Vengono dalla regione di Pippi Calzelunghe (la più sveglia e simpatica ragazzina nella storia della tv dei ragazzi e della letteratura junior) e sono in visita oggi e domani della scuola per l’infanzia Don Becchis di Busca due giovani docenti svedesi: Camilla Olsson e Susanne Myrgard. Legate da una recente amicizia personale con la famiglia di Massimiliano Marabotto, vice-presidente della Consulta delle famiglie di Busca, le due insegnanti hanno scelto lo storico asilo cittadino per svolgere il loro stage all’estero, previsto dal percorso formativo di tre anni che stanno seguendo per aggiudicarsi il ruolo di direzione didattica.
“Per la verità – hanno precisato le due ospiti – non si tratta soltanto di didattica. Da noi funziona così: i direttori delle scuole per bambini da uno a 5 anni svolgono sia compiti didattici sia amministrativi”.
Questa mattina il confronto di esperienze si è svolto alla presenza del sindaco, Luca Gosso, del vice-sindaco e assessore alla Famiglia, Marco Gallo, della direttrice dell'asilo, Adriana Tallone, il presidente dell'asilo, Pierluigi Gosso, con Marabotto che ha svolto anche il compito di interprete in lingua inglese.
Le insegnanti, che giungono dalla regione di Smaland, hanno spiegato come l’organizzazione scolastica svedese, dove lo stato sociale e fortemente attivo da decenni, metta in realtà davvero in concorrenza scuola pubblica e scuola privata, almeno nel percorso da uno a 13 anni, offrendo ad entrambe le medesime risorse statali e imponendo gli stessi contratti per i docenti: le scuole private, per avere successo devono offrire qualche servizio in più, come l’insegnamento della religione, che in quelle statali non è confessionale. In Svezia le scuole dell’obbligo devono coprire un orario decisamente più lungo rispetto a quello italiano: le scuole dell’infanzia sono aperte dalle 6 del mattino alle 6 di sera ed esistono asili privati che offrono anche il servizio notturno.
“Da noi – ha spiegato il sindaco – il Comune contribuisce al funzionamento della scuola infantile paritaria con un contributo diretto, che ora a Busca è pari a 60 euro al mese per alunno; grazie ad altri contributi statali e alle rette pagate dalle famiglie la gestione dell’asilo è completamente autonoma. Per quanto riguarda la scuola infantile statale, a carico del Comune ci sono le spese dei servizi: riscaldamento, energia elettrica, acquedotto, e di manutenzione del locali”.
La visita di questa mattina si è conclusa nei nuovi locali del micronido di imminente apertura e così si è potuto fare un confronto anche in questo campo: ebbene, in Svezia questo tipo di accoglienza per i più piccoli è assimilato alle scuole dell’infanzia, dove si può entrare al compimento del primo anno. Prima ci sono agevolazioni tali per i genitori che essi possono occuparsene direttamente.
Ma non tutto va per forza meglio alle alte latitudini: per esempio, le due ospiti hanno apprezzato notevolmente i locali sia nell’asilo sia, soprattutto, del nuovo nido ed una delle due ha detto di volerne prendere spunto per ristrutturare l'edificio in cui lavora, che “avrebbe bisogno di essere abbattuto e ricostruito”.
Due insegnanti svedesi ospiti dell'asilo Don Becchis
Dettagli della notizia
Scambio di esperienze (con un esempio da esportare)
Data:
11 Novembre 2010
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