Quale avvenire per le nostre valli?

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Intervista con il nuovo presidente della Comunità montana Grana e Maira e gli intenti dei due buschesi eletti nel Consiglio

Data:

16 Novembre 2009

Tempo di lettura:

6 min

San Damino Macra in un'immagine dal sito della (ex) Comunità montana Valle Maira
San Damino Macra in un'immagine dal sito della (ex) Comunità montana Valle Maira

Come si vivrà in valle Maira fra cinque anni? E fra vent’anni? Come si costruisce fin d’ora il suo avvenire?
“Già, avvenire e non soltanto futuro - precisa colui che è chiamato rispondere, ossia il nuovo presidente della nuova Comunità montana valli Grana e Maira, Roberto Colombero – perché la creazione dell’avvenire vede l’uomo protagonista, egli stesso rinnovato nella prospettiva del tempo; il futuro invece esiste per se stesso”.

Colombero ci tiene a questa differenza: un concetto che ha voluto evidenziare nel documento programmatico della lista “Uniti e autonomi per la nostra gente”, premiata con un bel 85% dei voti.

Trentatre anni, veterinario, fidanzato, residente a Villar San Costanzo, ma impegnato per tutta l’estate anche nell’agriturismo di famiglia a Canosio: Colombero, già assessore al Turismo nella scorsa amministrazione Valle Maira con il presidente Livio Acchiardi, sta ora mettendo a punto la lista dei nomi per comporre la prossima Giunta dell’Agenzia di sviluppo, così si chiama ora, secondo la nuova legge regionale, la Comunità montana. Ne faranno parte anche i buschesi designati nel nuovo Consiglio, Piergiorgio Aimar e Mario Berardo?

Aimar (consigliere comunale nel Gruppo di minoranza Futuro in Comune), assessore al Bilancio nella giunta uscente ha forti probabilità, visto l’ottimo rapporto, anche di amicizia di stima reciproca con Colombero; Mario Berardo (consigliere comunale di minoranza nel Gruppo Lega Nord) è invece una matricola.

Ma torniamo alla domanda. Come smentire la richiesta di ridimensionamento del ruolo delle Comunità montane che sale da più parti e dimostrare che servono, anzi sono determinanti per la sopravvivenza della montagna?
“E’ vero: - risponde Colombero -  la montagna è stata recentemente assediata da improvvisi desideri di riorganizzazione, con la scusa di eliminare sprechi, che invece sono prodotti altrove. Ma non dobbiamo continuare a piangerci addosso: siamo proprio noi, gente di montagna, a dover scrollarci di dosso la veste di cenerentola. Dobbiamo dimostrare di essere capaci di individuare vie e di percorrerle. E per farlo non si può prescindere da un ente locale che metta insieme necessità e forze dei diversi Comuni che fanno parte di una o più vallate. E’ stato giusto aggregare politicamente piccole ex Comunità montane, ma, realizzato questo risparmio, adesso dobbiamo unire gli investimenti in termini di personale e di servizi e non certo sottrarli. Quindi, almeno per ora, manteniamo le due sedi a Caraglio e a San Damiano Macra”.

E quali sono queste vie da percorre? Ci indichi i cinque principali percorsi per titoli 
“Internet, ricettività, acqua, legno, strade. Ma i punti in programma naturalmente non si limitano a questi".

Quindi si incomincia dalla via telematica?
“I titoli sono tutti urgenti e non sono in ordine di importanza: il collegamento con il resto del mondo la montagna lo deve avere per due vie: quella ordinaria, di allacciamento alle autostrade e agli aeroporti, e quella virtuale, perché con la seconda si può giungere davvero dappertutto, ma occorre avere la copertura di tutto il territorio con la linea Adsl. Va da sé che occorrerà anche disporre di un sito istituzionale del nuovo ente in grado di rispondere alle esigenze di promozione e di trasparenza dell’amministrazione”.

La ricettività ha bisogno di essere migliorata: come?
“L’avvio di nuove attività e il sostegno alle attività esistenti passa attraverso una riduzione del carico fiscale e contributivo. Non è sensato che piccoli negozi o ristoranti, ma anche artigiani e agricoltori, con un'operatività ridotta a pochi e brevi periodi dell'anno, siano costretti a sostenere costi equivalenti ad analoghe attività site in pianura o in grandi centri urbani. Va, poi, prevista una normativa che faciliti e tuteli la pluriattività, in modo da agevolare quanti, saltuariamente o stagionalmente, si occupino di diversi settori produttivi e lavorativi, come da sempre avviene nell'economia alpina. Il miglioramento della capacità attrattiva passa attraverso molti punti segnalati dettagliatamente nel nostro programma. Qui ricordo brevemente: valorizzazione dell’occitano, gestione degli spazi pubblici ad uso turistico come aree pedonali, percorsi di collegamento con beni artistici, luoghi per manifestazioni promozionali, immagine coordinata del territorio, rivisitazione delle manifestazioni, offerta agli operatori turistici internazionali di un “sistema” di accoglienza turistica completo composto da sport (mountain bike e alpinismo), cultura ed enogastronomia, formazione di una rete sentieristica durante tutto l’anno, recupero delle strutture ricettive utilizzate negli ani ’60, utilizzo del patrimonio di strutture e infrastrutture militari”.

