Imu: perché si persevera con le stime sbagliate?

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Gosso scrive ai parlamentari: più giusto (e semplice) considerare il gettito reale

Data:

17 Giugno 2013

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La Giunta durante una seduta del Consiglio. E' sempre più dificile amministare i Comuni, sempre più vessati dai tagli di Governo e Regioni. Da sinistra Gian Franco Ferrero, Giuseppe Delfino, il segretario comunale Giusto Scarpello, Luca Gosso, Marco Gallo,  Gianmichele Cismondi
La Giunta durante una seduta del Consiglio. E' sempre più dificile amministare i Comuni, sempre più vessati dai tagli di Governo e Regioni. Da sinistra Gian Franco Ferrero, Giuseppe Delfino, il segretario comunale Giusto Scarpello, Luca Gosso, Marco Gallo, Gianmichele Cismondi

Il sindaco, Luca Gosso, anche il qualità di portavoce del Movimento dei Sindaci, ha inviato una lettera ai parlamentari della Provincia di Cuneo, per denunciare la situazione di incertezza in cui versano i Comuni in relazione al gettito Imu.

Ai parlamentari cuneesi - Andrea Olivero, Mino Taricco, Patrizia Manassero, Chiara Gribaudo, Enrico Costa, Michelino Davico, Mariano Rabino, Fabiana Dadone - il sindaco, dopo aver dettagliatamente spiegato la situazione, suggerisce di prendere in considerazione una semplice proposta: considerare non dall’Imu “stimata” dal ministero ma l’Imu effettivamente incassata da ogni Comune: “Con il sistema F24 ci vogliano veramente pochi secondi per ottenere un dato certo”.

Nella lettera Gosso incomincia col dire che da qualche giorno sul portale del Federalismo fiscale è disponibile l’ennesima ridefinizione dell’importo Imu 2012 (ormai arrivato alla quarta o quinta edizione), cui è legato il fondo di solidarietà. 

“I nuovi criteri – scrive Gosso - dovrebbero definire che la differenza tra l’Imu stimata e l’Imu effettivamente incassata non può superare il 5%”.

Il problema è che, essendoci stata per il 2012 una sovrastima Imu di circa 1 miliardo, non soltanto molti comuni hanno effettivamente incassato di meno di quanto stimato, ma di conseguenza anche il fondo di solidarietà derivante non è stato redistribuito in modo corretto. Non soltanto i Comuni hanno in cassa residui attivi che non sono esigibili (riferiti al 2012), ma, poichè la base di partenza sono ancora le stime sbagliate del ministero, essi continueranno ad avere gli stessi mancati incassi anche per il 2013 e gli anni a venire.

“Nel pratico – fa sapere Gosso - un comune come Busca ha un mancato incasso di 66 mila euro per il 2012, cui si sommeranno altri 66.000 euro per il 2013 e così via. Mi sono confrontato con i tecnici dell’Ifel (Anci) che hanno confermato le mie considerazioni”.

“Di fatto –fa osservare il sindaco di Busca - siamo di fronte ad un nuovo taglio, occulto, che si somma a tutti gli altri già subiti negli ultimi anni dai Comuni” ed al famigerato patto di stabilità.

“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”
conclude Gosso, suggerendo ai parlamentari di far apportare una semplice modifica: considerare il gettito Imu effettivamente incassata e non quello, spesso erroneamente, stimato”.

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