Nelle gole di alabastro le prove del soccorso speleologico

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Le antiche cave dismesse hanno fatto da palestra per un'esercitazione dei volontari

Data:

11 Luglio 2013

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La gola delle ex cave di albastro di Busca
La gola delle ex cave di albastro di Busca

Le cave di alabastro di Busca, dopo aver fornito il pregiato ed unico marmo rosa per secoli (almeno dal VII in poi) a chiese e ville signorili di tutto il Piemonte, furono dismesse negli Anni Sessanta del Novecento. Le gole di cui sono formate lambiscono la collina dell’Eremo a circa 650 metri di altitudine e sono ormai quasi sommerse dalla boscaglia e dimenticate. In realtà nello scorso maggio esse sono tornate, per così dire, alla luce e sono risultate molto utili ad uno scopo assai particolare. Hanno fatto da palestra ad una esercitazione dei volontari del Soccorso alpino e speleologico piemontese.

Ora i responsabili dell’organizzazione hanno inviato una lettera di ringraziamento in merito al sindaco, Luca Gosso, ed al proprietario del terreno su cui si trovano le ex cave, dette appunto “dell’Eremo di Busca”, per la disponibilità offerta in occasione dell’evento formativo del 18 al 19 maggio scorsi.

“Il Soccorso alpino e speleologico piemontese – spiegano nella lettera il capo stazione della 1ª delegazione speleologica, Paolo Belli, ed il presidente regionale, Aldo Galliano - è l’organo regionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico struttura di riferimento a livello nazionale, ed è costantemente impegnato nella formazione, nell’addestramento e nell’aggiornamento dei propri tecnici. Ciò garantisce un alto livello di preparazione di tutti i volontari, che in caso di intervento sono in grado di operare con competenza e professionalità anche nelle situazioni ambientali più difficili”.

Il corso di aggiornamento svoltosi presso le ex cave di Eremo di Busca –si legge ancora nella lettera - si è articolato su più moduli formativi differenziati in funzione del livello tecnico e dell’esperienza raggiunta da ciascuno dei singoli volontari appartenenti alla delegazione piemontese. Le ex cave di Busca, caratterizzate da ampie e strette gole della profondità di alcune decine di metri, si sono dimostrate ideali per gli scopi dell’evento formativo permettendo di utilizzare le tecniche di trasporto di un ferito simulando le problematiche particolari che possono verificarsi nel soccorso in ambiente ipogeo”.


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