Viva V.e.r.d.i., note sull’unità d’Italia

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Nel Teatro Civico il 23 settembre con il trio di virtuosi Nova, Vernizzi, Costa

Data:

21 Settembre 2011

Tempo di lettura:

5 min

La locandina del concerto
La locandina del concerto

Venerdì 23 settembre alle ore 21 saranno inaugurati gli interventi che completano la ristrutturazione del Teatro Civico con l’allestimento di professionali sistemi di illuminazione e di audio.

L’occasione è data dal concerto, inserito nelle celebrazioni per i 150 dell'Unità d'Italia, “Viva V.E.R.D.I: note sull’unità d’Italia”. Sulla facciata del teatro sarà proiettato il tricolore.

La serata, con ingresso libero, è presentata dal Comune, assessorato alla Cultura, per iniziativa dell’associazione Amici della Musica e grazie al sostegno delle fondazioni Cassa di risparmio di Cuneo e Cassa di risparmio di Torino, in collaborazione con Alba Music Festival.

Sul palco del civico ci sarà il flautista di fama internazionale Giuseppe Nova, accompagnato da Rino Vernizzi, fagotto e Giorgio Costa, pianoforte.

Si tratta di uno straordinario trio di solisti, di grandissimo virtuosismo e di straordinaria ricchezza musicale, che ha debuttato nel 1996 proprio con un concerto a Busseto, città natale di Verdi, in apertura del Festival Verdiano.

La ricerca dell’ensemble, è rivolta alla riscoperta del ricchissimo e prestigioso patrimonio strumentale italiano del XIX secolo di matrice operistica, spesso ancora inedito, ed alla valorizzazione del repertorio del XX secolo. di grandissimo virtuosismo e di straordinaria ricchezza musicale.

Nelle loro tournée hanno toccato tutta l’Europa, gli Stati Uniti e il Giappone riuscendo ad affascinare ogni pubblico. Immancabili ogni volta numerosi i richiami del pubblico.

Il titolo del concerto è dovuto al fatto che durante l'occupazione austriaca la scritta "Viva V.E.R.D.I." era uno slogan rivoluzionario, perché veniva fosse letta come "Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia".

Il programma del concerto
Giuseppe Verdi
Dall’opera “Un giorno di regno”:
Ouverture
Fantasia su Un ballo in maschera (elaborazione di Luigi Hugues)
Fantasia sul Rigoletto (elaborazione di Karl Doppler)

Dall’opera “La Traviata”:
Preludio Atto I
Scena del brindisi

Dall’opera “I Vespri siciliani”:
L’autunno
Francesco Morlacchi/ Fantasia concertante su motivi di Giuseppe Verdi
Antonio Torriani


Giuseppe Verdi
La figura di Giuseppe Verdi si colloca sulla scia di Bellini e Donizetti, ma con una maggiore
attenzione alla rappresentazione diretta o metaforica della realtà storica dell'Italia a lui contemporanea: le sue opere procedono verso una progressiva dilatazione della forma, in favore di una nuova visione e continuità della drammaturgia.

Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suo tempo. Fu un patriota convinto, anche se nell'ultima parte della sua vita traspare, dall'epistolario e dalle testimonianze dei suoi contemporanei, una disillusione, un disincanto, nei confronti della nuova Italia unita, che forse non si era rivelata all'altezza delle proprie aspettative. Fu sostenitore dei moti risorgimentali.

Il Paese lo volle, quasi a viva forza, membro del primo parlamento del Regno d'Italia (1861-1865), eletto come deputato nel collegio di Borgo San Donnino, l'attuale Fidenza, e, successivamente, senatore a vita dal 1874. Fu anche consigliere provinciale di Piacenza. Rappresentò, e continua a rappresentare, per molti italiani la somma di tutti quei simboli che li hanno guidati all'unificazione nazionale contro l'oppressione straniera.

Le opere di Verdi, definito l’apostolo musicale del Risorgimento, rappresenta più intensamente il periodo storico, anche se le strette interconnessioni tra la vita musicale e quella sociale interessarono anche le opere degli autori maggiori e minori dell’Ottocento italiano.

