Busca fuori dall'unione di Comuni

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Obbligati soltanto quelli con meno di tremila abitanti. La votazione contraria nell'assemblea dei Sindaci della Comunità montana

Data:

02 Gennaio 2013

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Il palazzo comunale
Il palazzo comunale

“Sono favorevole a qualsiasi misura e decisione che miri alla tutela ed alla valorizzazione del territorio montano, sempre mi sono impegnato e mi batterò a questo scopo, ma devo allo stesso tempo perseguire in primo luogo gli interessi dell’ente che rappresento”.

Questa in sintesi la motivazione che il sindaco, Luca Gosso, ha dato al suo voto contrario circa l’adesione di Busca all’unione di Comuni della Comunità montana valli Maira e Grana durante l’assemblea dei sindaci svolta a San Damiano Macra il 27 dicembre.

I sindaci erano chiamati ad esprimersi sull’ipotesi di creare un’unione di Comuni speculare alla Comunità montana.

Responsabilità, non egoismo
Precisa Gosso: “Busca non è obbligata dalla legge far parte di una Unione di Comuni, imposta soltanto a quelli con meno di tremila abitanti. Mi pare chiaro e più che comprensibile che noi, al pari degli altri centri di fondovalle, abbiamo deciso di restare fuori. E’ in primo luogo una questione di responsabilità nei confronti dell’ente che amministro: non posso rischiare di portarlo dentro un nuovo organismo che ha spese certe (di personale, per circa 800 mila euro, per mutui pari a circa 3 milioni e mezzo di euro - ndr) ed entrate sempre più incerte (fondi regionali - ndr). La posizione dei Comuni di fondovalle non è egoistica, come ha detto qualcuno, ma è dettata dal semplice buon senso. La nostra non è mancanza solidarietà, che è un valore in cui credo fermamente, ma che va esercitato in altri modi che non mettendo a rischio il patrimonio di tutti”.

Incertezze
Del resto – dice ancora il sindaco - l’oggetto su cui siamo stata chiamati a pronunciarci presenta ancora aspetti poco chiari, perché non si conoscono né il funzionamento né gli effetti delle unioni”.

Hanno votato contro Dronero, Busca, Caraglio e Bernezzo; si sono astenuti Cartignano, Villar e Roccabruna. Tutti gli altri Comuni hanno votato a favore. Il provvedimento deve essere portato all’attenzione dei Consigli comunali entro il 28 febbraio.


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