Si è tenuta ieri mattina la cerimonia per il 67^ anniversario dell'eccidio di Ceretto, voluta dai Comuni di Busca e di Costigliole e dall'associazione 5 Gennaio.
Sono state commemorate le 27 vittime civili trucidate il 5 gennaio 1944 a Ceretto dai nazifascisti, evento per il quale alle due città è stata assegnata la medaglia d'argento al merito civile. Ospite della cerimonia una delegazione del comune di Oriolo (Cosenza), nel ricordo dei loro concittadini periti nell'eccidio.
Di seguito l'intervento del sindaco di Busca, Luca Gosso.
Oggi voglio iniziare da dove avevo finito il mio intervento l’anno scorso. Ossia da viva l'Italia, con cui, in genere, ancora, si chiudono gli interventi nelle celebrazioni civili e militari.
Con queste parole - viva l'Italia - voglio qui citare l’ultimo libro di Aldo Cazzullo, giornalista cuneese, editorialista ed inviato del Corriere della Sera dove si fa osservare che “Questa frase, forse oggi è detta in modo troppo superficiale, ma per tanti italiani nel Risorgimento e durante la Resistenza furono le ultime parole. Talora parliamo dell’Italia come se non fosse una cosa seria. E ci pare impossibile che siano esistiti uomini e donne per cui l’Italia era un ideale che valeva la vita".
Qualcuno invece ora l’Italia la vorrebbe divisa o ridotta a Belpaese, non la vede come un nazione. Invece, l’Italia è una cosa seria. E’ molto più antica dei 150 anni che si festeggeranno nel 2011. E’ nata dai versi di Dante e Petrarca. E’ diventata una nazione grazie ad eroi spesso dimenticati, come quelli di Ceretto.
Certo, l’Italia, è una nazione che va profondamente rinnovata. Andrebbero introdotti nuovi criteri di efficienza e di spesa pubblica, prendendo ad esempio le nostre amministrazioni piemontesi che da sempre sono state parsimoniose e virtuose. E vorremmo anche avere un parlamento di votati e non di nominati.
Ma l’Italia in qaunto Patria, in quanto Nazione non deve essere assolutamente messa in discussione. Quella per cui morirono migliaia di soldati e di cvivili. Quella per cui morirono anche i 27 martiri di Ceretto.
Siamo uniti qui, questa mattina, per ricordare il 5 gennaio 1944, un giorno tremendo, che le comunità di Busca e Costigliole, nel rispetto profondo delle vittime, vogliono far conoscere alle nuove generazioni.
Oggi siamo qui a rinnovare non un rito, ma a proporre una nuova occasione di monito ai giovani.
Non dimenticando tragedie come quella del 5 gennaio 1944, possono nascere riflessioni sull’importanza dell’unità nazionale, della difesa della Costituzione, dell’amore per la Patria e la bandiera italiana.
Onore ai Caduti di Ceretto
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Data:
10 Gennaio 2011
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