“Questa storia della parziale abolizione dell’Imu prima casa è l’ennesima presa in giro ai danni della maggior parte di Sindaci seri e corretti, che non hanno pensato di aumentare all’ultimo minuto una tassa che veniva data per abolita. Ed è ancora più vergognoso come l’Anci si presti a questo stesso gioco, schierandosi dalla parte di chi tenta di fare il furbo, a svantaggio di chi si è comportato con onestà”.
Il “bluff” denunciato da Luca Gosso, sindaco di Busca, dove l’aliquota è saldamente ferma a quella base, si riferisce alla rivolta di circa 2400 suoi colleghi che durante il 2012 e 2013 hanno aumentato le aliquote sulla prima casa rispetto alla base. Si ribellano perché ora il Governo chiede loro di trovare la copertura per il 40% di quegli aumenti, che, quindi, saranno a carico dei contribuenti.
Spiega Gosso: “Tutti ci hanno messo del loro per complicare la situazione, E’ l’ennesimo pasticcio all’italiana, in cui sono sempre i cittadini a pagare le conseguenze. Anche se, ad onor del vero, farei un distinguo tra i Sindaci che hanno fatto gli aumenti nel 2012 e quelli che li hanno fatti nel 2013, quando erano già a conoscenza che il capo del Governo Enrico Letta, insediato il 28 aprile 2013, si era impegnato ad abolite l’imposta comunale sulla prima casa. In quel momento diversi ‘soliti furbi’ hanno deciso di aumentare le aliquote del 2013 al solo scopo di ottenere un maggior rimborso dello Stato… Ma lo Stato, a suo modo, si è dimostrato più furbo di loro ed ora si rifiuta di concedere appieno il rimborso”.
Che le cose siano andate proprio così lo confermano le date delle delibere dei comuni che hanno aumentato l’Imu sulla prima casa e che ora protestano di più: Bologna (6 maggio), Verona (8 maggio), Ancona (10 maggio), Genova (30 luglio), Vibo Valentia (30 luglio), Napoli (16 settembre), Milano (7 ottobre), Cosenza (28 ottobre), Caltanissetta (19 novembre). E, dato che c’è tempo fino al 9 dicembre a stabilire l’aliquota i Sindaci furbi potrebbero pure aumentare…
“Adesso – conclude Gosso – speriamo che il pasticciaccio brutto non sia fatto pagare agli altri 6600 comuni italiani che non hanno aumentato le aliquote base sulla prima casa”.