Casa di Bambola, la Nora del Duemila abita qui

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Il 18 maggio al Teatro Civico l’anteprima del nuovo lavoro dell'associazione culturale Le Cercle Rouge

Data:

02 Aprile 2013

Tempo di lettura:

4 min

Il 18 maggio al Teatro Civico l’anteprima del nuovo lavoro dell'associazione culturale Le Cercle Rouge, la pièce Cuore di Bambola - Una soffitta aperta al cielo
Il 18 maggio al Teatro Civico l’anteprima del nuovo lavoro dell'associazione culturale Le Cercle Rouge, la pièce Cuore di Bambola - Una soffitta aperta al cielo

E’ prevista per il 18 maggio al Teatro Civico l’anteprima del nuovo lavoro dell'associazione culturale Le Cercle Rouge, la pièce “Cuore di Bambola - Una soffitta aperta al cielo”,

In vista dell’evento, l’associazione ha pubblicato online YouTube l'intervista  integrale a Cinzia Ghigliano, registrata il primo marzo nello studio dell'artista a Mondovì, che ripercorre gli anni in cui la famosa fumettista cuneese creò il fumetto “Nora” (la protagonista di Casa di Bambola di Ibsen) edito nel 1978 dalla casa editrice Dalla parte delle bambine.

Il video, dal titolo Sintomo: Nora, è visionabile sul canale LeCercleRougeOnTube  all'indirizzo: www.youtube.com/lecerclerougeontube .

L'intervista rientra nelle iniziative correlate alla pièce Cuore di bambola, una riduzione video-teatrale (il genere di rappresentazione prediletto dall’associazione buschese) che rivisita in chiave attuale il dramma “Casa di bambola” scritto da Henrik Ibsen nel 1879.

“Con questo progetto – spiega Laura Chiotasso presidente de Le Cercle - desideriamo coinvolgere attori e musicisti della provincia di Cuneo per sensibilizzazione il pubblico sullo  status sociale della donna e sul suo ruolo nell'ambito familiare”.

Il Fumetto e il dramma
Tra riconsiderazioni, aneddoti, tecniche espressive e parallelismi cinematografici l'artista Cinzia Ghigliano, rispondendo alle domande di Laura Chiotasso, ricrea l'atmosfera in cui nacque la versione a fumetti della famosa opera del drammaturgo danese e degli anni passati alla rivista Linus.

La regia del video è stata curata da Costantino Sarnelli.


Casa di bambola
E’ un testo teatrale scritto da Henrik Ibsen nel 1897: una pungente critica ai tradizionali ruoli dell'uomo e della donna nell'ambito del matrimonio durante l'epoca in cui fu scritto. 

Scrisse in proposito Ibsen stesso: “Ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una in un uomo e un'altra completamente differente in una donna. L'una non può comprendere l'altra; ma nelle questioni pratiche della vita, la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo”. 

Tra le tante rappresentazioni di questo spettacolo, sia a teatro, sia per il cinema e la tv. La Rai ha mandato in onda quattro edizioni della commedia. 

La storia di Nora
La protagonista è Nora, una donna che si comporta come una bambina capricciosa che gioca e si diverte tutto il giorno e si rabbuia per futili motivi. 

Nora prende piena coscienza di se stessa in seguito ad un fatto che le sconvolgerà la vita e capisce che suo marito Torvald non è quella nobile creatura che lei credeva: chiamandola incessantemente con il vezzeggiativo di "allodola", egli l’ha sempre considerata alla stessa stregua di un animale domestico, rumoroso e vivace, con il linguaggio prediletto dal maschilismo. 

La trama
Nora è ricattata da Krogstad a causa di un prestito illecito che lei aveva contratto, falsificando la firma del padre, per salvare la vita di suo marito. Quando suo marito scopre il fatto, viene assalito dall'ansia e dal tormento di perdere la propria reputazione. 

Quest'angoscia annebbia ogni altro pensiero e, in preda alla disperazione, dichiara a Nora che la allontanerà dalla cura dei suoi figli, senza riconoscere che il gesto, anche se compromettente, era stato dettato dall'amore per lui. 

Grazie all'intervento di un'amica di Nora, il ricatto che minacciava la famiglia della protagonista viene annullato. 

Torvald, allora, perdona Nora. Ma ora lei non può ritornare ad essere quella di prima e decide, questa volta decide lei, di abbandonare il marito e se ne va in cerca della sua vera identità per “riflettere col mio cervello e rendermi chiaramente conto di tutte le cose”.Infine Nora vuole vivere pienamente e realizzarsi senza essere mai più la bambola di qualche bambino viziato. 

Scandalo
Alla sua uscita, il dramma suscitò scandalo e polemica, come esempio di femminismo estremo. Ibsen, addirittura, fu costretto a cambiare finale all'opera nella sua rappresentazione tedesca, poiché l'attrice che interpretava Nora si rifiutò di recitare la parte di una madre ritenuta da lei snaturata. 

“Oggetto della contesa – osservò allora lo stesso autore - non è il valore estetico del dramma, ma il problema morale che pone”. 

Un problema pienamente risolto 134 anni dopo? La pièce “Cuore di bambola” de Le Cercle Rouge tenta una risposta. 

Il progetto culturale
Il progetto culturale coinvolge attori provenienti dai corsi di teatro promossi dalle residenze disciplinari locali e musicisti provenienti dagli istituti musicali della provincia.

La pièce segue una sceneggiatura liberamente tracciata sui passi del testo originario con una attenzione particolare all'interpretazione che ne fece Lou Andreas-Salomé nel suo libro Figure di donne pubblicato nel 1903.

La messa in scena teatrale combinata a quella rappresentata in video si articola sull'alternanza di dialoghi, gestualità e stacchi scenici contraddistinti dall'immediatezza filmica.

L’immediatezza filmica si confronta col fumetto: nella fattispecie le illustrazioni disegnate dalla cuneese Cinzia Ghigliano per l'adattamento a fumetti intitolato Nora che fu pubblicato nel 1978.

La finalità del progetto è raccontare, adattandola ai giorni nostri, la storia di una donna: il suo rapporto con l'amore e con la società, il suo progressivo evolvere verso un'autentica o un'illusoria liberazione.

Sarà il pubblico a decidere se tutto questo porterà verso una vittoria o una sconfitta, verso la vita o la morte, trattando e sentendo i personaggi non come esseri fittizi, ma come persone reali.

Nell'accompagnamento musicale e nell'uso delle canzoni e dei dialoghi ritornano particolari espedienti cinematografici come l'acusma, la voce off, l'alternanza del primo piano alla figura intera come scambio e provocazione di intensità narrativa.

Correlate alla pièce sono sviluppate altre iniziative pubblicate su Youtube

Tra queste, oltre all’intervista alla disegnatrice Cinzia Ghigliano, due videoclips inerenti la colonna sonora della pièce ed ispirate a due brani portati al successo dalla cantante, ballerina ed attrice Lydia Johnson negli anni 20 e 30 del secolo scorso: Scettico blues e Tu non mi sai capir.

Le videoclips sono girate a Busca ed a Saluzzo dove sono ospitato l’anteprima e la prima della rappresentazione video-teatrale.

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