Quando si dice “Busca città del pane”, famosa in tutto il mondo per la sua micca ben cotta nel forno a legna, e che i panettieri buschesi emigranti all’estero nei secoli scorsi portarono con sé il segreto di tanta semplice bontà aprendo panetterie intitolate alla loro piccola patria e che non per nulla le maschere ufficiali della città portano il nome di Micon e Miconetta, non si inventa una storia per fare folclore, ma si racconta una verità.
Sentite questa piccola bella storia, conclusa questa mattina nel municipio di Busca.
Oggi il Sindaco, Luca Gosso, ha ricevuto nel palazzo municipale Theresa Garnero una statunitense di chiare origini italiane, anzi buschesi. Theresa vive a San Francisco, dove è “nurse manager” nella Madison Clinic for Pediatric dell’UCSF. Mesi fa, perdute le tracce precise dei suoi avi, si mise alla ricerca delle sue radici, sapendo soltanto che il nonno era partito da Busca nel 1919 per la California. Messasi in contatto con il Comune, grazie alla disponibilità dell'ufficio anagrafe, ha potuto ricostruire la storia della propria famiglia ed ora è venuta a vedere con i suoi occhi da dove era partito il nonno che, manco a dirlo, prima di partire per l’avventura della sua vita oltreoceano, da dove non sarebbe più tornato, aveva imparato il mestiere di panettiere in borgo Biandone, via Valentino, dove viveva.
E nonno Francesco portò il buon pane di Busca nella grande città americana che si affaccia sull’oceano Pacifico, continuando là il suo mestiere...
In visita a Busca la nipote americana di un panettiere buschese
Dettagli della notizia
Nonno Francesco emigrò in America per fare il 'buon pane di Busca'
Data:
19 Settembre 2013
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