Nuovo coordinatore del Gruppo di Protezione civile

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Dopo sette anni Beoletto succede a Manfrinato

Data:

09 Ottobre 2009

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4 min

Da sinistra, il comandante della Polizia municipale, Giacomo Cuniberti, il vice-coordinatore del gruppo buschese di Protezione civile, Michele Mattalia, il sindaco, Luca Gosso, il nuovo coordinatore Tonino Beoletto e  Marco Manfrinato
Da sinistra, il comandante della Polizia municipale, Giacomo Cuniberti, il vice-coordinatore del gruppo buschese di Protezione civile, Michele Mattalia, il sindaco, Luca Gosso, il nuovo coordinatore Tonino Beoletto e Marco Manfrinato

Tonino Beoletto, dipendente delle poste in pensione e “socio” fondatore del Gruppo comunale dei volontari di Protezione civile ne è diventato il nuovo coordinatore. Sostituisce Marco Manfrinato, che ha diretto il gruppo dal 2002, anno di fondazione, dimissionario, in seguito al suo nuovo incarico di presidente dell’Istituzione culturale comunale. 

Vice-coordinatore resta Michele Mattalia, vigile urbano in pensione. Manfrinato conserva l’incarico di coordinatore del Com 5 (Centro operativo misto), di cui Busca è sede e che comprende anche i comuni di Tarantasca e Centallo.

Il passaggio di consegne è avvenuto mercoledì scorso, in modo informale: l’occasione per una foto ricordo scattata con i protagonisti, insieme con il Sindaco, Luca Gosso, e con il comandante della Polizia municipale, Giacomo Cuniberti.

Il Sindaco ha avuto parole di elogio per il Gruppo e per chi l’ha diretto dalla sua nascita, curandone la crescita, e ha augurato buon lavoro al nuovo direttore, il quale conosce bene il ruolo che andrà a svolgere, essendo stato un volontario dalla prima ora. Beoletto ha già riunito il gruppo per programmare i primi interventi, che saranno sempre a favore del territorio, in un’ottica di prevenzione: “Pensiamo - hanno detto Beoletto e Mattalia – di continuare in primo luogo con gli interventi di prevenzione frane e smottamenti in collina”.

Ripercorrendo la storia di questi cinque anni, abbiamo raccolto i ricordi del coordinatore uscente.

Manfrinato, che cosa si porterà dietro di questa esperienza?
“Dire che mi ha arricchito umanamente, con momenti di emozione davvero intensa, può sembrare sia superfluo che banale. Ma non ci sono altre parole per esprimere la verità. E’ stato proprio così”.

Che dire dei primi tempi?
“Naturalmente, siamo partiti da zero. Il Comune fece un bando per richiedere le iscrizioni dei volontari ci ritrovammo in una quindicina e vollero eleggere il sottoscritto come direttore e li ringrazio. Il Comune e le altre istituzioni preposte ci hanno sostenuto e aiutato. Ricordo con piacere l’apporto del Comandante di Polizia municipale, Giacomo Cuniberti, e dell’allora segretario comunale Paolo Attrovio. Grazie all’apporto di molti, oggi abbiamo una sede e mezzi degni di un Gruppo di Protezione civile davvero in grado di far fronte alle emergenze. Ma il valore più grande, è inutile sottolinearlo, va agli uomini del Gruppo. Sono loro la nostra forza: centinaia di ore di volontariato hanno permesso non solo l’allestimento della sede, in alcuni locali delle scuole medie, in via Einaudi, ma anche lo svolgimento di tante operazioni”.

Ricordiamo, a questo punto, come funziona e quali sono i compiti del Gruppo
Il Gruppo comunale di protezione civile rappresenta il braccio operativo del Comune nella gestione di situazioni di emergenza ed urgenza. Prevenzione, intesa come monitoraggio ed intervento sul territorio, addestramento e formazione dei volontari, interventi in emergenza, opera di affiancamento alle forze dell’ordine in occasioni di manifestazioni: sono queste le attività svolte dal Gruppo. L’intervento del Gruppo può essere richiesto dal Coordinamento provinciale per operazioni sul territorio provinciale, regionale, nazionale ed internazionale”.

Come si diventa volontario di Protezione civile?
“Basta presentare una domanda al Gruppo che poi procederà alle valutazioni. Occorre essere maggiorenni e in buona salute. Il volontario presta la propria opera a titolo gratuito, alle dipendenze del Sindaco e del Coordinamento provinciale di Protezione civile. E’ configurato legalmente come incaricato di pubblico servizio”.

Quanti sono i volontari a Busca e quanto tempo deve dedicare ciascuno a questo servizio?
“A Busca il gruppo ha costantemente contato su circa una ventina di volontari. Non sono stati sempre gli stessi. Si è realizzato un efficace turnover, che è andato a beneficio dei risultati. Si può calcolare in circa una decina di ore al mese l’impegno di un volontario”.

Quali gli interventi da ricordare in questi sette anni: il più impegnativo e quello che si porterà maggiormente nel cuore?
“Il più recente è anche quello più toccante: la nostra esperienza in Abruzzo dopo il terremoto. Ci siamo occupati della gestione del campo di Tempera, una frazione dell’Aquila, ora smantellato. Abbiamo svolto quattro viaggi sul luogo. Il più emozionate l’abbiamo vissuto, penso, in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II, quando facemmo parte dei gruppo preposto ad aprire il corte, all’alba, per l’entrata in San Pietro della salma. Impegnativo l’intervento per l’esondazione del Maira in alta valle,nella primavera del 2008. Ricordo con piacere anche gli interventi per la prevenzione sul territorio: per il comune di Busca abbiamo provveduto alla pulitura del parco Castellaccio, del Ponte Stretto, dell’alveo del Maira, alla messa in sicurezza dei sentieri collinari. Abbiamo lavorato per il ripristino della viabilità in seguito ai nubifragi. Un’operazione che ha riscosso notevole successo fra i cittadini, infine, è stato l’apporto allo sgombero della neve nel corso delle diverse bifere che hanno colpito la città durante lo scorso inverno” .

Ed ora con quali pensieri lascia il Gruppo?
“Intanto non lo lascio del tutto. Certamente in questo momento mi prende un po’ di commozione, abbraccio idealmente tutti i miei compagni lasciandoli in ottime mani. Si tratta di un Gruppo efficiente ed autonomo: come cittadino di Busca dormo sonno tranquilli pensando che alla prima emergenza sono loro i primi ad intervenire”.

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