Ora Busca ha il suo Piano per l’assetto idrogeologico

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Approvato dal Consiglio comunale un documento fondamentale in vista della variante al Prg

Data:

08 Maggio 2006

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Panorama di Busca dalla collina
Panorama di Busca dalla collina
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il Piano per l’assetto idrogeologico (Pai) del Comune: uno strumento importante in vista della prossima presentazione della variante al Piano regolatore generale. Afferma il sindaco Luca Gosso: “Dopo l’adozione del Piano di zonizzazione acustica, del Regolamento edilizio e del Piano commerciale, quest’ultimo documento urbanistico, anch’esso come gli altri tre citati approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, ci permette di presentare ora la variante al Prg nel pieno rispetto delle regole. Si tratta di uno strumento determinante e basilare per affrontare con cognizione di causa tutte le problematiche legate all’assetto del territorio. Frane e straripamenti: abbiamo visto anche di recente (isola di Ischia) come l’assenza di regole possa provocare morte e distruzione. Sapere se e come si deve costruire senza danno per l’ambiente e, nel caso di Busca, in particolare a salvaguardia della collina: è questo il dettato del Pai. Permettetemi – conclude il sindaco - di essere orgoglioso per come l’amministrazione da me presieduta ha lavorato con solerzia, capacità e determinazione a questi impegnativi documenti, indispensabili alla variante generale: non tutti i Comuni possono dire altrettanto. Grazie, dunque, alla Commissione Urbanistica, all’Ufficio tecnico, ai consulenti e all’intero Consiglio comunale”. La documentazione del Pai è stata predisposta dallo studio del geologo Fabrizio Cambursano ed è composta dalla relazione e normativa geologica, dall’analisi del rischio idraulico, dalle cartografie di carattere geomorfoligico e dalla carta di sintesi che suddivide l’intero territorio comunali in classi di utilizzazione ai fini urbanistici, dalla Classe I - rischio basso o nullo - alla Classe III - rischio elevato - (per ogni classe viene definito il livello di rischio idrogeologico e di conseguenza gli interventi urbanistici ammessi). Lo strumento serve a prendere atto e ad individuare le aree a rischio idrogeologico, la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia e le eventuali misure necessarie da adottare. Il Pai si basa sul Piano stralcio per l’assetto idrogeologico adottato dal Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po. Il 16 febbraio del 2004 era stato affidato l’incarico di collaborazione nella stesura della variante generale al Prg allo studio geologico Cambursano Fabrizio di Roccabruna, iscritto all’ordine dei Geologi della Regione Piemonte. Il 4 aprile scorso il geologo ha prodotto ed illustrato alla Commissione Urbanistica il documento, approvato dal Consiglio comunale lo scorso 27 aprile. Ora il Comune procede alla formulazione e proposta delle osservazioni cartografiche: i cittadini possono prendere visione del documento nell’Ufficio tecnico comunale. In seguito il Pai sarà sottoposto a all’approvazione della Regione. Ma il territorio del Comune di Busca può considerarsi a rischio idrogeologico? Risponde Fabrizio Cambursano: “In pianura ci sono alcune zone a rischio limitato lungo i corsi d’acqua. Nel settore di raccordo collina–pianura sono stati cartografati ambiti dove il rischio di esondazione di acque correlate a rii minori (affluenti di sinistra orografica del Talù–Talutto) appare evidente (ad esempio il settore a monte di C. Isaia indicata in Classe IIIb2). La collina presenta alcuni ambiti a rischio elevato ed altri di media entità, sui quali occorre procedere con ulteriori verifiche geotecniche e geologiche in caso di edificazioni nuove o di ristrutturazioni. In generale, la collina si caratterizza per la presenza di potenti depositi argillosi in parte saturi di acqua; la dove queste due condizioni si presentano associate, vengono identificati gli ambiti ritenuti potenzialmente instabili o caratterizzati da fenomeni franosi attivi. Per queste aree lo studio svolto ha permesso di perimetrale settori ad alto rischio (Classe IIIb3) dove non saranno ammesse nuove costruzioni”.

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