La Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte ha avviato la procedura per la “dichiarazione di interesse culturale”, comunemente conosciuta come “vincolo”, sugli esistenti fabbricati del comparto R6A di piazza Savoia "ex Spada Reale".
Una decisione giunta inaspettatamente, dopo la polemica sollevata dal critico d'arte Vittorio Sgarbi, il quale, di passaggio a Busca il 26 settembre scorso, si schierò contro l'abbattimento del vecchio fabbricato. Circa la nuova decisione della Soprintendenza il sindaco Luca Gosso rende nota la posizione dell'Amministrazione comunale:
"Si tratta di un cambiamento a 360° rispetto alla lettera dello stesso Ente del giugno scorso, dove, invece, veniva confermata la non sussistenza dell'interesse culturale (lettera protocollo 9889 del 17 giugno), dichiarando tali immobili liberi da vincoli. Questa ultima scelta, di fatto, ribalta le decisioni approvate dalla Regione Piemonte con il Piano Regolatore del 1991, che prevedevano l’intervento di 'demolizione e ricostruzione' in quel comparto. Della comunicazione ho immediatamente informato i Capigruppo in Consiglio comunale.
"Ora il progetto di iniziativa pubblica rimarrà sospeso fino al termine dell’iter della Soprintendenza, che dovrebbe concludersi in 120 giorni.
"Tengo a sottolineare come l’Amministrazione comunale di Busca, grazie alla professionalità dell’architetto Adriano Rossi e dell’ufficio tecnico comunale, ha rispettato pienamente l’iter amministrativo e le norme.
"Il piano di iniziativa pubblica, infatti, è stato prima adottato dal Consiglio comunale all’unanimità, poi pubblicato, con possibilità per chiunque di presentare osservazioni per un periodo di 60 giorni, ed infine approvato, nuovamente all’unanimità, dal Consiglio e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
"L’inversione di rotta della Soprintendenza, determina un 'cambiamento delle carte in tavola', fa venire meno la certezza del diritto, fa mancare i presupposti sui quali per tanti anni questo Comune ha lavorato vanificando l’impegno di amministratori e tecnici.
"Non è amministrativamente concepibile che un Ente sovraordinato a distanza di 20 anni dalla prima possibilità di potersi esprimere (nell’ambito dell’approvazione del Piano Regolatore) e dopo un’istruttoria specifica (parere di giugno), possa a proprio libero arbitrio 'cambiare idea'.
"Ma, a questo punto, con amarezza, non ci rimane che prenderne atto".
Spada Reale, progetto sospeso
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Data:
22 Novembre 2011
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