L’eccellenza regalata al pubblico locale: se da Busca non è necessario raggiungere Milano per sentire, almeno una volta, i virtuosismi del primo violino solista della Scala, i perchè sono tanti. E, dopo lo straordinario concerto di sabato scorso con Francesco Manara (scelto nel 1992 da Riccardo Muti per il prestigioso ruolo), salito sul palco del Teatro Civico in duo con il pianista pluripremiato Francesco De Zan, è giusto rimarcarli: perché il Comune scelse di investire nella ristrutturazione dell’edificio, che oggi può accogliere degnamente spettacoli di questo genere; perché la cultura musicale cittadina continua ad essere alimentata da professionisti ed appassionati, come il gruppo degli Amici della Musica, ma non solo (basti pensare al Civico istituto musicale), che negli anni si sono spesi e si spendono per dare l’opportunità a tanti di assistere gratuitamente a grandi eventi; perché ci sono sponsor, il più delle volte le fondazioni bancarie, ma talvolta anche aziende locali private, che capiscono l’importanza di devolvere parte dei profitti in cultura e permettono di pagare i cachet agli artisti professionisti.
Sabato scorso sono stati la professionalità e la perfezione tecnica nelle loro massime espressioni (le capacità del violinista esaltate dal suo Guadagnini "ex Buckeburg" del 1773) a strappare gli applausi più scroscianti e i due artisti hanno avuto modo di apprezzate, ripagandolo con doppio bis, il partecipe e attento pubblico, composto anche da diversi spettatori giunti anche dalle città e dai paesi vicini.
Ma anche nella sera precedente, venerdì, il Civico aveva fatto il pienone con il doppio spettacolo proposto dalla compagnia teatrale Primoatto di Saluzzo, che portava in scena due atti unici di Dario Fo: "Non tutti i ladri vengono per nuocere" e “I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano". In questa occasione lo spettacolo è servito anche per devolvere le offerte libere del pubblico in beneficenza (all’associazione L’Airone, Centro Federica Pelissero di Manta). Veramente tutta da godere la messa in scena: molto bravi gli artisti, sia pure non professionisti. Una differenza non avvertita da un pubblico assai divertito dalla piacevolissima commedia degli equivoci. Complimenti e applausi.