Acqua e legno: da sempre si nominano le due fonti; ma come fare per renderle davvero redditizie?
“Da noi la valorizzazione dell’ambiente ha fatto parte della cultura dell’uomo da sempre, è di fatto l’unica nostra materia prima. Mentre l’agricoltura deve essere strettamente collegata al turismo e sviluppare filiere economiche come agriturismi, locande occitane, bed & breakfast, produzioni tipiche, la messa in sicurezza delle acque, la pulizia dei boschi, la manutenzione di strade e sentieri di montagna sono assolutamente imprescindibili dal resto dell’economia. Per ottenere le risorse necessarie vogliamo individuare siti per le fonti energetiche alternative e rinnovabili e dobbiamo realizzare opere di raccolta delle acque per uso agricolo e potabile. Attraverso il braccio operativo della Maira spa, si dovrà arrivare alle costruzione dei mini invasi, dell’acquedotto di valle, delle centraline idroelettriche. La nuova legge Forestale regionale, poi, prevede la gestione attiva del patrimonio forestale e delle relative attività connesse come: il taglio e la gestione attiva dei boschi, la gestione della viabilità forestale, il recupero delle malghe, la gestione dei Piani forestali…”

Infine le strade, quelle in asfalto…
“La priorità è un collegamento più diretto con Cuneo e da lì con la prossima autostrada. Quindi: circonvallazioni di Dronero, Caraglio e Busca e miglioramento delle attuali strade per creare percorsi fluidi che evitino i centri abitati e che inseriscano le valli sulla provinciale 161, in modo che la regionale 589 diventi riservata alla viabilità leggera e turistica”.

Abbiamo chiesto anche un intervento ai due buschesi eletti nel Consiglio della nuova agenzia per lo sviluppo della comunità valli Grana e Maria. 

Piergiorgio Aimar: “Ho accolto con entusiasmo l'invito di Roberto Colombero a candidarmi quale Consigliere della Comunità Montana Valle Maira. Ed il mio gruppo ha anche accolto l'invito di Colombero a non dare preferenze alle recenti elezioni, come segno di spirito di squadra ed espressione di compattezza. In base alla nuova legge regionale, la Comunità montana diventerà Agenzia di sviluppo, con la finalità principale di valorizzare il territorio e le sue risorse. Busca, in quanto Comune parzialmente montano, è da anni ai margini della Comunità montana, ma ora, se le nuove competenze attribuite dalla Regione a questo ente (energia, patrimonio forestale,artigianato tipico, turismo) diventeranno effettive, i rapporti tra Comune e Comunità Montana saranno più stretti. Nel prossimo futuro la Comunità montana dovrà affrontare anche il discorso degli invasi in valle, questione molto rilevante per il territorio buschese. Come rappresentante di Busca mi impegno a farmi portatore delle esigenze e delle aspettative dei miei concittadini".

Mario Berardo: “In primo luogo ringrazio la maggioranza in Consiglio comunale che ha espresso fiducia in me. Spero di meritarla, anche in base ai tanti anni trascorsi, sia pure tra le fila delle minoranza, nell’amministrazione comunale. Nel mio ruolo di Consigliere di comunità montana mi spenderò per lo sviluppo armonico di tutto il territorio. La presenza di un Comune parzialmente montano, come Busca, nell’ente deve essere uno stimolo per considerare l’integrazione della montagna con la pianura un punto fondamentale dello sviluppo locale nel suo insieme. Se devo indicare alcune cose concrete da fare dico: mini invasi, manifestazioni sportive legate all’ambiente, re-distribuzione delle risorse, distribuzione razionale delle infrastrutture, unità di intenti”.

Venerdì scorso, con la pubblicazione sul Bollettino della Regione, sono stati ufficialmente proclamati gli eletti nel Consiglio della nuova Comunità
Presidente: Roberto Colombero.
Consiglieri: Valter Abello (Stroppo), Pier Giorgio Aimar (Busca), Roberto Aimar (Dronero), Lodovico Andreis (Marmora), Mario Berardo (Busca), Antonio Bernardo Bressy (Marmora), Franco Bressy (Macra), Enrico Colombo (Acceglio), Marco Cucchietti (Celle Macra), Oreste Dao (Elva), Diego Durando (San Damiano), Osvaldo Einaudi (Prazzo), Giovanni Fina (Cartignano), Michele Garnero (San Damiano), Massimo Gianti (Roccabruna), Laura Lacopo (Elva), Dario Laugero (Macra), Sergio Poetto (Villar San Costanzo), Carlo Ponte (Prazzo), Rino Raina (Roccabruna), Giuseppe Rosano (Acceglio), Davide Rovera (Stroppo), Osvaldo Salomone (Celle Macra), Pietro Tolosano (Dronero), Albino Arlotto (Valgrana), Ivano Biga (Monterosso), Aurelio Blesio (Caraglio), Federico Borgna (Bernezzo), Fabrizio Ellena (Montemale), Gian Paolo Fresia (Valgrana), Marco Invernelli (Bernezzo), Giorgio Lerda (Caraglio), Marco Marino (Pradelevs), Claudio Menardi (Pradleves), Davide Felice Parola (Caraglio), Oscar Virano (Montemale).

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