Grazie Giovanni

Dettagli della notizia

Da solo provvede, come volontario, alla manutenzione di chiesa e convento dei Cappuccini

Data:

01 Giugno 2011

Tempo di lettura:

2 min

La chiesa del convento dei Cappuccini
La chiesa del convento dei Cappuccini

Il più delle volte è la buona volontà dei singoli e il lavoro disinteressato per una buona causa a tenere in piedi una comunità.

Il Comune, perciò, promuove e valorizza tutte le associazioni di volontariato e le persone che dedicano gratuitamente il proprio tempo e le proprie abilità agli altri ed al bene della città. 

E' da segnalare anche chi mette al riparo dall’incuria un edificio pubblico abbandonato. Per il decoro della città di Busca è importante la presenza di un’associazione e il lavoro di una persona in particolare che tengono vivo il complesso del convento dei Cappuccini, la cui destinazione d’uso, dopo la partenza definitiva degli ultimi due frati, non è ancora stata definita.

A tal proposito, questo sito pubblica volentieri qui di seguito una lettera inviataci da un socio degli “Amici di San Francesco”, Giovanni Giordano.


Chiedo l'ospitalità al sito del Comune per segnalare l'attività di un volontario.

C’è un personaggio che si aggira per il convento dei frati Cappuccini di Busca: è disponibile per ogni richiesta, apre la chiesa, libera il piazzale dalla neve, tiene puliti i viali di accesso, cura con attenzione certosina e con fiera competenza il grande giardino e gli orti, sovrintende ai preparativi per i matrimoni e gli eventuali anniversari di nozze, provvede persino alla registrazione delle messe che i fedeli intendono far celebrare. E’ Giovanni Romagnoli, classe 1935, ex-operaio Michelin, vedovo dal 2006. 

Ci accoglie col suo bel sorriso ed è disponibile per una visitina all’interno del grande edificio che una volta ospitava tanti frati Cappuccini. Gli ultimi in ordine cronologico sono stati i Padri PierGiuliano, Maurilio, Felice, Alessio, Giorgio, Massimoed infine i due rimasti in servizio par-time e cioè Padre Francesco e Padre Ermanno.

Giovanni mostra con orgoglio il “suo” salone, che è diventato multiuso: serve infatti per compleanni, riunioni, gruppi di preghiera, festeggiamenti vari (per esempio, il 15 maggio scorso ha ospitato una tappa della passeggiata enogastronomica organizzata dalla Busca Eventi). Racconta: “Dopo la perdita di mia moglie Pinuccia, il convento è la valvola di sfogo, il motivo per cui è bello continuare a vivere, la serenità di lavorare nell’umiltà e al servizio degli altri”.

Qualche anno fa era stata ventilata la chiusura totale dell’intero complesso monastico ed allora era nata l’associazione “Gli amici di San Francesco”, presidente Anna Maria Torino e vice Renato Dutto e un centinaio di iscritti. L’associazioni tiene vivo il convento con la recita feriale del Rosario, alle ore 17,30, e la celebrazione delle Messe al sabato sera e alla domenica sera, sempre molto partecipate.

I fedeli buschesi, infatti, conservano la speranza è che sia possibile continuare a tenere aperta questa chiesa.

Giovanni Giordano, per gli Amici di San Francesco 

Immagini

Ultimo aggiornamento: