Anche il sindaco Luca Gosso parteciperà lunedì prossimo, 21 febbraio, all’incontro previsto a Torino fra una delegazione di sindaci del Piemonte e l’assessore regionale alla Sanità e politiche sociali, Caterina Ferrero.
L’iniziativa segue la riunione informale avvenuta la scorsa settimana a Cuneo, nell’ambito del Movimento dei Sindaci del Piemonte, sulla situazione di incertezza che da mesi riguarda i Consorzi per la gestione delle funzioni socio-assistenziali e alla quale hanno partecipato una cinquantina di amministratori comunali della provincia di Cuneo. All’incontro di Cuneo erano invitati i rappresentanti in Regione eletti nel Cuneese: si sono presentati soltanto i consiglieri di minoranza Mino Taricco, Giovanni Negro, Tullio Ponso, Fabrizio Biolè. Della maggioranza solo Francesco Toselli ha giustificato l’assenza scusandosi.
“Lunedì –annunciano i sindaci – spiegheremo le nostre ragioni: siamo infatti convinti che in Regione non abbiano ben chiaro la portata della decisione”.
“I Consorzi sono un’esperienza virtuosa da quasi 15 anni – afferma Gosso –: ne sono stato testimone diretto in qualità di presidente del Cda del Consorzio delle valli Grana e Maira dalla sua nascita, nel 1997, al 2001 e poi come sindaco”.
I Consorzi si occupano di tutto il comparto dell’assistenza sociale: anziani, disabili, famiglie in difficoltà, minori a rischio, tutele.
Due sono le questioni: una di carattere strettamente finanziario e l’altra di aspetto politico-amministrativo: “L’emergenza – spiega il sindaco - è di cassa, in quanto i Consorzi stanno aspettando pagamenti dalle Asl e dalla Regione con ritardi medi di otto mesi e in alcuni casi di oltre un anno. Un situazione insostenibile, a rischio collasso. C’è poi un problema di tagli di risorse. Rispetto al 2009 il nostro Consorzio valli Grana e Maira, per esempio, registra 400 mila euro in meno di contributi statali, che sono distribuiti dalla Regione. Per questo motivo l’approvazione del bilancio 2011 del Consorzio è ancora in bilico. Busca, Dronero e Caraglio hanno perciò deciso di aumentare di un euro la solita quota per persona residente (passando da 19 a 20 euro) con cui contribuiscono al funzionamento del Consorzio. Ciò anche in base al difficile momento economico, con emergenze sociali in continuo aumento”.
Dal punto di vista amministrativo c’è poi il problema della possibile eliminazione dei Consorzi: “Una norma della finanziaria 2009 – illustra Gosso - prevede la soppressione dei consorzi. Con tale disposizione il legislatore forse aveva pensato ai grandi consorzi delle regioni del sud considerati, giustamente, autentici carrozzoni. Ma l’esperienza associativa nata nel 1997 in Piemonte dei consorzi socio-assistenziali è stata ottima e, direi, invidiata da più parti. Ora la Giunta della Regione interebbe deliberare che, momentaneamente, i servizi sociali devono essere assorbiti dalle Asl per poi ritornare ai Comuni, i quali dovrebbero a loro volta, di nuovo, associarsi in Unioni. E’ evidente la tortuosità e l’irragionevolezza degli intenti”.
“I Consorzi in realtà – continua – sono fondamentali e permettono di svolgere in questo momento di crisi un ruolo decisivo e di valore sociale grandissimo. I nostri Consorzi amministrano con oculatezza, estremo senso del risparmio, con professionalità e capacità le funzioni sociali dei Comuni, essendo calibrati nella giusta misura: esprimono, infatti, l’ideale equilibrio fra omogeneità di territorio e vicinanza alla popolazione”.
Cosa pensate di fare, dunque? “La nostra iniziativa politica – risponde il sindaco di Busca anche a nome del Movimento -, che sta trovando consensi in modo trasversale, è di proporre alla Regione un percorso diverso, valutandolo insieme. In base alle regole in vigore, intanto, si deve partire dal chiarimento della Corte dei conti che ha stabilito che devono essere soppressi i consorzi di funzioni e non quelli di servizi: i consorzi socio-assistenziali sono misti. Quindi occorre almeno chiedere al Governo un chiarimento su questo punto. Ma la questione principale è che le competenze socio-assistenziali sono dei Sindaci e non delle Regioni. Vogliamo evitare conflittualità con la Regione, ma dialogare con essa e proporre la nostra esperienza, nell’unico intento di razionalizzare e cercare di spendere di meno. Eliminare i Consorzi per poi realizzare le Unioni significa, invece, spendere il doppio: per atti notarili, volture degli automezzi, eccetera. Il tutto per non cambiare nulla nella sostanza”.
Rapporto fra contributi comunali e ritorno in servizi
I dati disponibili circa l’apporto del Consorzio ai residenti nel comune di Busca sono riferiti al 2008. In quell’anno erano stati erogati servizi per 729 mila euro a fronte di un pagamento di quote pro capite da parte del comune di 172 mila euro.
Ciò è reso possibile grazie ad economie di scala che soltanto un consorzio può realizzare. Quello cui appartiene Busca raggruppa 22 comuni delle valli Grana e Maira e ha sede a Dronero. Ne è presidente la buschese Alessandra Boccardo.
Per il Comune di Busca nel 2008 erano stati seguiti 41 casi di assistenza economica, 47 casi di assistenza domiciliare, 70 casi di educativa territoriale, 5 inserimenti socializzanti, 5 inserimenti lavorativi, 15 contributi di domiciliarità, 11 affidamenti di minori, 3 rette di minori, 5 integrazioni di non autosufficienti e 4 di autosufficienti.
La Regione vuole chiudere i Consorzi socio-assistenziali
Dettagli della notizia
I sindaci: 'E' una follia'. E lunedì vanno dall'assessore
Data:
17 Febbraio 2011
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