Comune: un bilancio da tripla A

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Conti in regola e pagamento dei fornitori a 30 giorni. Con l’Imu più bassa del Piemonte e la minor spesa pro-capite

Data:

21 Ottobre 2013

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Il sindaco Luca Gosso
Il sindaco Luca Gosso

Se il bilancio del Comune di Busca venisse valutato da un’agenzia di rating meriterebbe una bella “tripla A”, ossia il massimo del voto. Rientro dal debito, riduzione delle spese, mantenimento dei servizi, investimenti per la crescita, capacità di pagamento: sono tutte voci all’attivo, pur in una condizione di drastici tagli delle risorse e, soprattutto, tenendo le tasse ai minimi.

Sono i numeri che parlano e i buschesi lo devono sapere: infondo, se possiamo vantarci per questi risultati, il merito va condiviso” dice il sindaco Luca Gosso.

Ma c’è una cosa che continua a preoccupare il sindaco: “Per essere sicuri - spiega - che il bilancio di previsione 2013 possa essere soddisfatto nei termini previsti rimane l’incertezza riguardo al rimborso del mancato introito della seconda rata Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli”.

Insomma, se si fosse potuto incassare l’Imu come l’anno scorso, non ci sarebbero problemi, almeno relativamente ad un programma di investimenti forzatamente ridotto all’osso (pari a circa 800.000 euro su 4.700.000 euro di spesa corrente e 670.000 euro destinati al rimborso dei prestiti) a causa della forte diminuzione dei trasferimenti statali e regionali rispetto al 2012.

Rimborso Imu

Per portare a compimento il programma, tuttavia, ora, anche in seguito alla decisione del Governo di abolire la tassa sulla prima casa e sui terreni agricoli, bisogna sperare che dallo Stato arrivi effettivamente il rimborso sul mancato introito. In questi giorni è stato definito il mancato gettito della prima rata in 305 mila euro, in linea con le previsioni comunali.

Intanto è scattato l’aumento dell’iva dal 21 al 22%, il che significa per il comune di Busca un esborso di alcune decine di miglia di euro in più.

Difficile equilibrio

Come si fa a mantenere l’equilibrio sul sottile filo di questi numeri?

“E’ davvero un’impresa – risponde il sindaco -  eppure il nostro Comune riesce a rispettare il patto di stabilità, a rientrare dai debiti e a contenere al massimo l’aumento delle tasse comunali, con nessun aumento per l’Imu e un ritocco all’addizionale comunale Irpef dello 0,1, quest’anno portata allo 0,7. Ci riusciamo tagliando al massimo le spese, anche quelle correnti, facendo investimenti che puntano soprattutto al risparmio energetico e usando contributi derivanti dalla partecipazione a bandi pubblici e delle fondazioni bancarie, senza toccare gli accantonamenti, pari a 500mila euro, bloccati dal patto di stabilità. I nostri conti ci permettono di pagare i fornitori in 30 giorni, una vera soddisfazione per chi lavora a  stretto contatto con la realtà locale”.

Un record

Ed anche quasi un record per un ente pubblico… “Noi Sindaci lo diciamo ormai da anni: i Comuni vanno lasciati liberi di gestire direttamente gli introiti delle tasse locali. Con  il criterio del pago, vedo e giudico i cittadini potrebbero controllare dove finiscono i loro soldi e nello stesso tempo gli amministratori sarebbero  sia più responsabilizzati e incentivati, sia maggiormente gratificati”.

Che i conti del Comune di Busca siano in regola è sottolineato, tra l’altro, in una ricerca, svolta a titolo accademico, dal ricercatore e appassionato di statistiche Renato Foresto, che prende in considerazione la spesa nei Comuni del Piemonte, confrontando economie e sprechi, in “dati per abitante” dal 2010 al 2012. Una sorta di riclassificazione del bilancio da cui emergono dati interessanti.

Primo in Piemonte per minor spesa

I numeri della ricerca indicano la spesa “corrente corretta” pro capite (ossia la spesa corrente al netto di alcune funzioni non presenti in tutti i comuni, per avere dati paragonabili)  e di alcune funzioni particolarmente significative, ossia l’amministrazione generale, l’istruzione e il settore sociale, rilevati nei 69 Comuni piemontesi con più di diecimila abitanti, secondo i dati pubblicati dal ministero dell’Interno. 

Busca  risulta al primo posto nell’anno 2012 per la minor spesa corrente corretta per abitante, con 333 euro (in diminuzione rispetto al 2011, quando era di 352 euro,  e al 2010, 379 euro),  nel gruppo dei Comuni con la spesa più bassa, ossia inferiore a 512 euro per abitante.

Anche nelle altre funzioni valutate dalla ricerca Busca ha è nei primissimi posti: nella spesa di amministrazione generale (144 euro nel 2010, 137 euro nel 2011, 134 euro nel 2012) e nella spesa per l’istruzione (83 euro nel 2010, 79 euro nel 2011, 74 euro nel 2012).

Unico dato in aumento è la spesa per il sociale (34 euro nel 2010, 38 euro nel 2011, 38 euro nel 2012), segno di un’attenzione particolare alle fasce deboli.

Imu più bassa

Inoltre, per quanto riguarda il gettito Imu procapite, con 116 euro ad abitante, Busca risulta il Comune piemontese con l’importo più basso.

Tutti questi motivi fanno sì che  il bilancio del comune di Busca sia da “tripla A”.

I dati della ricerca, che gentilmente il signor Foresto ci ha reso noti – conclude Gosso - dimostrano una cosa di cui siamo ben consapevoli:  l’attenzione al bilancio che la mia amministrazione ha operato in questi dieci anni, in cui è stato dimezzato il debito residuo. Sono risultati straordinari, frutto del lavoro quotidiano, fatti senza ridurre i servizi e continuando ad investire in opere pubbliche per il futuro della nostra comunità. Il fatto è che se vogliamo trovare delle efficienze negli enti pubblici dobbiamo cercarle in primo luogo nei Comuni, che lo Stato dovrebbe prendere ad esempio”.

 

 

 

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