La sciarpa d’Iris, l'arcobaleno di Boutterin in mostra al Roccolo

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Dal 24 aprile al 31 maggio nelle serre

Data:

15 Aprile 2010

Tempo di lettura:

4 min

Claude Boutterin
Claude Boutterin

Sabato 24 aprile alle ore 16, nelle Serre del Castello del Roccolo si terrà l’inaugurazione della mostra di Claude Boutterin “La sciarpa d’Iris”.  La mostra resterà aperta fino al 31 maggio il sabato e le festività infrasettimanali dalle 14,30 alle 19, la domenica dalle 10 alle 19. L’ingresso, comprensivo di visita al castello, al parco e alla mostra, è di 5 euro intero e di 3 ridotto. Per informazioni rivolgersi al numero verde della Regione Piemonte 800-329329. 


La mostra 
Ha come tematica il fiore di Iris, che nella mitologia greca è la messaggera degli Dei, in particolare di Zeus, nonché inviata ed ancella di Era, sotto il cui trono Iris dormiva. Sorella delle Arpie, figlia del titano Tarmante e di Elettra, il mito racconta che Iris scendeva sulla terra per portare i suoi messaggi camminando sull’arcobaleno, che segnava il suo percorso formando, per l’appunto, la sciarpa d’Iris. 

L’iris, in particolare l’iris giallo, da sempre è un fiore legato al parco del Roccolo, perché abbellisce le sponde del lago davanti al castello. 

La mostra comprende, all’interno delle Serre, dei dipinti su tela ordinati secondo il colore dell’arcobaleno, all’esterno, invece, delle sculture-disegni in metallo. 

Obietivo della mostra, promossa dall’associazione culturale Marcovaldo, con il contributo dell’Unione europea (progetto “Itinerari culturali”) e della Regione Piemonte, in collaborazione con l’associazione Compagnia del giardino, e del progetto Alcotra “Itinerari culturali” è mettere in relazione luoghi storici, artisti, eventi lungo un itinerario che congiunge cuneese e alta Provenza, in un’ottica che mira da una parte a consolidare gli scambi culturali e turistici fra i due territori, dall’altra a creare un sistema di rapporti e di pratiche orientati allo sviluppo sostenibile in un’area fragile dal punto di vista ambientale e sociale. 

È stato scelto il Roccolo non certo per caso: al di là della sua intrinseca bellezza, si tratta infatti di un bene di grande rilevanza storico-artistica per il territorio, il cui recupero è stato possibile proprio grazie a fondi dell’Unione Europea provenienti dal programma Interreg/Alcotra. 

Claude Boutterin è un artista che ama tessere, unire, creare occasioni di incontro e di scambio, oltre ad essere stato, per motivi professionali, uno dei più accesi fautori delle politiche di sviluppo sostenibile, in Francia e in altre parti del mondo. 

La mostra rientra anche nel programma di attività della “Compagnia del giardino"

 
Claude Boutterin 
Ha effettuato insieme gli studi di ingegneria e di pittura. Negli anni Sessanta ha creato con Raymond Guidot una piccola agenzia di design (“Objets et Formes”) che studia e realizza degli oggetti domestici. Consulente nei campo della formazione professionale e della strategia d’impresa, lavora in Africa e in parecchi Paesi europei. Negli anni Ottanta contribuisce all’elaborazione di un metodo di design degli oggetti pubblici (Metodo Cip), e dirige dei laboratori di pianificazione urbana. Negli anni Novanta è l’iniziatore del Club europeo delle città-baluardo (Lucca, Ferrara, Avila, Segovia, Toledo, Avignone). Alla fine degli anni Novanta crea una delle prime agenzie pubbliche francesi di applicazione in azienda dello Sviluppo Sostenibile (Apdd). Parallelamente a queste attività di consulenza, Claude Boutterin continua il suo lavoro di pittore. L’amicizia che lo lega allo scrittore e poeta Gérard Arseguel favorisce la loro collaborazione in numerosi progetti artistici. Claude Boutterin vive e lavora in un luogo appartato nelle Alpi dell’Alta Provenza. La sua pittura è fortemente caratterizzata da questo ambiente eccezionale. Luci e forme minerali di questa regione di montagne, traspaiono nei suoi paesaggi più o meno figurativi (pastelli su carta o olio su tela). In laboratorio, realizza delle serie sul tema della natura (cespugli, alberi, inverno, iris…), oppure del corpo (lotte, stendardi, morti…).



Esposizioni recenti

2008
Rencontres d’art plastique (Château-Arnoux : rétrospective,exposition collective)
Musée du Prieuré de Salagon (Alpes de Haute-Provence)

2007
Québec (Agurgalerie)
Manosque (fondation Carzou, exposition collective)
Alpes de Haute-Provence ( l’art de mai, installation-exposition, les Omergues)
Buis-les-Baronnies (les Ursulines)

Les Omergues Agurgalerie (Québec)

LA SCIARPA D’IRIS

Quando ho visitato le serre del Roccolo, il sistema di archi che strutturano la parete di fondo, mi ha immediatamente dato l’idea dell’arcobaleno, idea che avrebbe trovato la sua realizzazione attraverso una serie di tele che avrebbero percorso l’intero spettro dei colori. Inoltre, dato che avevo deciso di conservare in questo luogo il tema degli iris, come prosecuzione della mostra del 2008 al Prieuré di Salagon, il progetto si concretizzava attraverso una serie di tele che mettevano in campo dei fiori di iris, ogni tela giocando su un colore diverso dell’arcobaleno si crea un effetto di gioco sulla “sciarpa d’Iris”.
Una prima scelta, che privilegiava l’aspetto concettuale, seguendo quindi una tendenza contemporanea, consisteva nel riportare su ogni tela, o comunque in ogni arco, qualunque fosse il supporto, la stessa immagine floreale, percorrendola poi con il suo proprio colore, fatto di luce o di pigmento. Piacere dell’idea.
Mi sono poi lasciato prendere da un’altra scelta, forse più tradizionale, quella della pittura, (supporto, composizione, disegno, colore), che mi ha portato a trattare ogni tela individualmente rendendola autonoma rispetto alle altre pur integrandola nella serie. Voluttà della pittura.
Vi sono otto archi. Sette sono occupati dall’arcobaleno. L’ottavo, esce dalla serie dei colori, mantiene unicamente il tratto, nero.
Le serre (o “orangerie”) suscitandomi l’idea di un dialogo interno-esterno, ho voluto creare un richiamo esterno all’esposizione all’interno, attraverso l’installazione di quattro grandi strutture metalliche colorate con disegni di fiori di iris realizzati con sbarre di acciaio curvate a freddo. Difficile da torcere.


Claude Boutterin


Immagini

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