti dell’istituto una occasione di integrazione alimentare ma anche un esercizio di scoperta per i gusti meno consueti di erbe, bulbi, frutti, semi, fiori... "

Villa Ferrero

La struttura può ospitare 20 utenti. Attualmente sono 18, mentre il personale assistente è composto da 27 persone. Al pian terreno sono situati i locali di servizio (cucina, lavanderia, refettorio, ufficio, ambulatorio e una grande palestra per la psicomotricità).

Il primo e il secondo piano sono simili tra loro e comprendono ciascuno cinque camere da letto, servizi igienici, un bagno assistito un soggiorno, una cucina di piano, una grande stanza da adibire ad aula di attività e un'altra stanza per la musicoterapia. Ogni stanza ha un colore diverso a seconda dell'uso per cui è preposta.

Come si diventa ospiti
Gli ospiti della residenza Meinardi hanno un'età compresa fra i 18 e 40 anni. I genitori o i tutori delle persone portatrici di handicap grave, residenti in qualsiasi comune d'Italia, devono rivolgersi ai servizi socio-assistenziali della loro zona, i quali, se ritengono di accogliere la richiesta di inserimento, si mettono in contatto con la Residenza e attivano una convenzione con la cooperativa. Il servizio è a carico del sistema sanitario nazionale (Asl), al 60 per cento, e dei servizi socio-assistenziali, al 40 per cento

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