Il Consiglio comunale, nella seduta di ieri sera, ha approvato, con i voti favorevoli della maggioranza e del Gruppo Lega Nord e l'astensione del Gruppo Futuro in Comune, la decisione di proporre la rimodulazione dei debiti comunali nei confronti della Cassa depositi e prestiti. Per quanto riguarda gli interventi dei Gruppi in Consiglio si rimanda ai verbali di prossima pubblicazione su questo sito.
L’argomento era stato affrontato il 4 novembre scorso, in una riunione tematica fra Giunta e Consiglieri, nella formula proposta da quest’anno in sostituzione delle Commissioni consiliari.
In quella sede il tema era stato approfondito con la partecipazione di numerosi consiglieri, del ragioniere del Comune, Ivano Rotolone, e del il revisore dei conti, Daniele Boschero, che aveva illustrato i termini dell’operazione.
La situazione debitoria è tale che il 40% del totale andrebbe in scadenza nel 2015. Data la forte preoccupati per i tagli dei trasferimenti statali in arrivo nel 2011 e nel 2012, le continue difficoltà per mantenere il patto di stabilità ci inducono a rinegoziare le scadenze, proponendo lo spostamento di circa il 25% della massa debitoria in scadenza nel 2015 fino al 2025. L’importo da “spalmare” su dieci anni in più è pari a circa 900 mila euro, sui 3 milioni e 800.000 euro totali di debito che si registrano al 31 dicembre di quest’anno.
L’operazione comporta decisivi vantaggi, ma anche qualche svantaggio.
I vantaggi
L’ operazione permetterà di svincolare circa 130 mila euro annui, pari, in cinque anni, a circa 650 mila euro in meno di spesa corrente. Una somma che si spera di poter utilizzare sia per raggiungere con più tranquillità il pareggio finanziario, sia evitando il più possibile tagli sui servizi o, ancora, per nuovi investimenti. Nello stesso tempo la riduzione di spesa inciderà positivamente sul patto di stabilità.
La rimodulazione, studiata in modo approfondito dagli uffici comunali, riguarderà soltanto i mutui per cui risulta più conveniente al Comune, che dovrebbe passare dal 6,5% al 5,597% di tasso, risparmiando un punto di interesse.
Gli svantaggi
Lo svantaggio consiste nel costo in più legato al prolungamento dell’operazione, pari a circa 28.800 mila euro annui per deici anni.
Considerazioni a margine
Il Comune di Busca da tempo è impegnato nella riduzione del debito comunale. Durante le ultime due legislature esso è sceso di quasi il 40%. Da 6 milioni e 300.000 euro di debito al 31 dicembre del 2003 a circa 3 milioni e 800.000 al 31 dicembre del 2010.
“Si tratta – spiega il sindaco, Luca Gosso - di un risultato straordinario che ci pone in un ottima situazione tra i Comuni virtuosi e meno indebitati. Infatti la media nazionale è di 1.100 euro per abitante, mentre i buschesi hanno il più lieve peso di 380 euro ad abitante. Per esempio, Torino la città più indebitata d’Italia a 5.500 euro abitante”.
“Tengo a sottolineare – conclude Gosso - che l’ operazione finanziaria approvata dal Consiglio comunale non aumenta i debiti del Comune, anzi essa tende nel tempo a ridurli. E’, questa, l’unica possibilità che abbiamo per smuovere un bilancio ingessato, per cui senza un aumento tributario (dell’Ici o dell’Irpef) non si possono fare nuovi mutui. E’ un operazione prudente e ponderata, che aveva già ricevuto l’avallo degli organi tecnici”.
Rinegoziamo i mutui per smuovere un bilancio ingessato
Dettagli della notizia
Si ridiscutono i termini con la Cassa depositi e prestiti per non aumentare le tasse. Mentre Busca si conferma Comune decisamente virtuoso
Data:
17 Novembre 2010
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