Movimento dei Sindaci: La cedolare sugli affitti non risolve i problemi

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Gosso: Il vero federalismo si fa con il 20% Irpef ai Comuni

Data:

10 Agosto 2010

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Luca Gosso al microfono, con i sindaci di Cuneo, Alberto Valmaggia, di Centallo, Antonio Panero e di Bra, Bruna Sibille, a Torino il 12 luglio scorso per la presentazione dell'iniziativa Comuni al buio, realizzata dal Movimento dei Sindaci del Piemonte
Luca Gosso al microfono, con i sindaci di Cuneo, Alberto Valmaggia, di Centallo, Antonio Panero e di Bra, Bruna Sibille, a Torino il 12 luglio scorso per la presentazione dell'iniziativa Comuni al buio, realizzata dal Movimento dei Sindaci del Piemonte

"Il Governo con una mano dà e con l'altra prende. E’ con rammarico e non certo per partito preso che il Movimento dei Sindaci del Piemonte si trova ancora una volta a dover rigettare i provvedimenti del cosiddetto federalismo fiscale. La cedolare secca sugli affitti è soltanto uno specchio per le allodole, una semplice partita di giro”.

E’ questo il commento dei sindaci portavoce del Movimento, Luca Gosso di Busca e Antonio Panero di Centallo, al nuovo decreto attuativo presentato dal Governo in materia di federalismo fiscale municipale.

Mentre l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni), con il suo presidente Sergio Chiamparino, ha accolto favorevolmente il nuovo dispositivo, il Movimento, che dice di non riferirsi ad alcun partito politico, né schieramento, sottolinea, dopo un’analisi attenta del testo del decreto attuativo, come il provvedimento sia monco, poiché tutto il complesso macchinismo dell’attuazione del federalismo è rimandato al 2014: “Anche se – aggiungono i sindaci del Movimento - due cose sono chiare: che la struttura dei Comuni medio-piccoli non è adeguata ai nuovi compiti di gestione tributaria e che, con tutta probabilità, grazie a formule perequative non ben chiare, in favore dei comuni in deficit, a pagare di più saranno sempre ed ancora quelli virtuosi. Così si illudono ancora le speranze dei cittadini del nord”.

La proposta?
“Per noi del Movimento – spiegano Gosso e Panero - è lasciare il 20 % dell'Irpef ai comuni: così, semplicemente, il federalismo è fatto, senza nuove complicanze, sia pure con gradualità e con fondi perequativi regionali garantiti da regole certe e universali”.

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