Verdi, inoltre, proprio nel 1862 compose, per l'Esposizione universale di Londra, il famosissimo “Inno delle Nazioni” su testo di Boito.

Giuseppe Nova
Il Washington Post ha definito “affascinante” la sua esecuzione nella capitale statunitense, altre critiche attestano “interpretazione illuminata... ” oppure “ autentico spettacolo di virtuosismo”.

Considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione, dopo studi in Italia e Francia (Conservatorio Superiore di Lione), ha esordito nel1982 come solista con l'Orchestra Sinfonica della Rai. Di qui l’inizio di una brillante carriera che lo ha portato a tenere concerti in Europa, Stati Uniti, Giappone, Asia, esibendosi in celebri sale e festival come Suntory Hall di Tokyo, Parco della Musica di Roma, da Pechino, Praga, Washington, Seoul, solista con i Virtuosi di Praga, Camerata Bohemica, Filarmonica di Torino, Orchestre de Cannes Côte d'Azur, Thailand Philharmonic, Orchestra dell'Arena di Verona.

Già docente di Conservatorio, all'Accademia di Pescara, alla Scuola di Saluzzo, alla Fondazione Arts Academy di Roma, al Conservatorio di Ginevra, insegna alla Fondazione Musicale di Aosta ed è Visiting Artist del St. Mary’s College of Maryland, Usa.

Diverse le registrazioni radio-televisive e su CD (molte disponibili su iTunes) tra gli altri con Maxence Larrieu, Bruno Canino, Arnoldo Foà, Wolfgang Schulz, dal 2005 incide per Camerata Tokyo. www.giuseppenova

Rino Vernizzi
E’ stato primo fagotto nelle più importanti orchestre nazionali. Ha svolto attività solistica con direttori quali Sinopoli, Giulini, Masur, Marriner, Oren, Spivakov, Gatti collaborando anche in formazioni cameristiche con i musicisti più prestigiosi. Ha esplorato tutto il panorama musicale, affiancandosi a musicisti di tendenze e di estrazioni culturali diverse. Invitato nei più importanti festival e rassegne musicali, ha effettuato tournée in tutto il mondo.

Autodidatta, ha perfezionato i suoi studi di pianoforte e composizione, dedicandosi a svariate esperienze musicali (avanguardia e musica elettronica). Numerose sono le incisioni discografiche.

Sulla scena internazionale è tra i pochi fagottisti che svolge attività in campo jazzistico: i suoi ultimi compact Etnoart Jazz Bassoon, “Golberg Jazz” Play Bach Paganini, Baby Boom, The quartet seasons e Storie di tango (omaggio a Borges e Piazzolla), G.Nova e Rino Vernizzi Jazz Piano Trio (omaggio a Claude Bolling) e Play Pixinguinha Musica Brasileira hanno ottenuto un ampio consenso dalla critica.

Giorgio Costa
Diplomatosi sotto la guida di E. Occelli con il massimo dei voti al Conservatorio Verdi di Torino, segue corsi di perfezionamento con Remo Remoli, Alberto Mozzati e con Fausto Zadra all’Ecole Internationale de Piano di Losanna.

Nel 1980 partecipa ai corsi di Riccardo Brengola presso l’Accademia Chigiana di Siena. Il desiderio di ampliare i suoi orizzonti di riferimento, lo spinge a frequentare, dal 1985, i corsi di Fenomenologia della musica tenuti da Sergiu Celibidache all’Università di Magonza. Nel 1988 prende parte alla Master Class di Murray Perahia a Firenze.

Solista e camerista, spazia dai clavicembalisti ai contemporanei, con particolare riguardo ai grandi autori dell’età romantica. La sua attività concertistica diviene intensa, riscuotendo consensi di pubblico e di critica, in tutta Europa e Giappone. Ha effettuato diverse registrazioni per la Rai e attualmente è docente al Conservator

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