'Il passo delle allodole' domani sera a Saluzzo

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Data:

11 Maggio 2012

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3 min

Una scena dallo spettacolo
Una scena dallo spettacolo

Domani, sabato 12 maggio, alle ore 21,  nell'Antico Palazzo Comunale di Saluzzo si terrà la prima de "Il Passo delle Allodole"  spettacolo teatrale realizzato dall'associazione culturale buschese Le Cercle Rouge. La realizzazione era già stata presenteta in anteprima il 21 aprile al Teatro Civico di Busca.

Il passo delle allodole 
Lo spettacolo - spiegano i curatori Laura Chiotasso e Costantino Sarnelli - è un contributo poetico alla storia infinita della migrazione. La sua realizzazione si fonda su una ricerca di testimonianze scritte ed orali, di canti popolari, di articoli, di raccolte di lettere, di fotografie e di immagini cinematografiche che hanno fornito la base per sviluppare un intreccio narrativo risultato dall’incontro ideale tra le opere di uno scrittore siciliano di primo novecento e di un artista veneziano di fine settecento: Luigi Pirandello e Giandomenico Tiepolo.

Nella raccolta Novelle per un anno di Luigi Pirandello il racconto L’altro figlio, scritta circa quarant’anni dopo la spedizione dei Mille, ci svela attraverso l’arco della vita di una donna il quadro storico precedente l’emigrazione di fine ottocento. Il testo pirandelliano apre una nuova prospettiva sul fenomeno della migrazione e ci fa sorgere spontaneo il confronto tra le circostanze che nel secolo scorso portarono alla partenza per le Americhe tanti italiani e quelle che ora interessano un altro grande esodo di popoli in particolare dall’Africa. Nella messa in scena della novella si è creata una similitudine spontanea tra la Sicilia rurale spoglia ed essenziale ed i villaggi nordafricani.

Pirandello pone l’accento su quelli che restano, la storia riguarda donne a cui sono partiti i figli e i mariti. E la protagonista della novella è una madre, ultima fra gli ultimi, derisa ed incompresa, una maschera tragica diretta discendente di quelle del teatro greco. Ed un richiamo al teatro greco è caratterizzato nella messa in scena di alcuni elementi costitutivi come il coro e la maschera.

Il primo funge da collegamento tra l’azione in scena e lo spettatore e si esprime attraverso la musica, la danza, il canto e la recitazione. Queste figure non prendono posizione rispetto all’azione, ma danno una qualità particolare all’atmosfera. Il secondo elemento, la maschera, è un artificio fiabesco-teatrale per introdurre e narrare la storia. La maschera qui è una di quelle della Commedia dell’Arte.

La maschera centrale in Pirandello: una maschera che ne esprime il suo umorismo dove comico e tragico sono inseparabili. La maschera di Pulcinella, nella fattispecie il Pulcinella disegnato da Giandomenico Tiepolo in una raccolta di grandi fogli intitolata Divertimento per li regazzi .

Il Divertimento raffigura gli avvenimenti della vita di Pulcinella. In quest’opera, strana per il soggetto che rappresenta e per il titolo che la caratterizza, Pulcinella è un simbolo dell'istinto vitale e dell'anima popolare che nonostante tutto si rigenera incessantemente. Tiepolo moltiplica lo stesso personaggio fino ad avere un popolo di Pulcinelli dove l'ambiguità delle situazioni – Pulcinella diventa carnefice di Pulcinella - ambientate in uno spazio senza tempo creano una atmosfera emozionale sospesa e perturbante al contempo come succede quando ci ricordiamo di un sogno.

Possiamo così dire che l’incontro ideale tra lo scrittore e l’artista avviene proprio sul concetto di maschera: mentre Pirandello parte dalla realtà quotidiana per costruire maschere surreali che ne rivelino l’ambiguità, Giandomenico Tiepolo fa calare nella vita di tutti i giorni una maschera, un personaggio immaginario. In entrambe i casi restiamo sconcertati dalla sospensione della nostre emozioni. E il Divertimento tiepolesco inteso nel senso di de-vertere, di volgere altrove, diventa uno strumento per esaltare l'ambigua emotività contenuta nella novella di Pirandello. 





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