Un incontro con i diciottenni per favorire la consapevolezza civica e la partecipazione attiva alla vita sociale. Questo è il significato di una nuova iniziativa voluta dal sindaco, Luca Gosso, ed organizzata insieme con il consigliere comunale più giovane attualmente in carica, Alberto Durando.
L’appuntamento è per sabato prossimo, 22 novembre, alle ore 17 nella sala consiliare del municipio: sono invitati tutti i diciottenni di Busca, cui saranno consegnate una copia della Costituzione italiana e una copia dello Statuto comunale.
“Abbiamo invitato le ragazze e i ragazzi residenti a Busca nati nel 1991 – spiega il sindaco - per festeggiare insieme il compleanno più significativo e un importante momento della vita, perché ci sembra necessario riempire di contenuti il raggiungimento della maggiore età. Busca vuole dare il benvenuto ai giovani che saranno presto chiamati a pensare e a costruire il futuro della città e dell’Italia. Perché si sentano fin da subito protagonisti ed artefici del loro avvenire. Il loro impegno a beneficio della collettività deve essere accompagnato da un sufficiente grado di conoscenza dei valori fondati della nazione in cui abitano, perciò regaleremo loro una copia della Costituzione ed una dello Statuto comunale. Ricorderemo loro, poi, che l’impegno a beneficio della comunità può essere coltivato fin dalla più giovane età nelle attività sportive, culturali e sociali all’interno delle numerose associazioni cittadine, autentiche palestre per l’inserimento nella vita pubblica”.
La Costituzione italiana
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato.
Approvata dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947. Promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947. Nello stesso giorno fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, in edizione straordinaria. Entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
Lo Stato italiano
Il moderno Stato italiano fu istituito con la legge del 17 marzo 1861, che attribuì a Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, e ai suoi successori, il titolo di re d'Italia. Si estese l'applicazione della legge fondamentale dello Stato sabaudo, lo Statuto albertino concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848, a tutti i territori del regno d'Italia.
Un po' di storia
Lo Statuto albertino rese l'Italia una monarchia costituzionale. Era una tipica costituzione "ottriata", ossia concessa dal sovrano. Poco tempo dopo la sua entrata in vigore, per via della sua “flessibilità”, l'Italia potè diventare un monarchia parlamentare.
Il primo Parlamento dello Stato unitario, 1861, si compose con un suffragio elettorale ristretto al 2% della popolazione; con varie riforme, nel 1918 il diritto fu esteso al suffragio universale maschile.
Statuto Albertino troppo "flessibile"
Anche a causa della sua natura flessibile, col giungere del fascismo lo Statuto fu facilmente piegato al regime autoritario. La Camera dei Deputati fu abolita e sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni, il diritto di voto fu cancellato, così come quello di riunione e quello di libertà di stampa. Tuttavia lo Statuto albertino non fu formalmente abolito.
Il 25 luglio 1943 Benito Mussolini perse il potere, il re Vittorio Emanuele III nominò il maresciallo Pietro Badoglio per presiedere un governo che ripristinò in parte le libertà dello Statuto; iniziò così il cosiddetto regime transitorio, di cinque anni, che terminò con l'entrata in vigore della nuova Costituzione.
L'Assemblea Costituente
Il 2 giugno 1946 si svolsero contemporaneamente il referendum istituzionale per la scelta fra monarchia o repubblica e l'elezione dell'Assemblea Costituente. Partecipò dell'89% degli aventi diritto. Il 54% dei voti (più di 12 milioni) fu per lo stato repubblicano, superando di 2 milioni i voti a favore dei monarchici (che contestarono l'esito).
L'Assemblea fu eletta con un sistema proporzionale e furono assegnati 556 seggi, distribuiti in 31 collegi elettorali.
Dominarono le elezioni tre grandi formazioni: la Democrazia Cristiana, che ottenne il 35,2% dei voti e 207 seggi; il Partito socialista, 20,7% dei voti e 115 seggi; il Partito comunista, 18,9% e 104 seggi.
L'intesa che permise la realizzazione della costituzione è stata definita "compromesso costituzionale".
Giorgio La Pira, uno dei costituenti: “Per il pieno sviluppo della persona umana, a cui la nostra Costituzione doveva tendere, era necessario non soltanto affermare i diritti individuali, non soltanto affermare i diritti sociali, ma affermare anche l'esistenza dei diritti delle comunità intermedie che vanno dalla famiglia sino alla comunità internazionale”.
Diciottenni, la Città vi dà il benvenuto nell'età adulta
Dettagli della notizia
Sabato in municipio riceveranno in dono copie di Costituzione e Statuto comunale
Data:
17 Novembre 2009
Tempo di lettura:
3 min