In cima alla torre antica

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Inaugurati i restauri interni del Cioché, simbolo della città

Data:

19 Settembre 2011

Tempo di lettura:

2 min

In occasione dell'inauguarzione dei restauri alla scala interna della Torre Rossa il sindaco, Luca Gosso, ha consegnato al presidente dell'associazione la Madunina, Orazio Bruna, ed all'architetto Pier Luigi Barbero una targa di ringraziamento per la straordinaria opera di manutenzione realizzata dall'associazione; nella foto anche il vice-sindaco Marco Gallo e gli assessori Giuseppe Delfino e Gianfranco Ferrero
In occasione dell'inauguarzione dei restauri alla scala interna della Torre Rossa il sindaco, Luca Gosso, ha consegnato al presidente dell'associazione la Madunina, Orazio Bruna, ed all'architetto Pier Luigi Barbero una targa di ringraziamento per la straordinaria opera di manutenzione realizzata dall'associazione; nella foto anche il vice-sindaco Marco Gallo e gli assessori Giuseppe Delfino e Gianfranco Ferrero

Il simbolo di Busca, la Torre della Rossa, è stata del tutto restaurata, sia all’esterno sia all’interno, ed ora chi vuole può salire in cima per vedere la città dall’alto. 

In occasione dell’inaugurazione di domenica scorsa, durante la giornata di Busca in Piazza,  con l’assistenza dei volontari del Nucleo Tricolore dei Carabinieri, sono saliti in cima alla Torre servendosi della nuova scala interna 250 visitatori, in turni continui da tre o quattro persone per volta,   e hanno raggiunto la cella campanaria da dove si può godere di un panorama unico sulla città

Ieri mattina il sindaco, Luca Gosso, ha consegnato al presidente dell'associazione la Madunina, Orazio Bruna, ed all'architetto Pier Luigi Barbero un targa di ringraziamento per la straordinaria opera di manutenzione realizzata dall'associazione, presenti il vice-sindaco Marco Gallo e gli assessori Giuseppe Delfino e Gianfranco Ferrero.

Il restauro completa un intervento complesso che ha coinvolto anche la sottostante chiesa della Santissima Trinità, appartenente all’antica Confraternita dei Battuti Rossi e detta, perciò, “la Rossa”. 

La chiesa fu costruita dai confratelli nel 1652 sulle rovine del castello inferiore, una roccaforte del ‘200 che sorgeva intorno alla torre civica, di probabile origine romana, appunto la “torre della Rossa”. Accanto alla chiesa, nel 1698, sorse l’ospedale dei poveri, l’opera caritativa dei confratelli dal saio rosso. E’ il più antico edificio barocco di Busca; il suo interno è arricchito dalla opera pittorica di Giuseppe Dalamano.

In precedenza la torre era già stata oggetto di un completo restauro esterno, con il quale era stato anche riportato alla luce un dipinto ottocentesco, ed era stata impiantata una nuova illuminazione artistica.

Titolare degli interventi è l’associazione La Madunina che ha convogliato in poco più di dieci anni di attività risorse pari ad oltre 500 mila euro per il restauro del complesso architettonico, grazie a stanziamenti di diversi enti, fra cui Regione, Provincia, Comune, fondazioni bancarie e molti fedeli.

In occasione del Giubileo del 2000 fu completamente restaurata la facciata, poi si intervenne, via via, sulla torre, sull'organo settecentesco, sulla balaustra in alabastro di Busca, ed, infine, sull'icona quattrocentesca dei Fratelli Biazaci da Busca della Madonnina della Patrona della città.

L’ultimo intervento in ordine di tempo è stato quello all'interno della cella campanaria, al lanternino cuspidale ed al vano interno della torre.

Il sindaco, Luca Gosso, ed il vice-sindaco ed assessore alla Cultura, Marco Gallo, hanno ringraziato il presidente dell'associazione, Orazio Bruna, per il prezioso lavoro a beneficio di uno dei più importanti beni artistici di Busca

"Onore e merito – hanno detto - all'associazione che ha creduto con passione ad un progetto ambizioso ed auspicato da molti cittadini. Senza l'impegno dei privati, sia in denaro, sia in tempo e in capacità, non sarebbe bastato l'intervento pubblico, che, pure, abbiamo cercato di non far mancare, in piccola parte con contributi diretti e poi nel sostegno nei confronti delle fondazioni bancari che hanno dato il loro insostituibile contributo".

Il presidente ha ricordato il momento in cui si riunì per la prima volta con i soci fondatori, Mirella Lovisolo e Pierluigi Barbero, che poi seguirono passo passo tutte le tappe, e quando avviò l'impresa con il benaugurante primo stanziamento da parte del Comune con l'allora sindaco Rosso. "Seguirono poi tanti pubblici e privati benefattori - ha aggiunto Bruna - a ciascuno dei quali va oggi il nostro grande grazie".

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