L'anniversario di Ceretto, una ricorrenza con grandi contenuti

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E incancellabile il ricordo dell'eccidio del 5 gennaio 1944

Data:

14 Gennaio 2013

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Commemorazione sentita e partecipata
Commemorazione sentita e partecipata

Fu l’evento più tragico avvenuto a Busca durante la seconda guerra mondiale:  il 5 gennaio 1944 in frazione Ceretto al confine con il comune di Costigliole furono uccisi  dai  nazifascisti 27 civili. 

Ieri l'anniversario è stato ricordato con grande partecipazione e con autentica commozione.

"La Resistenza  - come ha ricordato il sindaco, Luca Gosso, nel suo intervento sottolienando che ques'anno ne riccorre il 70° anniversario - si stava organizzando da poco tempo e le truppe fedeli a Mussolini e a Hitler vollero  impedire con questa dimostrazione che nuclei importanti si insediassero nel saluzzese, luogo nevralgico per il collegamento con Torino". 

Quel mattino, vigilia dell’Epifania, alle 10 due colonne di nazifascisti accerchiarono improvvisamente la frazione di Ceretto, saccheggiarono con inaudita violenza 27 cascine, che poi diedero alle fiamme, rastrellarono, radunarono sulla strada per Saluzzo e trucidarono 27 uomini: 17 di Costigliole Saluzzo, 6 di Busca, uno di Cuneo, uno di Villafalletto e due fratelli calabresi, militari rifugiati qui dopo lo sbandamento. 

Una lapide posta a fianco della chiesa di Ceretto riporta i nomi delle vittime. 

L’orazione ufficiale è stata letta dal sindaco di Saluzzo, Paolo Allemano: "In quegli anni noi italiani ci siamo divisi tra chi compiaceva i tedeschi e chi cercava di opporsi... La morte ci rende tutti uguali, ma a marcare le diversità sono le scelte compiute in vita". Ha concluso poi citando Norberto Bobbio: "Continuate a battervi per i vecchi non invecchiati ideali".

Sono interevnuti anche la sindaco dMilva Rinaudo, Rosy Manfredi, da Oriolo Calabro, paese d’origine dei cugini Giorgio e Francesco Caruso, due dei 27 trucidati.

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