Fotovoltaico: le norme non possono essere cambiate da un Comune

Dettagli della notizia

Il Sindaco risponde ad una interrogazione del Gruppo Futuro in Comune

Data:

01 Aprile 2010

Tempo di lettura:

2 min

Il tema della produzione di energia rinnovabile fotovoltaica con impianti messi a terra su terreni agricoli sta destando preoccupazione alle organizzazione sindacali di categoria e non soltanto ad esse.

In merito, il Gruppo consigliare Futuro in Comune ha fatto giungere al Sindaco una interrogazione nella quale, pur riconoscendo l’illegittimità di adottare un regolamento comunale che ne limiti la concessione, suggerisce di adottarlo ugualmente, come “segnale deterrente”

Nella sua risposta scritta, inviata oggi, il Sindaco si dichiara decisamente contrario a questa soluzione, perché l’adozione di un atto amministrativo disposto con la consapevolezza della sua illegittimità sottoporrebbe il Comune a rischi troppo gravi.

“Come amministratore – afferma in sintesi il Sindaco - , pur essendo favorevole ad incentivare forme di investimento in energie rinnovabili, sono anch’io preoccupato a causa delle numerose richieste per impiantare su terreno agricolo i pannelli destinati alla produzione di energia, che potrebbero coprire fino al 3% del territorio buschese attualmente destinato alle coltivazioni, modificando il paesaggio tipico della nostra provincia.

"E’ però importante chiarire che gli amministratori degli enti locali, in questo momento, hanno le mani legate dalle norme di legge”.

L’Amministrazione comunale di Busca ha verificato l’ipotesi di una limitazione alle azioni dei privati, in base al documento di Valutazione ambientale strategica (Vas) di cui è dotato, nel contesto della programmazione urbanistica. Ma gli approfondimenti in merito condotti dagli uffici comunali hanno portato alla conclusione che sia troppo rischioso adottare un regolamento.

“Infatti – si precisa nella risposta – un regolamento comunale non può dare disposizioni in contrasto con norme di derivazione europea. Neppure le Regioni (ancor meno i Comuni) possono individuare i criteri per bilanciare le esigenze connesse alla produzione agricola con altri interessi ambientali e paesaggistici. Solo la Conferenza Stato Regioni Enti Locali può dare indicazioni in tale materia e, fino ad oggi, non è stata convocata”.

La mia preoccupazione di amministratore – spiega ancora da questo sito Luca Gosso - è che l’illegittimo comportamento costringa poi il Comune a pagare multe salatissime Infatti, il richiedente in caso di diniego ha titolo per ottenere un congruo risarcimento, che su grandi impianti può raggiungere importi fino ad 1 milione e mezzo di euro per megavatt per anno”. 

“Ciò che faremo – dice Gosso – è chiedere all’Associazione dei Comuni Italiani (Anci) di evidenziare la problematica in Conferenza Stato Regioni Enti locali, per arrivare al più presto alla definizione di linee guida nazionali. La politica e non l’amministrazione locale, deve assumersi la responsabilità e non lasciare soli i Comuni. Se si decidesse di dare ai Comuni la responsabilità in materia con norme semplici e chiare, noi non ci sottrarremmo alle nostre responsabilità”.

Ultimo aggiornamento: