Lunedì 12 aprile alle ore 21 nel cinema teatro Lux con ingresso gratuito sarà proiettato il film “L’uomo che verrà”. La serata aprirà il calendario degli eventi per le celebrazioni in città del 65° Anniversario del 25 Aprile, che proseguirà durante il mese con diversi appuntamenti, curati insieme con il Comune dal presidente Anpi (associazione nazionale Partigiani d’Italia) Mario Berardo .
Il film di Giorgio Ditti è stato vincitore dei premi al Festival internazionale del film di Roma 2009, gran premio della giuria Marc’Aurelio d’argento, del pubblico e “La meglio gioventù”.
E’ stato girato in dialetto bolognese ed è sottotitolato in italiano. Si riferisce alla strage di Marzabotto, una delle più efferate del periodo della Resistenza: “ma – fanno osservare il sindaco, Luca Gosso, e il presiedente Anpi, Mario Berardo - sostituendo idealmente il piemontese al bolognese, la storia ci immerge esattamente nei sentimenti dei ricordi di chi visse anche nei paesi della nostra provincia cuneese quei giorni di paura e di sgomento, e che bisogna tenere vivi nella consapevolezza dei più giovani, i quali presto non avranno più la possibilità di sentire dalla voce dei padri e dei nonni quelle testimonianze”.
Per informazioni sulla serata, cui sono invitati in particolare le scolaresche, tel: 0171.945522.
La vicenda
Inverno, 1943. Martina ha 8 anni, vive alle pendici di Monte Sole, vicino a Bologna, ed è l'unica figlia di una famiglia di contadini. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. Nel dicembre la mamma rimane nuovamente incinta. Martina vive nell'attesa del bimbo che nascerà mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.
La Storia
Alla fine del 1943, dopo l’armistizio firmato dal re e Badoglio con gli alleati, l’Italia è divisa in due, occupata a sud dall’esercito anglo-americano, al centro e al nord dai tedeschi, che hanno anche liberato Mussolini e lo hanno posto a capo di uno stato fantoccio, la cosiddetta Repubblica di Salò.
È in questo periodo che nella zona di Monte Sole, comincia spontaneamente a formarsi una brigata partigiana, la Brigata Stella Rossa. I partigiani sono i figli e i fratelli dei contadini che abitano la zona e lavorano la terra a mezzadria per conto dei proprietari terrieri, che in genere stanno in pianura. Il territorio è boscoso, il terreno difficile da coltivare e i raccolti scarsi. Le famiglie, spesso numerose, fanno sempre più fatica perché il fascismo prima e la guerra poi le hanno rese ancora più povere.
Il 29 settembre del 1944 le SS scatenano nella zona una rappresaglia senza precedenti che prosegue nei giorni successivi, mettendo a ferro e fuoco il Monte Sole. Circa 770 persone, per lo più bambini, donne e anziani, vengono massacrate: un eccidio immane rimasto nella storia come “la strage di Marzabotto”, dal nome del comune a cui appartiene la maggior parte del territorio.
Note del regista
Dal sito internet del film: “L’approccio ad un film di tale importanza storica non è stato semplice. A distanza di sessanta anni da quei tragici eventi tutto appare sfocato dal tempo, si sente il peso della storia, si avvertono ancora faziosità, differenti interpretazioni o strumentalizzazioni politiche... Il lavoro di ricerca sulla bibliografia già esistente, unito ad una raccolta di testimonianze dirette, in collaborazione con l’Istituto Storico per la Resistenza “Parri” di Bologna, ottenute con interviste ai sopravvissuti alla strage e a partigiani, ha progressivamente messo in luce l’importanza di non dimenticare tale sacrificio e soprattutto ha riportato ai nostri occhi volti, racconti, persone, famiglie.
“L’uomo che verrà vuol essere un film sulla guerra vista dal basso, dalla parte di chi la subisce e si trova suo malgrado coinvolto nei grandi eventi della storia che sembrano dimenticare le vite degli uomini. Un racconto cadenzato nei nove mesi d’attesa per la nascita di un bambino".
Giorgio Diritti
Regista, sceneggiatore e montatore é nato a Bologna il 21 dicembre 1959.
Si forma lavorando al fianco di vari autori italiani ed in particolare Pupi Avati, con cui collabora in vari film. Realizza vari casting per film in Emilia Romagna, tra cui “La voce della luna” (1990) di Federico Fellini. Partecipa all’attività di Ipotesi Cinema, Istituto per la formazione di giovani autori, fondato e diretto da Ermanno Olmi. Come autore e regista dirige documentari, cortometraggi e programmi televisivi.
Nel 1993 ha realizzato “Quasi un anno”, film per la TV prodotto da Ipotesi Cinema e Rai 1. Il suo film d’esordio, “Il vento fa il suo giro” (2005), partecipa ad oltre 60 festival nazionali ed internazionali, vincendo oltre 36 premi. Riceve 5 candidature ai David di Donatello 2008 (fra cui Miglior Film, Miglior Regista Esordiente, Miglior Produttore e Migliore Sceneggiatura e 4 candidature ai Nastri D’argento 2008. Il film inoltre diventa un “caso nazionale”, estando in programmazione al Cinema Mexico di Milano per più di un anno e mezzo.
L'uomo che verrà, un film per non dimenticare
Dettagli della notizia
Proiezione ad ingresso gratuito lunedì 12 aprile. Nel mese delle ricorrenze del 65 Anniversario della Liberazione
Data:
01 Aprile 2010
Tempo di lettura:
4 min